CAPITOLO 32

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WEEK 1 A.N. (after Niall)

"Hai parlato con Niall?" è la prima cosa che mi chiese Harry mentre entrava di soppiatto dentro lo sgabuzzino.
"No" risposi, come ormai ogni giorno, più volte al giono.
"Quando ti deciderai a parlargli?" mi chiese Harry, sospirando. Non capii se fosse un sospiro di sollievo od arrabbiato: era difficile comprendere i suoi sentimenti riguardo al mio litigio con i miei due migliori amici. Sembrava triste per Niall, ma al contempo era felice di essersi liberato di Giada, ancora geloso di lei nonostante sapeva che amavo solo lui.
"Non lo farò, lui ha sbagliato" risposi ancora. Per quante volte l'avevo ripetuto, poteva benissimo essere diventato il mio mantra. Avevo raccontato subito tutto l'accaduto ad Harry, entrando nel dettaglio e spiegando parola per parola ciò che Niall pensava, ed era ovvio che lo pensasse anche Giada, di loro. Al contrario di come si sarebbe aspettato, Harry era stato in parte d'accordo.
"Sono stati ignorati da te per abbastanza tempo, è ovvio che siano arrabbiati!" aveva sentenziato ed aveva fatto seguire quelle parole da un "Dovresti scusarti" .
"Neanche morto, stanno sbagliando loro!" avevo risposto e da allora era quello che avevo continuato a ripetere per tutta la settimana.
"Vogliamo continuare a discutere di questo?" chiesi poi irritato, porgendo uno sguardo all'orologio da muro attaccato dietro il riccio: avevano meno di dieci minuti di tempo prima che ricominciassero le lezioni, oppure sarebbero arrivati di nuovo tardi.
"Si" rispose testardo Harry, dimostrando il costante bambino che era sempre esistito in lui.
"Harry!" lo rimproverai, ancora più innervosito.
"Okay, okay" rispose il ragazzo alzando le mani al cielo.
"Hai vinto tu" aggiunse sorridendo.
"Bene" dissi, avvicinandomi ancora di più, sebbene il poco spazio dello sgabuzzino ci avesse già avvicinato parecchio.
Ci baciammo, dimentichi della piccola lite.
"Pranziamo insieme oggi?" chiese Harry mentre incastrava la sua testa nell'incavo tra il mio collo e la mia spalla.
"Certo!" risposi cotento. Era raro che riuscissimo a pranzare insieme, visto che in genere la squadra lo richiamava sempre in qualche riunione di gruppo per pranzo. Perché dovesse partecipare anche lui nonostante non fosse in squadra, non era chiaro. Probabilmente perché era il loro leader in tutto e per tutto e non potevano riunirsi senza di lui. L'immagine che Harry dava agli altri, era molto diversa da quella che dava quando eravamo soli. In pubblico era crudele, non voleva sentire ragioni, padroneggiava tutto. A casa, da soli, era il vero lui, il bambino gentile ed educato, dolce ed affettuoso che era sempre stato.
"Allora ci vediamo dopo" disse dandomi un frettoloso bacio ed uscendo dallo sgabuzzino precisamente al suono della campanella. Aspettai un pochino, poi uscii anche io. Corsi in classe per non far tardi, cercando di riaggiustarmi durante la strada.
Avevo finalmente superato il periodo che Zayn aveva drasticamente definito "da barbone" e per cui Niall mi aveva rimproverato, quel periodo in cui non dormivo e non mi aggiustavo al meglio. Era il periodo in cui pensavo che non potevo sopportare ancora i rimproveri di Zayn, ma l'aver litigato con Niall mi aveva dato uno strano coraggio. Le battute di Zayn facevano male, certo, ma adesso ero completamente sicuro che io ed Harry fossimo più forti di qualsiasi altra cosa e che in quanto tali non avremmo avuto problemi gravi.
Perciò avevo preso l'abitudine, ogni giorno, di farmi bello per lui.
Entrai in classe con i capelli di nuovo ordinati, sebbene Harry non condividesse la mia stessa ora. Però c'erano Zayn e gran parte del gruppo, ed io mi illudevo, o speravo, che gli parlassero di me e dei miei capelli ordinati. Inutile, perché Zayn non aveva che insulti per me, quasi volesse approfittare dell'assenza di Harry per dirmi tutto ciò che poteva.
"Cos'hai fatto, Louis, ti stai preparando per il tuo ragazzo?" chiese ironicamente cattivo. Lo guardai strano mentre continuavo ad aggiustarmi il ciuffo.
"Cosa intendi dire con questo?" non potetti fare a meno di chiedere, con una vocetta stridula dalla paura.
"Perché è vero?" chiese Zayn, guardandomi in un misto tra lo sbalordito e l'ironico. Era davvero molto sorpreso, non aveva mai pensato che anche un gay potesse fidanzarsi.
"Ti pare che uno così è fidanzato?" chiese un altro ragazzo, Jace, guardandomi con disprezzo. Era più facile vedermi come un pericolo con Zayn che infervorava la folla.
"Impossibile" rispose un altro, guardandomi di sbieco.
Non lo conoscevo bene, era il new entry, la nuova conquista della squadra: il migliore fra tutti. Si vociferava che stesse per diventare il nuovo capitano, tanto si era conquistato tutti. Harry non ne era entusiasta, perché credeva che fosse troppo buono e bravo per essere vero. Non lo vedeva però come una minaccia: lui non faceva parte della squadra, ma era nettamente più voluto da tutti.
I ragazzi che si erano avvicinati annuirono convinti: era così facile per loro schierarsi, gli bastava seguire le decisioni del loro capo del momento, assecondarlo in tutto. Non come il branco segue il suo alfa, piuttosto come degli stolti che si affidano a meno stolti. Incoerenza totale.
Mentre tutto il gruppo si era poi spostato, il ragazzo nuovo era rimasto di fronte a me, a fissarmi.
"Perché non sei fidanzato, vero?" chiese, ancora qualcosa di intimidatorio nella voce. Per un attimo temetti che sapesse di Harry e volesse prendersi gioco di me, ma non era proprio possibile, non poteva essere così. Decisi di continuare la conversazione tranquillamente, rischiando molto, sperando che non sospettasse nulla.
"C'é uno" dissi. Mi parve arrabbiato e contemporaneamente triste.
"Dovevo immaginarlo" esclamò, sorridendomi tristemente. Lo guardai sbalordito: mi stava forse ammettendo la sua omosessualità?
"Chi?" chiese poi. Mi rimisi subuto in guardia, perché era evidente che non fosse un vero pericolo, ma non volevo che lo diventasse. Non volevo lasciarmi sfuggire troppo.
"Meglio non parlarne in giro" risposi cauto, sorridendo falsamente per scusarmi. Mi rivolse un lungo ed intenso sguardo indagatore.
"Okay" cedette suo malgrado. Non risposi, ancora troppo scioccato per parlare. Non mi aspettavo che fosse gay, né che lo ammettesse con così tanta nochalance. Mi ero abituato ai modi nascosti di Harry. Invece con quel ragazzo nuovo era sembrato tutto così facile.
"Meglio che non dici niente neanche tu"
Non lo avrei mai fatto. Non mi sarei neanche azzardato a dirlo ad Harry.

Waaaaa, Davidddd!!! Ve lo aspettavate????

Ahahahahahahahahahahahahahahahah!

Comunque, ho scritto un botto per questi capiitoli tra ieri ed oggi...sono andata molto avanti! Ed i guai stanno per arrivare....

Buone feste in ritardo

Baci Baci

werenotcool

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