-Jo, chi era quello?- chiese la mamma Henry.
-Un mio compagno di classe e di acrobatica...Joel Crowthorn...lo ho incontrato in ospedale mentre prendevo questo per Josh -dissi mostrandogli il libro.
-E come mai era in ospedale?- chiese lui curioso.
-Non me lo ha detto e io non ho chiesto...solo che visto che ero sola mi ha riaccompagnato a casa- spiegai. Non avevo cuore di dirgli una bugia intera, quindi mi limitai a dire una mezza verità. In fondo non gli avevo chiesto il perché della sua visita, ma lui l'aveva detto comunque.
-Sarà quel che sarà...vai a farti una doccia, che non profumi di rosa- mi disse lui arruffandomi i capelli.
Non me lo feci ripetere due volte e mi fionda in bagno dopo aver poggiato la cartella in camera mia. La doccia calda era la cosa più bella che potessi chiedere in quel momento. Feci in fretta, però. Sapevo che mamma Henry si sarebbe arrabbiato se fossi arrivata tardi a cena. Mi asciugai i capelli in tutta fretta e poi mi infilai il cambio che mi ero portata in bagno.
Quando arrivai in sala da pranzo erano già tutti seduti, eccetto Henry, che stava servendo le polpette.
-Mi raccomando, fai un po' più tardi!- mi riprese Ethan.
-Non mi pare che sia tu quello che deve avere a che fare con questi capelli- dissi indicando la mia chioma riccia e leonina mentre mi sedevo.
-No ma potresti tenerli corti-
-Ve la immaginate Jo con i capelli corti?- chiese Mark con una smorfia.
-La strega con il caschetto?- chiese Josh con un'espressione di finto disgusto. Mi chiamavano così per colpa dei miei capelli che sembravano quelli di una strega, soprattutto accompagnati dai miei occhi gialli.
-Chiamami un'altra volta così e ti lancio tutta la saga di Eragon in testa!- lo minacciai.
-No, povero Shua...così gli ammazzi pure l'ultimo neurone che si ritrova!- lo prese in giro Quentin.
-Senti, Tin, taci e mangia!-
-Non chiamar...- cominciò il mio gemello dalla capigliatura arruffata.
-Volete smetterla? Siete ridicoli!- ci riprese Karl. Lui era il più serio in famiglia, e credo fosse anche l'unico dei quattro che vedesse Becky come un amore platonico.
-Papà, io voglio un'altra polpetta!- chiese il piccolo Felix. Lui era un tesoro e lo adoravo anche perché sapeva smorzare la tensione subito, senza nemmeno rendersene conto.
-Felix! Ne hai già quattro!- lo riprese Henry.
-Eddai Mamma Henry! Lascialo mangiare quanto vuole, tanto chi è qua dentro che non mangia per un reggimento? Pure Madama Strega mangia per tre!-
-Ethan stai davvero esagerando- lo riprese serio nostro padre. Papà era un tipo abbastanza taciturno, però ci voleva davvero bene e ci sgridava molto raramente. Eravamo il suo orgoglio e si vedeva. Quando ci riprendeva era solo perché avevamo superato ogni limite possibile e immaginabile.
-Mica è colpa mia se è una strega!- cercò di giustificarsi, però Mark, che era seduto al suo fianco, gli tirò uno scappellotto di quelli che gli fece andare la testa in avanti.
-Ahia! Brutto stronzo che non sei altro!- si lamentò il rosso tenendosi la nuca con una mano. Mark rimase zitto e continuò a mangiare.
-Hai sentito vostro padre. Quando è troppo è troppo- lo riprese pure Henry. Lui era più una mamma di nostro papà, però era anche quello che ci riprendeva più spesso. Lo sapevo che faceva così perché eravamo in tanti e in più eravamo vivaci.
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Se non ci foste voi...
Teen FictionJohanna è una ragazza normale, con una vita normale, delle amicizie normali e tutto è molto normale. Tutto a parte la sua famiglia, forse un po' troppo caotica. Si litiga, ci si riabbraccia un secondo dopo, ci si fanno scherzi e si affrontano tutte...