Finalmente (finalmente!!)

126 8 0
                                    

L'orologio attaccato al muro blu accanto alla bacheca in sughero segna le 19 e frettolosamente rimetto tutto in ordine nell'ufficio, carte da buttate nel cestino, mettere a posto le sedie, chiudere i computer, per tornare presto a casa. Spengo le luci prendendo la borsa a tracolla nera ed esco dalla stanza chiudendo la porta. Percorro il corridoio bianco ancora illuminato e mi affaccio alla stanza sulla mia destra, salutando il mio capo. Un ragazzo di 28 anni, capelli castani che arrivano al collo e il ciuffo tirato indietro da una fascia rossa, gli occhi anch'essi castani,  vestito semplicemente con una camicia e un jeans.
≪A domani capo.≫ sorridendo.
≪A domani.≫ ricambiando il sorriso.
Cammino fino ad arrivare all'uscita del palazzo e verso la prima fermata dell'autobus. Guardo la gente fermata li ad aspettare che il mezzo passi, hanno tutti un'aria spenta, i loro occhi sono spenti, e non hanno nessuno stimolo per cambiare la loro monotonia, un po' come me infondo.
Volto il mio sguardo senza emozione verso di loro per un po' per poi ritornare a guardare avanti fino a che non mi accorgo di una figura, vestita in un modo piuttosto insolito, tipo una carta da gioco per poker, poi realizzo sorridendo. Quello è Hisoka, era ora che arrivasse. Mi saluta sorridendo e salutandomi, dopodiché quando passa un camion davanti al mio campo visivo sparisce. Sorrido, a breve mi dirà quando e dove ci incontreremo. Non vedo l'ora di sapere cosa ha scoperto, è da mesi che non riesco a trovare informazioni su quei delinquenti. E non devono passarla liscia, appena li avrò tra le mie grinfie saranno affari loro.
L'autobus arriva facendomi distogliere dai quei pensieri, tutti i presenti alla fermata si danno il cambio, salendo e scendendo. Salgo anche io e resto in piedi, dato che tutti i posti ormai sono occupati.
Dopo un paio di fermate scendo dal mezzo camminando per pochi minuti e arrivo a casa. Apro la porta e vado in cucina poggiando la borsa e il resto sul tavolo come capita capita, ma sento delle risate femminili, sara' mia cugina appena tornata dal suo viaggio, ma sentendo meglio odo una voce maschile abbastanza strana. Cammino a passo svelto nel corridoio buio e spalanco la porta che conduce al salotto. La visione che si para davanti mi lascia piuttosto spiazzata: un' Hisoka, selvatico, che parla amichevolmente con una ragazza dai capelli per meta' neri e meta' azzurri vestita vestita in canottiera molto colorata e pantaloncini corti e neri che nel frattempo s'e' voltata insieme alla carta da gioco per capire che era e cos'era quel rumore.
≪Tamura... Sei gia' tornata.≫ mi siedo accanto alla mora e guardo Hisoka. ≪Ed e' piuttosto strano che la carta da gioco vivente non ti abbia stuprata.≫
Ridono entrambi. Sciocchi.
≪Fiona...≫ mi chiama all'attenzione la cuginetta con la voce e lo sguardo.
Volto lo sguardo verso la ragazza e Hisoka entrambi seri.
Bene. Sono pronta.

Angolo dell'autore
FINALMENTE!!!! *spara fuochi d'artificio*
Non state avendo un'allucinazione dovuta da troppa Nutella, signori e signore ho aggiornato dopo anni ed ere geologiche "Rosso come l'amore, rosso come il sangue" tra l'altro in un giorno speciale u.u.
Auguro un buon fine anno e un nuovo inizio anno a tutti ;).

Rosso come il sangue, rosso come l'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora