Ormai la sera di venerdì era arrivata. Io e i miei famigliari stavamo correndo in giro per la casa per vedere se tutto fosse in uno stato quantomeno decente. In effetti casa nostra era un po' il regno del caos, ma quella sera non era troppo male.
-Rilassatevi, ragazzi, è Lisa!- ci riprese mio padre per farci calmare. In fondo la conosceva da qualche mese ma non si era mai presentata l'occasione per cenare insieme.
Eravamo tutti vestiti in modo casual, visto che mio padre aveva specificato che non c'era bisogno di fronzoli. Mark aveva una polo verde chiaro e dei jeans chiari, Ethan una maglia bianca e dei pantaloni neri, Quentin aveva una felpa bianca, una maglia grigia e dei jeans scuri, Josh portava una maglia dei jeans ed una felpa il tutto era nero. Io avevo una maglia azzurra, un golfino con lo scollo a 'v' grigio perla, una gonna che mi arrivava più o meno a metà coscia nera e delle calzamaglie a righe blu e nere. Karl portava una camicia bianca leggermente sbottonata e dei jeans chiari mentre Felix vestiva una maglietta blu con la stampa di Spider-Man e dei pantaloni neri. Mio padre aveva una camicia azzurra e dei jeans chiari, mentre Henry aveva una polo nera e dei jeans scuri. Insomma stavamo gran bene. Ero riuscita addirittura a intrecciarmi i capelli in maniera simil-decente, cosa da non credere.
Quando suonarono al campanello mio padre andò ad aprire la porta sentii un moto di adrenalina salirmi in corpo. Ero nervosa, non è che fossi bravissima con la gente che non conoscevo ed ero abbastanza timida. Nonché impacciata.
-Andrà bene, vedrai- mi dissero Josh e Quentin nello stesso momento. Sorridevano, ma lo sapevo che sotto sotto erano tesi come delle corde di violino. Loro erano come me. Decisi di imitarli e feci uno dei miei sorrisi migliori.
Gli ospiti entrarono accompagnati da papà ed Henry se ne stava in cucina a controllare il cibo, io me ne stavo lì impalata, troppo imbarazzata per sembrare affabile. Ero in palla. Lisa era spettacolare nel suo vestito azzurro casual, sembrava uscita da un libro di Tolstoj, anche se non era elegante era bellissima. Il marito aveva un'espressione severa in volto e portava una camicia bianca e dei pantaloni chiari. Sembrava molto contrariato da qualcosa. Le due bambine erano carinissime, avranno avuto otto e sei anni, ed erano uno spettacolo di dolcezza. La più grande aveva i capelli castani e gli occhi blu e portava un vestitino rosa, mentre la piccola aveva i capelli biondi e gli occhi verdi proprio come la mamma, e vestiva con una maglia lilla e la gonna viola. Quando vidi i due fratelli maggiori capii cos'era che turbava il padre della famiglia (e mi venne anche un infarto, a dire la verità). Arthur Crowthorn era vestito con una maglia blu e dei jeans scuri, molto sobrio, mentre Joel aveva i capelli arruffati come al solito e aveva un altro piercing sull'orecchio sinistro (ne contavo cinque adesso), portava una maglietta rosso scuro, come il sangue e dei pantaloni neri. Il maggiore aveva preso il colore degli occhi dalla madre, mentre il castano scuro dei suoi capelli veniva dal padre, esattamente il contrario rispetto a Joel.
-Buona sera! Daniel, mi avevi detto di avere tanti figli, ma non pensavo ne avessi così tanti! Non credo di averli conosciuti tutti- scherzò Lisa guardandoci con tanto affetto e stupore.
-Eh, sono una bella cifra! Ma sono anche troppo bravi, non credo di conoscere i tuoi ragazzi, però...- disse mio padre.
-Salve, sono Keith Crowthorn, piacere- disse il padre di Joel e Arthur, presentandosi a mio padre.
-Daniel Ferschen, piacere mio, beh direi che vi presento la squadra. Dal più grande al più piccolo: Mark, Ethan, Quentin, Joshua, Johanna, Karl e Felix- ci presentò e scuotemmo le mani a tutti.
-Allora fammi presentare la mia squadra! Arthur, Joel, Kate e Grace. Ma credo che conosciate Joel e Arthur- disse Lisa affabile. Mi stava molto simpatica.
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Se non ci foste voi...
Teen FictionJohanna è una ragazza normale, con una vita normale, delle amicizie normali e tutto è molto normale. Tutto a parte la sua famiglia, forse un po' troppo caotica. Si litiga, ci si riabbraccia un secondo dopo, ci si fanno scherzi e si affrontano tutte...