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Mi svegliai circa un' ora prima che la sveglia suonasse, così la spensi. Non sentivo nulla, il vuoto totale -fatta esclusione per un fortissimo mal di testa che mi martellava nelle tempie-, rivolsi lo sguardo verso il soffitto e improvvisamente mi apparse un' immagine in testa: mio fratello. Dovevo fare qualcosa, con tutto quello che stava accadendo mi era passato completamente di mente, ma non potevo muovermi da sola, avevo bisogno di qualcuno di cui mi fidassi e che lo conoscesse bene. Cody. Solo lui era in grado di fargli cambiare idea anche in situazioni così critiche. Gli avrei chiesto aiuto oggi stesso e avrei dovuto parlare con Brook di mia madre, lei sapeva sempre cosa fare e mi avrebbe aiutata a sentire il dolore il meno possibile.
Poi c'era mio padre: dovevo stargli vicino e convincerlo che sarebbe andato tutto per il meglio, e avrei dovuto convincere me stessa della stessa cosa. Fortunatamente non ero completamente sola, oltre Brook avevo Christopher e non avevo idea del perchè un ragazzo così volesse accollarsi i miei problemi e starmi vicino, voleva fare l' amico? Molto probabilmente. Sono cresciuta molto negli ultimi tempi e ho imparato che i ragazzi possono essere solo amici e sono felice di essere arrivata a questa conclusione, la Beth che conoscevo si sarebbe fatta prendere dai sentimenti e sarebbe stata male per un altro ragazzo, che sicuramente avrebbe scelto una delle tante, la nuova Beth invece è sicuramente in grado di non farsi prendere da sentimenti stupidi e inutili. Mi accorsi che il mal di testa era passato del tutto, così mi alzai dal letto e mi preparai per la scuola, scesi al piano di sotto e presi qualche biscotto dalla confezione, salutai mio padre cercando il più possibile di non guardarlo negli occhi perchè sapevo che saremmo scoppiati in lacrime e corsi via, cercando di arrivare a scuola il più presto possibile, così da poter parlare con Brooklyn di tutto quello che stava accadendo.
La voce di Christopher interruppe i miei pensieri: -Stavo pensando che per evenienze varie ed eventuali il mio numero salvato sul tuo telefono sarebbe davvero una salvezza per te.- Disse beffardo.
Risi: -Buongiorno, Christopher.-
-Buongiorno a te, come va?-
Cercai di risultare il meno possibile melodrammatica: -Meglio, a te?- Comparve nuovamente quell' espressione cupa e profonda che lo accompagnava spesso e mi rabbuiai, così prima che potesse rispondere sfilai il mio telefono dalla tasca della giacca e glielo porsi sorridendo. Mi guardò enigmatico, così spiegai: -Per evenienze varie ed eventuali.- Risi e scoppiò a ridere, fui contenta che quell' espressione fosse scomparsa dal suo volto, lo vidi scrivere il suo nome tra i contatti e poi digitare una faccina sorridente al suo numero, infine inviò.
Poi aggiunse: -Ora anche io ho il tuo numero.- E sorrise.
Ci salutammo e raggiunsi Brook nell' aula di storia, la giornata passò più lentamente del solito, così alla fine delle lezioni io e Brooklyn ci dirigemmo al pub più vicino per prendere un panino. Appena arrivate vidi con grande stupore James venirmi incontro e gli sorrisi, non avevamo mai parlato tranne qualche scambio di battute quando Christopher ci presentò, quindi mi sembrò strano che stesse venendo nella mia direzione con tanta disinvoltura.
Esordì: -Ehy, Bethany! Come va?-
Gli sorrisi nuovamente: -Ciao, James. Non c'è male, e a te?-
-Si può dire bene.- Sorrise.
Posò gli occhi sulla mia amica e le sorrise sfacciatamente, poi si presentò: -Ciao, bellezza! Io sono James.-
Oh, Dio. L' aveva puntata e Brook capiva queste cose meglio di me, infatti calò sul suo volto un velo di noncuranza mista a voltastomaco, quasi scoppiai a ridere.
Infine decise di rispondere: -Non mi interessa.- Sorrise imitando l' espressione sfacciata di James quando si era presentato. Voltai la testa per non scoppiare a ridere rendendo il momento ancora più esilarante, quando sentii James chiamare il suo migliore amico. -Chris! Guarda chi ho trovato!-
Voltai la testa e vidi Christopher camminare nella nostra direzione sorridendo. Ci salutammo e decidemmo di prendere un tavolo per quattro, ignorando le proteste di Brook, che emanava odio da ogni poro della pelle.
Una volta seduti James si rivolse a Christopher e parlò: -Amico, a quanto pare esiste una ragazza che mi odia!- Rivolse lo sguardo verso Brooklyn e questa volta scoppiai a ridere, attirando per qualche secondo l' attenzione di Christopher, che mi guardò facendomi arrossire.
Brook rispose fissandolo: -Odiare è una parola grossa, non sopporto gli sbruffoni, solo questo.-
Christopher rise e si rivolse a Brook: -Devi sapere che il mio amico non ama i rifiuti, quindi potrebbe perseguitarti per il resto della tua vita.-
Sbuffai: -Perdita di tempo.- Risi e Brooklyn annuì.
Ordinammo e continuammo a scherzare, infine James guardò Christopher come se si fosse ricordato di qualcosa e si girò nella mia direzione: -Questa sera c'è la partita, verrai?-
Accidenti, mi ero completamente dimenticata della partita! In ogni caso non mi ero organizzata, non avrei fatto in tempo. Guardai Christopher, e mi ricordai di averglielo promesso. In fin dei conti mi sarei distratta; conclusi: -Verrò.-
James sorrise: -Perfetto, vestiti in modo carino, c'è una festa dopo.- Assolutamente no, passi la partita, ma non avevo alcuna voglia di ripetere la situazione della festa di inizio anno.
-Non posso, James.-
Si voltò verso Christopher, che fece spallucce, infine si concentrò sul suo panino. Continuammo a parlare finchè Brooklyn e i ragazzi si ricordarono rispettivamente delle prove e dell' allenamento pre-partita, così ci alzammo e James e Christopher si assicurarono che non pagassimo, infine ci salutammo.
Mentre ero intenta nel decidere cosa indossare ricevetti un messaggio, era da Cody: "Vieni alla partita? Ti passo a prendere."
Sorrisi e digitai un "A dopo", concentrandomi sull' armadio; infine optai per un comodo jeans ed un maglioncino verde, sciolsi la coda di cavallo e pettinai i capelli, infine scesi al piano inferiore e mi sedetti sul divano, aspettando Cody. 

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