|"Perdonami"| .parte 2nda.

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•ANGELA'S POV•

Rispetto a prima c'era molta più luce.

Si riusciva a vedere che eravamo dentro un garage.

Io ero legata ad un letto.

La mia testa scoppiava.

Mi guardavo in torno... ma non trovavo nulla che potesse aiutarmi ad uscire viva da qui.

Indossavo solo una felpa blu lunga poco prima del ginocchio.

Sentivo davvero tanto freddo.

Appoggiai la testa al muro in cui quel verme me l'aveva sbattuta.

Cominciai a pensare.

Ieri...ieri ero andata a letto con quel verme pur di non farmi uccidere.

Mi venne una nausea a penare ciò.

A pensare che lui mi avesse toccato...

mi girai al mio lato sinistro e iniziai a vomitare.

Odiavo vomitare.

Mi spaventava.

Non sono mai riuscita a capire il perché ma era così.


Alzando la testa notai una scatola di legno messa a mo di comodino con sopra quel coltellino con cui fui minacciata,sigarette,preservativi ed un telefono.

Un telefono!

Ero tutta legata.

Perciò le mani non le potevo utilizzare.

Ma avevo la bocca libera.

Cercai di prendere il telefono con la bocca e fortunatamente dopo tanti tentativi ci riuscì.

Lo lasciai scivolare su quella specie di letto in cui stavo.

Ci furono dei rumori così mi allarmai.

Cercai di nascondere il telefono.

Era Emanuele.

"Merda!" sussurrai.

"Come?" disse quel verme.

"Non ho parlato." ribadì con la speranza che mi credesse.

"Mh..troia,ti va di scopare un po'?" disse iniziando a spogliarsi.

Nononono.

Un'altra volta no.

Era orribile.

Cioè,brutto non era lui fisicamente,anzi..,ma per me era disgustoso.

Si posizionò su di me,mi alzo il vestito e mi baciò.

Io gli diedi un morso e lui uno schiaffo.

Iniziai a piangere.

Ieri sembrava mi desiderassi disse cominciando a muoversi.

Prese il coltellino.

"Scopami o questo va dritto dritto al tuo cuoricino ovviamente dopo averti violentata." disse avvicinandolo.

"Fammi impazzire bambola." disse leccandomi l'orecchio.

Si muoveva fortissimo.

Io ero ferma.

Piangevo.

Lui gemeva.

"Muoviti cazzo!" disse urlando di piacere.

Lo stava facendo senza preservativo.

Ma qual'era la sua intenzione?

Piansi ancora più forte poi si staccò.

Caricò la pistola.

"Vado? Vado da Mirko eh?" disse afferrandomi i capelli.

"No! Ti prego! Lascialo fuori a lui." dissi in preda al panico.

"Allora sai quello che devi fare." disse andando a chiudere tuttee uscite.

"No basta. Ti prego. Non ce la faccio. Lasciami,lasciaci in pace." dissi tra i mille singhiozzi.

"Sei mia ormai. Non vuoi scopare adesso? Lo faremo stanotte." disse scomparendo dietro la saracinesca.

Mi affrettai a prendere il telefono.

Riusci ad afferrarlo con le mani.

Composi il numero del mio amore. Mirko.

Speravo di averlo fatto giusto visto che ci andai d'intuito avendo le mani legate dietro la schiena.

Passando tanto tempo con il telefono in mano non era una cosa impossibile da fare.



•MIRKO'S POV•

"Mirko...non puoi rimanere qui a vita.. Entra in casa dai,sta pure per piovere." mi ripeteva continuamente Salvo.

"Mirko...dai su...vieni dentro." continuava il padre.

Non lo rispondevo.

Una vibrazione venne dalla tasca del mio giubbotto.

Era il mio cellulare.

Lo presi speranzoso.

Era un numero non in rubrica.

Guardai suo padre.

Lui mi guardò.

"È un numero sconosciuto." dissi.

"Rispondi." mi suggerì.

Accennai un cenno di si con un il capo e riportai il telefono all'orecchio.

"Pronto?!" dissi con una voce spezzata.

||Dopo quel bacio la mia vita è cambiata|| •Mirko Trovato•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora