12 - Un paradiso per i bimbi

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Rimanemmo in contatto, io e Jenny. Ci incontrammo così spesso che mi sembrava essere diventata una delle mie collaboratrici. Che poi, in realtà, lo era diventata anche. Mi raggiungeva quasi dovunque grazie al suo lavoro. Era appoggiata così solidamente, all'interno della sua compagnia, che riusciva a farsi spostare da un volo all'altro con estrema facilità. Una volta, avevamo programmato di stare due giorni assieme, a Los Angeles. Il giorno prima avevo ricevuto una notizia che, mi aveva dirottato su Sidney per un improvviso cambio di programma. Lo avevo comunicato a lei, solamente cinque ore prima del decollo del suo aereo per Los Angeles. Due ore prima di quel volo, dallo stesso aeroporto, un altro aereo della stessa compagnia si staccava dal suolo francese diretto a Sidney. A bordo di esso, pochi minuti dopo, la mia bella Jenny aveva iniziato a servire da bere agli ospiti della prima classe.

Si interessava tanto al mio lavoro, dicevo. Aveva una discreta conoscenza tecnico - pratica ed artistica, nonché un'ottima abilità manuale. Neppure quella organizzativa le mancava. In diverse occasioni mi dava dei consigli che risultavano sempre molto utili. In una di quelle occasioni, a Mosca, era rimasta a lavorare con me per diciotto ore al giorno. E durante tutti e tre i giorni a sua disposizione. Sul lavoro, riuscivamo ad estraniarci completamente, dal nostro intrigante rapporto amoroso. Lo aggredivamo assieme, come fossimo stati soci da tempo immemore. Dimostrava di intendere, alla perfezione, ogni dettaglio di ciò che facevo. Quando ci sentivamo per telefono, voleva che la tenessi aggiornata su ogni singolo dettaglio delle mie opere. Aveva sempre ben chiara la situazione sullo stato di avanzamento, dei vari cantieri che aveva visitato. Negli ultimi sei mesi, erano stati ventitré i miei cantieri, dislocati nei cinque continenti. Lei ne aveva visitati quindici, di cui nove con una certa frequenza.

In corrispondenza della festa di inaugurazione da Fry, si era resa libera per otto giorni. Li avevamo passati assieme in ogni singolo minuto. Era arrivata tre giorni prima del suo inizio e mi aveva dato un grosso contributo sulla definizione degli ultimi dettagli, gestendo in modo molto professionale, i rapporti con gli operai e con il proprietario. Lo stesso Friday si era congratulato con me, per come avevo istruito quella valida collaboratrice.

– Si capisce che è un pezzo forte della tua squadra. E' quella che deve dare l'ok prima che una qualsiasi opera venga consegnata, vero? Dove l'hai tenuta finora? Non l'avevo mai vista qui, prima.

La sera dell'aperitivo che apriva i festeggiamenti, vedendola baciarmi il collo, mi aveva richiamato scherzosamente.

– Mai stringere rapporti troppo intimi con i propri collaboratori. Specie se sono tanto validi.

Avevo provato a spiegargli che era l'esatto contrario in quel caso.  Ma lui non aveva proprio badato alla mia replica. Era stato distratto dall'arrivo di una delle ospiti più attese dell'evento. Era una ventitreenne colombiana, che aveva conosciuto durante una cena d'affari, a Cartagena. Faceva la sommelier nel ristorante dove lui era capitato. Il suo arrivo sconvolse tutti i presenti, per il vestito che indossava. Il suo corpo era perfetto. La scollatura, arrivava fino a scoprire il pizzo dello slip, facendo intravedere anche il fiocchetto rosso che sovrastava il monte di Venere. Era costituito, in pratica, da due fasce di tessuto che scendevano dal collo, coprivano la sommità dei seni e si collegavano alla gonna. Per quanto fosse bella e perfetta, così vestita appariva una meravigliosa dea. Era una delle prescelte ad occupare, in pianta stabile, uno dei bungalows. L'unica, tra le attuali tre, non ancora in stato interessante.

Fry aveva le idee molto chiare, sul suo progetto di vita. Non aveva avuto più, nessuna intenzione di stringere un legame particolare con una donna. L'unico che avesse avuto, nella sua vita, gli aveva dato una grande delusione molti anni prima. Ora sosteneva di poterle amare tutte e di poter offrire, a chi volesse accogliere il suo invito, una vita con tutti i comfort di cui ognuna potesse avere bisogno. Avrebbe creato un mondo su misura per i piccoli. Avrebbe fatto di tutto per coprire tutte le loro esigenze, dalla nascita fino ai diciotto anni. Sarebbe sorto, dapprima, un meraviglioso asilo nido, con un'immensa area giochi e diversi ambienti didattici per i diversi insegnamenti. Lì, i bambini avrebbero potuto apprendere, divertendosi, oltre che le tradizionali materie umanistiche e scientifiche, tutte le meraviglie con cui la natura ci sorprende ogni giorno. Sarebbero stati aiutati a capire, l'importanza del vivere in totale simbiosi con l'ambiente che ci ospita. Conoscere ciò che di meglio, la natura, sa fare per noi. Aiutati ad avere il massimo rispetto per lei, affinche ci si possa avvalere del suo aiuto ancora per millenni.

Era stato allestito un'ospedale con un'unità di pronto soccorso, che attendeva solo le ultime apparecchiature elettromedicali. Era attrezzata per ogni emergenza. Specialisti di ogni branca della medicina, erano lì in attesa di rendersi utili con le loro conoscenze.

Diverse aree wellness complete, erano disseminate sull'intera estensione della proprietá. Si sarebbero occupate di mantenere il benessere psico-fisico di tutti gli abitanti e degli ospiti occasionali. Piscine, coperte e scoperte, li accompagnavano. Tra la vegetazione rigogliosa ma sempre curata, apparivano dal nulla delle vere e proprie oasi di relax.

Le scuole sarebbero state approntate a partire dall'anno successivo. Tutti i piccoli abitanti avrebbero avuto la garanzia di un'istruzione eccezionale, fin dai primi mesi di vita. Sarebbero sorte attrezzature sportive per le discipline più popolari ma, ogni tipo di attività alternativa sarebbe stata ben accolta.

Un fornitissimo magazzino di generi alimentari, disponeva quotidianamente di prelibatezze provenienti da ogni angolo del pianeta. Oltre tutto quello che si produceva, in modo assolutamente naturale, in quindici ettari di terra interamente dedicati all'agricoltura. Una zona ristorazione con milleduecento posti a sedere, distribuiti in sei differenti spazi, coperti e scoperti, era servita da cinque cucine diverse più tre griglierie e due banchi da sushi.

Le donne, in base alle loro attitudini e preferenze, avrebbero potuto impiegarsi in una delle differenti attività che il villaggio richiedeva. Avrebbero potuto inventarsene di nuove o avrebbero potuto, semplicemente, far nulla. Ogni prestazione di opera, sarebbe stata comunque regolarmente legalizzata e ben retribuita. Ognuna di esse era libera, se lo preferiva, di trovarsi un lavoro all'esterno. Poteva anche farsi una vita sua con marito e figli, lasciando peró il figlio nato o cresciuto lì, all'interno della struttura. L'unico vincolo, per loro, era quello di non introdurre adulti di genere maschile all'interno del villaggio. L'unico, per i bambini nati al suo interno o cresciuti lì fin da piccoli, era di rimanervi fino al compimento dei diciotto anni di età. Potevano comunque allontanarsi, in gruppi di studio o sportivi, per il periodo necessario. Assieme alla loro mamma, erano liberi di recarsi ovunque avessero voglia o necessità, a totale spesa della comunità. Tutti i bambini avrebbero avuto in comune la figura paterna. L'unico padre di tutti sarebbe stato Friday.

Fry, quindi, non prometteva né pretendeva da nessuna, amore eterno o fedeltà. Chi approdava in quel posto, in linea di massima, aveva avuto una storia con lui. La cosa si sarebbe potuta interrompere in qualunque momento o continuare fin quando entrambi ne avessero avuto la voglia. Ció che doveva essere ben chiaro, ad ognuna di esse, era che nessuno avrebbe dovuto appartenere esclusivamente a qualcuno. Lui voleva solo creare una comunità di persone libere, costituita da donne e bambini, per la maggior parte suoi figli. Sarebbe stato disposto ad accogliere anche qualche ragazza madre, che si fosse trovata, eventualmente, sul suo cammino. Ognuna delle mamme, all'occorrenza, avrebbe dovuto prendersi cura anche di ognuno di tutti gli altri bimbi, oltre che del proprio figlio. Proprio come se fosse stato suo figlio. Sarebbero sorte, con anticipo sul sorgere delle esigenze, strutture ricettive apposite per giovani, per favorire attività di interscambi scolastici con bambini e ragazzi di ogni età, provenienza ed estrazione sociale.





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