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Quel pomeriggio decisi di portare avanti alcuni compiti: optai per il tema di letteratura, scrissi un paio di pagine, finchè il trillo del mio telefono mi interruppe: era un messaggio da parte di Brook: "Devo parlarti, passo da te tra un' ora."
Mi preoccupai, così iniziai a ripercorrere mentalmente tutti i momenti passati con Brooklyn, cercando di capire se avessi fatto qualcosa di strano, ma dopo dieci intensi minuti passati a ricostruire queste ultime settimane nei miei pensieri fui certa del fatto che non era turbata a causa mia.
Decisi di sistemare qualche maglietta nei cassetti che dimenticavo costantemente di sistemare da diversi giorni e ne provai qualcuna che non ricordavo avere mai avuto. Poco dopo suonarono al campanello, scesi le scale che portavano al piano inferiore e mi diressi all' entrata, aprii la porta dopo aver constatato che fosse Brook, la quale mi abbracciò fin troppo forte. Arrivammo nella mia camera e chiuse la porta, si sistemò i capelli e iniziò a camminare nervosamente per la stanza, così decisi di domandarle cosa stesse succedendo: -Brook, che ti è capitato?-
Mi guardò nervosa e disse solo: -Mi dispiace così tanto, Beth. Nessuno se ne era accorto prima di Cody-
Brook e Cody erano fratelli acquisiti, il padre di Brook, Louis, si era perdutamente innamorato della mamma di Cody ad un matrimonio; lui era un uomo sulla quarantina, alto, con i capelli brizzolati e un luccichio negli occhi neri e profondi. È sempre stato un uomo solare ed estroverso, ma quando la madre di Brook lo tradì attraversò uno dei periodi più brutti della sua vita, finchè non decise di andare a quello stupido matrimonio, dove ritrovò l' amore grazie a Jennifer, la madre di Cody.
Mi concentrai su Brooklyn e la incitai ad andare avanti con la storia, prese un respiro profondo e continuò: -Tuo fratello, Andy. Cody aveva notato uno strano comportamento da parte sua, non si sentivano più, si era isolato da tutti. Così Cody decise di iniziare seguirlo dopo scuola, scoprì che si dirigeva sempre in un boschetto, un giorno lo osservò bene e notò che si iniettava qualcosa nel polso-
La interruppi, con gli occhi pieni di lacrime: -Fermati Brook, ti prego.- Presi un profondo respiro e continuai: -Non ha mai mostrato segni di un qualche cambiamento in casa, ha sempre scherzato e tutto il resto.-
La mia voce si ridusse a un sospiro, stavo per piangere; mi alzai e mi avvicinai a Brook, la guardai e le domandai: -Cosa devo fare, Brook?- Iniziai a piangere e caddi tra le sue braccia, senza aspettarmi una risposta da parte sua. Mi abbracciò e ci stendemmo sul mio letto, io piangevo e lei mi accarezzava i capelli; passammo probabilmente più di un' ora così. Quando smisi di piangere mi sistemai e notai che il sole era tramontato, così proposi a Brook di restare a cena e poi a dormire, lei accettò con un grande sorriso e ci cambiammo, avevo bisogno di uscire da quella casa. Presi i soldi e ci dirigemmo verso il Sunrise, un pub situato vicino casa sua, per mangiare qualcosa. Prendemmo un tavolo per due e dopo qualche chiacchiera arrivò il cameriere: -Cosa vi porto, signorine?-
Brooklyn rispose immediatamente: -Una porzione di patatine media e una bottiglia d' acqua naturale, Chris.- Calcò forte con il tono della voce l' ultima parola, "Chris".
Al sentire quel nome sgranai gli occhi e alzai lo sguardo dal menù, spostandolo da Brook al cameriere e infine risposi, cercando di non far trasparire alcuna espressione: -Lo stesso per me, ma al posto dell' acqua gradirei un milkshake alla fragola, grazie.- Sorrisi, come se non avessi mai visto quel ragazzo prima d' ora, lui sorrise gentilmente e portò con sè i menù, dirigendosi in cucina. Mi voltai verso la mia amica, sapevo che sarebbe scoppiata a ridere, e così fu. Infine si ricompose ed esordì: -Oh, Beth, credo che questo diventerà il mio pub preferito!- La guardai in cagnesco, ma non risposi. Dopo qualche secondo alzai lo sguardo e notai che stava ancora ridendo, ma cercai di assumere l' espressione più seria possibile: -Brook?-
Mi guardò sorridente: -Cosa?- Assottigliai gli occhi e domandai: -Come facevi a sapere che alla festa avevo parlato con Christopher?- Solo in quel momento mi si illuminò una lampadina in testa: come faceva a saperlo? Non gliene avevo parlato perché non ne avevo motivo, inoltre anche se avessi voluto farlo lei era in quella sudicia discoteca, ubriaca.
Al suo risveglio non avrebbe ricordato una sola parola uscita dalla mia bocca la sera precedente.
Finalmente rispose: -Te l' ho detto, Cody osserva tutto.-
Per un secondo ripensai a mio fratello, ma scacciai il brutto pensiero dalla testa, in quel momento arrivò il cameriere -Christopher- con le nostre ordinazioni e concluse: -Buon appetito.-
Brook sorrise in segno di ringraziamento, io mi catapultai sul cibo.
Dopo aver passato la serata a parlare di gossip e professori nauseanti arrivò il conto, Christopher lo posò dal mio lato del tavolo e notai un bigliettino poggiato sul foglio del conto, lo presi e lessi il messaggio, due semplici parole, firmate: "A venerdì. -Chris." Sorrisi e non potei fare a meno di conservarlo, infine ci alzammo e andammo a pagare il conto.
Arrivate a casa abbracciai Brook, presa da una strana felicità e mi rivolsi a lei: -Grazie per esserci sempre.-
Gli occhi le si riempirono di lacrime, mi strinse forte e sorrise: -Ti voglio bene, Beth.-
La guardai e conclusi: -Te ne voglio anche io, Brook.-

With You By My SideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora