CAPITOLO 9 NOTTE MERAVIGLIOSA

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Quando lasciò Lux e la villa dei fratelli Cavaliere era passata la mezzanotte e Violet sentiva il bisogno di tornare alla pensione.

Anche se aveva notato lo strano comportamento di Damon sentiva la necessità di rivederlo, voleva parlargli dei suoi progressi, delle sue nuove scoperte e voleva dirgli che aveva sentito la sua mancanza.

Comparve sul selciato dove non vi erano luci e nessuno poteva vederla arrivare, e s'incamminò sui ciottoli rumorosi e coperti di neve, ormai diventata fanghiglia.

Cominciava a nevicare e il suo vestito da sera si stava rovinando in fretta, e le sue scarpe non erano certo il meglio per camminare su quel sentiero, aveva freddo e il suo mantello non era sufficientemente coprente da tenerla al caldo, ma continuò a dirigersi a lunghi passi verso la pensione.

Quando fu in prossimità del porticato notò una figura poggiata flosciamente e con le gambe incrociate sotto uno dei tralicci che reggeva il pergolato e la riconobbe subito, Damon con le braccia incrociate sul petto era assorto nei suoi pensieri e sembrava non si fosse accorto di lei.

Appena salì i pochi scalini che davano sul porticato si fermò un attimo difronte a lui per salutarlo: <<Ciao>>.

Il suono della sua voce provocò un saluto veloce e senza tono e un rapido cenno con la testa fu la risposta di Damon al suo passaggio, vedendo quel gesto lei proseguì e si accostò alla porta d'ingresso, la spinse ed entrò.

Damon la seguì con lo sguardo, scosse violentemente la testa e diede con furia un calcio ad un vaso di fiori rinsecchiti posto sui gradini, facendolo volare lontano.

Quando fu all'interno Violet vide che c'era un gran movimento, Phoebe era lì che ripiegava con cura alcuni abiti, la signora Dolores stava cercando di richiudere un paio di valige e Giorgio, dopo aver messo delle mappe sul tavolo, andò a dare una mano a sua nonna e come al solito, pose una mano sulla valigia e l'altra l'adoperò per stringere il grosso panino che stava mordendo.

<<Hey, qualcuno è di partenza?>> disse Violet entrando nel soggiorno.

<<Sì. Stiamo andando da Cristian. Il nostro caro Damon è riuscito a sapere dove l'hanno portato, sarà un viaggio lungo e difficile, ma per Cristian farei di tutto, anche buttarmi tra le fiamme se fosse necessario>> disse Phoebe con la voce che le tremava.

Violet notò uno strano luccichio negli occhi della ragazza quando aveva nominato Damon e voleva capire quale legame ci fosse fra loro: <<Ah! Damon ha scoperto dove si trova suo fratello. E dov'è?>>.

Phoebe le sorrise e smise di ripiegare il maglioncino che aveva tra le mani: <<È in un posto chiamato Kepler, nella dimensione parallela. A quello che dice Damon è un mondo parallelo al nostro, uguale in tutto è per tutto, apparte il clima che è sempre lo stesso. Mi ha detto che lì vivono libere molte creature soprannaturali, tipo demoni, spiriti lupi mannari e vampiri, ma ci sono anche umani, anche se dice ce ne siano davvero pochi>>.

Violet si accostò a lei e incominciò a ripiegare gli indumenti per darle una mano: <<E perché tu vorresti andare in un posto tanto orribile e pericoloso?>>.

<<Perché è lì che si trova il mio Cristian, in una prigione. Lo stanno torturando e noi dobbiamo salvarlo... Ne va della mia stessa esistenza... io lo amo e non potrei vivere senza di lui>>.

Violet comprese che i sentimenti che Phoebe provava per Cristian erano sinceri, e capiva il bisogno della ragazza di riavere accanto la persona che amava, le pose una mano sulla spalla e le sorrise: <<Perché non lasci che vada da solo. Se è un posto così pericoloso come lo descrive, è molto meglio che ci vada lui che è un vampiro, che non tu che sei un'umana>>.

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