CAPITOLO 13

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UN AMICO COME ME

Chiedi pure tutto
ciò che vuoi ad un
amico come me

Uscii da scuola senza trovare Niall. Il biondo sembrava essersi volatizzato nel nulla. Non solo non stava al suo solito posto poco più in là del cancello, ma non era da nessun'altra parte. Con lui era sparita anche la sua bicicletta, dando da pensare che non c'era proprio.

Girai ovunque, meravigliandomi che non mi avesse avvisato che non sarebbe potuto venire. Non era da lui, anche se più lo cercavo più mi accorgevo che la mia ricerca era vana. Era inutile continuare a cercare, non era venuto e probabilmente non ne aveva nessuna intenzione.

Mi incamminai verso casa e stavo quasi per girare per prendere la via più affollata quando mi accorsi che dei ricci familiari spuntavano da un vicoletto proprio all'opposto della strada che avrei dovuto prendere. Invece di proseguire, mi lasciai coinvolgere dalla curiostà e mi avvicinai e mi avvicinai al vicoletto. Sapevo che non avrei dovuto, anzi ero sicuro che me ne sarei pentito, ma la curiosità era troppa perciò mi rifiutai di ragionare, a mio torto. La scena che mi si ripropose davanti mi sconvolse.

Harry non era solo, come speravo, nè a festeggiare con la squadra, come mi aspettavo e temevo. La sua compagnia era una persona che non mi sarei mai aspettato di vedere insieme a lui: Niall. Il biondo teneva ancora la bicicletta dal manubrio, come se ci fosse appena sceso ed ascoltava Harry con un aria compiaciuta che aveva sempre quando si accorgeva che qualcuno si stava prendendo gioco di lui.

Rimasi un secondo sbalordito a guardare la scena, quasi sicuramente la mia bocca spalancata. Non capivo cosa stava succedendo e non sapevo come affrontare la situazione. Sarei voluto rimanere ma non avevo la minima idea di come presentarmi senza dare l'idea di averli colti sul fatto. Me ne stavo quasi per andare, a malincuore ed ancora dubbioso se tornare indietro o no, quando Harry decise per me. Il riccio si girò repentinamente, quasi come se si fosse accorto della mia presenza e senza permettermi così di andarmene.

"Ciao" dissi, cercando di non mostrarmi nè imbarazzato nè sorpreso. Era proprio come mi sentivo al momento.

"Louis!" esclamò Niall. Accanto ad Harry, che sembrava fosse stato scoperto con le mani nella marmellata, era visibilmente contento di vedermi.

"Pensavo stessi davanti al cancello" riposi, un po' rammaricato da come il mio migliore amico mi avesse completamente dimenticato per parlare con la magnificenza di Harry Styles.

"Harry ci stava giusto invitando a casa sua a mangiare" rispose invece Niall, sorridendo amabilmente con quei denti ancora dritti dall'apparecchio che aveva tolto da poco e facendosi perdonare subito.

"Scusa mi sono fermato a parlargli e non avevo visto che era già l'orario di uscita" aggiunse per scusarsi ulteriolmente, nonostante non ce ne fosse alcun bisogno perchè lo avevo già perdonato appena mi ero accorto di quanto fosse mortificato. Per così poco, poi. Scossi le spalle per non farlo scusare un'altra volta e così da tranquillizzarlo del tutto.

"L'avevo trovato solo strano" cercai di assicurare, ma ormai lo facevo solo per non sembrare troppo geloso che per altro.

"Dicevamo che sarebbe bello se veniste a casa mia oggi a mangiare, così mi faccio perdonare" fece una pausa evitando di guardarmi, senza trovare le parole giuste per continuare

"Per tutto" aggiunse alla fine. Disse tutto d'un fiato e con un grosso respiro, buttando fuori l'aria e le parole come se si stesse togliendo da dosso di un grosso peso.

Sorrisi per sdrammatizzare, vedere quanto si sentisse ancora in colpa nonostante stessimo cercando di diventare amici non mi faceva sentire meglio come avevo sempre pensato, anzi era proprio il contrario: ogni volta che lo vedevo così a nudo davanti a me, così voglioso di riscattarsi, mi sentivo male al posto suo ed il dolore di entrambi era quasi insopportabile.

Niall vide il cambiamento della mia espressione ma mi lanciò comuque un'occhiata che non riuscii bene a decifrare. Così sorrisi anche a lui per fargli capire che non avrei opposto resistenza ad un pranzo da Harry. Il mio sorriso voleva fargli capire che qualcosa era cambiato.

"Beh, in questo caso accettiamo!" esclamò allora il biondo, sprizzando di tutta l'energia di cui era capace per far ritornare su il morale all'interno della piccola combriccola appena creata. Harry mi sorrise timido, voltandosi finalmente a guardarmi, per assicurarsi che anche io fossi della stessa opinione e quando annuii convinto il suo sorriso si allargò.

"Bene, allora andiamo!" disse, acendo ridere Niall. Quando anche il biondo non trovò più niente da ridere, mi si avvicinò.

"Non mi sembra lo Styles che descrivevi sempre" mi disse a mo' di rimprovero, non curandosi nemmeno del fatto che il soggetto in questione stesse solamente pochi passi davanti a noi e potesse sentirci.

Sapevo che Niall credeva alle mie parole e che il suo unico dubbio era nel non capire la trasformazione che aveva avuto il grande boss dell'università per diventare così timido e gentile.

"Neanche a me" risposi sincero. Non avrei potuto dare chiarimenti a Niall neanche volendo, perchè anche per me era un argomento nuovo, sebbene fossi curioso quanto il mio migliore amico di scoprirne di più. Purtroppo era chiaro che Harry non voleva parlarne.

"Scusa ma non eri tu quello che lo conosceva?" mi chiese Niall. Pensavo stesse scherzando ma dalla sua faccia non si capiva bene se si stesse solamente prendendo gioco di me o che stesse solamente cercando di capirci meglio. Non mi azzardai a chiedergli chiarimenti e non gli risposi, concentrandomi sulla strada che già conoscevo fino a quando non arrivammo davanti al cancello di casa Styles. Troppe volte ero stato ospite in quella casa. Iniziavo a credere che portasse solo guai.

Non mi feci comunque coinvolgere più di tanto da fantasie inutili che avrebbero compromesso il mio soggiorno lì ed entrai in casa, poggiando la borsa su una delle sedie del tavolo del salone che mi stava indicando Harry. Dopodichè sia io che Niall seguimmo il riccio in cucina.

"Iris abbiamo ospiti" esclamò. Iris doveva essera la signorina che si occupava della casa. Ipotizzavo sulla base del fatto che la richezza di Harry Styles era nota a tutti, ma ne ebbi la conferma quando la vidi con un piccolo grembiulino bianco addoso mentre si dava da fare in cucina.
"Chiedetele tutto ciò che volete" fece Harry.
Io e Niall non chiedemmo niente, ma non ce ne fu proprio il bisogno.
Harry impersonava l'amico perfetto, pensando ai nostri bisogni prima ancora che potessimo pensarci noi ed esaudendoli all'istante.
Fu un pomeriggio davvero indimenticabile, in cui tutti e tre ci sentimmo pienamente realizzati.
"Adesso dovremmo scambiarci i numeri!" esclamò Harry.
"Si, così poi gruppo tattico!" esclamò Niall, ridendo. Risi anche io.
"Bene, allora vi memorizzo il mio numero!" disse prendensosi i cellulari e trafficando un pochettino con tutti.
"Come ti sei salvato?" chiese infine Niall. Io non ero per niente curioso di saperlo.
"Un amico come me" ammiccó Harry facendoci l'occhiolino.
AHAHAHAH
Questo capitolo mi fa morireeee
Che poi, rileggendo SUMMER LOVE mi accorgo sempre più di come sia venuta bene (nonostante nessuno quasi la legga) e di come avevo fatto ad odiarla per un periodo. Mi sono accorta di quanto fossi stata stupida e tutto ciò mi ha fatto tornare la voglia di scrivere come si deve!
Non riesco a prevedere i capitoli alla fine, credevo sarebbero stati molti ma non ne sono più tanto sicura... comunque la storia sarà bellissima da adesso in poi, prometto!
Baci Baci
werenotcool

LOVE ME//LARRYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora