Il Patto Di Blu Ice

CAPITOLO 20 DOV'È DAMON?

Celia riapparve in un posto desolato pieno di neve e ghiaccio, solo qualche roccia spezzava la monotonia del paesaggio.

Era un posto impervio, pieno di pericolose fenditure che si aprivano ad ogni passo, inghiottendo tutto ciò che vi si posava sopra di esso.

Arrivati lì la donna lanciò il corpo di Damon come un vecchio straccio usato sul ghiaccio tagliente.

Il dolore della caduta fece riprendere i sensi a Damon che si guardò attorno, vedendo quella terra desolata si rese conto che Celia lo aveva portato via dai suoi amici, ma non capiva il perché lo avesse fatto e neppure il perché fosse lì: <<Celia, cosa vuoi da me? Perché mi hai portato in questo posto? Dove siamo?>>.

La donna con il suo lungo vestito bianco, si confondeva con il niveo paesaggio, e fece qualche passo per avvicinarsi a lui: <<Risponderò ad una domanda per volta, tesoro mio... Che cosa voglio da te? Voglio che tu soffra tanto quanto hai fatto soffrire me... Perché ti ho portato in questo posto? Perché da qui non si può fuggire... Dove siamo? Siamo nel mio universo, il mondo degli incubi e qui nessuno ti potrà ritrovare...>>.

Lui vide la donna che lo fissava con gli occhi di ghiaccio e scosse la testa: <<Che cosa ti ho fatto, perché ti accanisci tanto contro di me? Ti credevo mia amica>>

<<Non sono tua amica, non lo sono mai stata, però ho cercato in tutti i modi di farti comprendere che stavi sbagliando, ma non hai mai voluto ascoltare i consigli che ti ho dato e hai continuato a contravvenire alle mia parole. Hai cercato persino di farmi credere di amare un'altra donna, ma io ho scoperto il tuo inganno, e adesso me la pagherete cara, tu e tutti i tuoi amici. Creerò incubi strazianti ed inimmaginabili della tua morte alla persona che più ami, Violet vero? Sì, è sempre stata lei la donna che hai veramente amato, e io mi estasierò del suo tormento. Solo così la mia vendetta sarà immensamente favolosa>> e scoppiò in una fragorosa risata.

Damon si sporse in avanti cercando di afferrarla, ma la donna si scansò velocemente: <<No! Stai bleffando, non puoi farlo. Tu ti stai sbagliando, io non amo Violet e lei non ama me. E tu non puoi crearle incubi sulla mia morte perché sono ancora vivo>>.

La donna vedendo un leggero sorriso compiaciuto sul suo viso si riavvicinò a lui: <<Non per molto ancora tesoro mio, non per molto. Prima voglio divertirmi a torturarti, e poi ti lascerò morire>>.

Lui irritato da quelle parole si alzò di scatto e si pose davanti a lei: <<Allora torturami e uccidimi in fretta, se è questo quello che vuoi, ma lascia stare gli altri, loro non centrano niente e lascia stare Violet, non è lei la donna che amo>>.

La donna rise beffarda: <<A no? Se non è lei la donna che ami allora chi sarebbe, dimmelo!>>.

<<Nessuno. Ti giuro che non amo nessuno... Ho sempre amato te, Celia>> disse con un filo di voce cercando di sembrare credibile.

Celia si pose davanti a lui e gli sollevò il viso per guardarlo negli occhi: <<È vero, un tempo mi hai amato, ma il tuo cuore non mi è mai appartenuto. Anche allora tu amavi un'altra donna, e anche se ti aveva lasciato, la desideravi comunque...>>.

Damon cercò di impietosirla e si avvicinò maggiormente a lei prendendole la mano e stringendola delicatamente tra le sue: <<No! ti sbagli, io ti ho sempre desiderato fin dal primo giorno che ti vidi e ancora adesso è solo te che voglio. Voglio restare con te per sempre, Celia>>.

La donna lo guardò gelida e sfilò via la sua mano da quella del giovane: <<Stai mentendo! ... Già una volta mi dicesti che volevi restare con me per sempre, perché tra noi era vero amore, invece amavi lei e fuggisti da me per poterla cercare. Adesso per riaverti ho dovuto usare le arti occulte, ma non funziona più neanche la magia con te e quella sgualdrinella. L'ami così tanto da riuscire ad annullare ogni effetto di persuasione che ti ho imposto>>.