CAPITOLO 3 IL RISVEGLIO

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Erano passate ormai diverse ore da quando li avevano lasciati soli nella stanza e Damon era disteso sul letto accanto a lei, la fissava ormai da qualche tempo e fantasticava su cosa le avesse fatto se quella ragazza fosse stata sveglia.

Il suo corpo e la sua mente reagivano alla presenza della ragazza eccitandolo, stava impazzendo, desiderava quella donna sconosciuta come l'aria che respirava.

<<Violet, non voglio più fare a meno di te e non permetterò più a nessuno di farti del male. Non riesco a staccarti gli occhi di dosso, mi sei entrata dento, e pur non conoscendoti ti desidero da morire. – improvvisamente scosse violentemente la testa – No, la vecchia signora si sbaglia, io sono davvero un cattivo ragazzo, altrimenti non starei qui a fantasticare su di te e su come farti mia>>.

Damon si accostò maggiormente e avvolgendola in un abbraccio se la portò sul petto tenendola stretta se.

<<hm...mm>>.

Un sussurro lieve, poi lei aprì gli occhi dolcemente e si ritrovò con la testa poggiata sul torace nudo di Damon mentre lui la stringeva tra le sue braccia forti e le dormiva accanto tranquillo.

Dopo averla sorvegliata allungo anche lui era riuscito finalmente ad addormentarsi, ma quel lieve sussurro lo svegliò, aprì gli occhi e incrociò quelli della ragazza che lo stavano fissando.

Ci fu un lungo istante dove i loro occhi si cercarono, e in lui crebbe subito il desiderio di quelle labbra irresistibili che chiedevano solo di essere baciate.

Si chinò su di lei e dolcemente posò le labbra sulle sue, un bacio casto, come se avesse paura di sfiorarla o che potesse svanire.

Le sue labbra si schiusero a ricevere quel bacio, quel dono che continuava a sognare ed agognare e la sua mano si sollevò fino a sfiorare il viso scolpito di Damon, mentre l'altra dolcemente affondava tra i suoi capelli neri, morbidi e profumati.

Quel bacio divenne sempre più travolgente, sempre più sensuale, le loro bocche si cercavano si prendevano e si lasciavano, per poi riprendersi ancora con più foga di prima, e lei si lasciò lentamente scivolare sotto di lui diventandone un tutt'uno.

Le loro mani cominciarono a sfiorare i loro corpi, lui le avvolse un seno tra le mani e la senti gemere di piacere nella sua bocca, con l'altra mano carezzò la pelle vellutata delle sue spalle, scendendo verso il fianco fino alla coscia, e le sollevò l'orlo della sottoveste fino a farla salire sulla pancia, le carezzò l'addome e la sentì fremere sotto di lui.

Le sue dita scivolarono verso l'elastico dello slip e piano si fecero strada dentro di essi, raggiunsero la morbida peluria del suo pube e poi più giù tra le sue gambe, a sfiorarle quella carnalità calda di passione travolgente.

Cominciò a carezzarla dolcemente, mentre lei continuava a gemere nella sua bocca e a contorcersi sotto di lui, inarcando la schiena e premendo il suo corpo contro la sua virilità prorompente, pronta a diventare un tutt'uno con lui.

I loro respiri si fecero sempre più affannosi e le loro bocche assaporavano quell'eccitazione facendoli fremere entrambi di piacere.

Un grido.

Lei si portò immediatamente la mano alla bocca nel tentativo di non urlare ancora e lo scostò con violenza mettendosi seduta sul letto.

Lui, riverso sulla parte opposta del materasso, alzò la testa tenendo gli occhi fissi in quelli di lei, vide i suoi capelli svolazzandogli tutt'intorno come un'aureola multicolor e la guardò adorante notando l'eccitazione che stava provando: <<Piccola, grida pure, è una cosa del tutto naturale. Non c'è cosa al mondo più bella di questa>>.

Il Patto   Di  Blu IceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora