Capitolo 6

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Erano passate tre settimane da quella cena ed ora Joel stava molto più tempo con me. Credo fosse solo per controllarmi, visto che avevo un segreto da mantenere. Devo ammettere che la sua compagnia non mi dispiaceva, sbalzi d'umore a parte,  e che era un ragazzo divertente. Ovviamente Evelyn non era d'accordo sul fatto che stessi con lui dato che lo odiava e la mia reputazione avrebbe potuto risentirne ma, visto che io ero completamente disinteressata di ciò che i miei compagni di scuola pensavano, continuavo a passare del tempo con il biondo. 

-Non capisco cosa ci trovi in lui- mi disse Evelyn a ricreazione. Eravamo in fila al distributore automatico e stavo comprando un pacchetto di Mikado. 'Ecco che riparte con le prediche' pensai. 

-Evy, secondo me dovresti riconsiderare l'idea che hai di lui- dissi aprendo il pacchetto mentre mi spostavo dal distributore automatico in modo da far passare Becky. 

-Ma ti senti? Lui è Joel Crowthorn, lo stronzo più instabile degli ultimi secoli!- sospirò esasperata la mia amica. 

-Io credo che Jo sia grande abbastanza per decidere da sola chi frequentare- mi difese Becky mentre selezionava il numero per ottenere un pacchetto di Oreo.  

-Grazie al cielo qualcuno che mi capisce!- esclamai.  

-E poi...tu dovresti essere l'ultima di noi a parlare, visto che vai dietro ad Ethan e sai benissimo che tipo di ragazzo sia! Senza offesa, Jo- la riprese Becky. Finalmente Evelyn era riuscita a dirci chi le interessava e, come al solito, ci avevo preso.  

In quel momento mio fratello comparì e le circondò le spalle con un braccio. 'Parli del diavolo...' la mia vocina interiore disse. -Che tipo di ragazzo sarei, dolcezza?- chiese lui avvicinando la sua bocca all'orecchio della mia amica. L'espressione di Evy era indecifrabile, ma sapevo che non le piaceva ciò vedeva.

-Lo sai benissimo, imbecille!- sentii la voce di Mark e subito dopo vidi che lo tirava per un orecchio in modo tale da liberare Becky. Il mio fratello castano, nonché partner nel crimine, era molto contrariato dalle avance di Ethan, anche perché credo sapesse qualcosa che io ignoravo. Lo guardai negli occhi come per dirgli: 'C'è qualcosa che mi devi dire e ne parleremo dopo'. Lui annuì e sentimmo tutti una risata. 

-Ah, fratellone...non cambi mai! Però dovresti sapere quando una ti rifiuta- Quentin e Josh si stavano aggiungendo al gruppo mentre un trio di ragazze, evidentemente delle ochette del primo anno, ci stavano fissando. 

-Urli troppo, Tin- lo riprese il mio gemello. 

-E tu mangi troppo, Shua- rise il moro rubando uno dei Mikado dal pacchetto dell'altro gemello. 

-E voi tutti siete degli immensi idioti- li ripresi io incenerendoli con lo sguardo. Non potevo passare una ricreazione con le mie amiche che venivo assillata dai miei fratelli, è possibile?

-E tu sei una strega, Jo- scherzò Ethan. 

Evelyn se ne andò dal gruppo dicendo qualcosa come 'Devo andare al bagno' e si dileguò in fretta e furia, come se stesse scappando dal mio fratello rosso. Lo guardai male, ma lui non si accorse di me, era troppo impegnato a fissare la schiena della mia amica. In quel momento capii cosa c'era che non andava e guardai Mark come per chiedergli conferma. L'assenso dei suoi occhi verdi confermò i miei pensieri. 

-Vai da lei- gli suggerii lasciando tutti di stucco. Ethan mi guardava con gli occhi pieni di shock. 

-Come...?- chiese. 

-Vai da lei prima di fare un casino ancora più incasinato di quello in cui ti trovi ora, imbecille- spiegò Mark mentre gli tirava uno schiaffo. 

-Non sono un sacco da boxe, sai?- protestò l'altro ridendo mentre se ne andava nella stessa direzione di Evelyn. 

-Quindi...ti andrebbe di uscire con me?- non appena sentii le parole di Quentin mi strozzai con un Mikado. Davvero era così coraggioso da chiedere una cosa simile? Non ci credevo e nemmeno gli altri due miei fratelli. 

-Io...ecco...Quentin, sei molto carino ma sei il fratello della mia migliore amica...non credo che possa funzionare. Se dovessimo litigare Jo sarebbe costretta a scegliere tra me e te e non vorrei che ciò accadesse- spiegò Becky lasciandolo di stucco. A dir la verità la sua reazione shoccò pure me, anche perché non immaginavo usasse me come scusa, ad essere totalmente sincera, speravo solo che Quentin non se la prendesse troppo, era buono e tutto...solo che ogni tanto poteva essere un po' permaloso. 

-Hai ragione. Dimentica che io te lo abbia chiesto- rispose lui un po' contrariato. Il momento fu salvato dalla voce del biondo più masochista degli ultimi anni. 

-Johanna, ti devo parlare ed è urgente- mi ordinò la voce di Joel. 

-Arrivo- risposi. Avrei parlato con i miei fratelli a casa, c'erano molte cose di cui noi tre dovevamo discutere.  Mi chiedevo una marea di cose in quel momento per esempio: perché deve parlarmi? Come mai Quentin ha chiesto a Becky di uscire così di punto in bianco? Perché Ethan è così coglione? Insomma la mia mente era un casino, in più la mano di Joel sul mio polso mi stava stringendo un po' troppo. Certo non si poteva parlare di dolore, solo avrei preferito fosse meno...forzante. Se mi avesse solo detto 'Seguimi' lo avrei fatto, perché pensava il contrario? Da come teneva la schiena dritta e le spalle larghe doveva essere molto arrabbiato di qualcosa che io tuttavia ignoravo. Credevo anche fosse molto indignato. Qualunque cosa fosse così urgente l'avrei saputa a breve, quindi smisi di preoccuparmi troppo e assecondai di più la sua andatura. Ciò risultò nell'allentamento della sua presa su di me. Cosa che mi fece altamente piacere, non ci tenevo a perdere un braccio a causa di quel cretino. 

Joel mii trascinò in uno dei corridoi meno frequentati, la sua espressione era serissima e i suoi occhi blu erano fin troppo freddi per essere i suoi. Almeno quelli del ragazzo che avevo capito fosse. Devo ammettere che la cosa mi spaventava e non poco. 



Se non ci foste voi...Where stories live. Discover now