CAPITOLO 9

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LAVORO DI SQUADRA
Solo quando tutti
contribuiscono con la
loro legna da ardere è
possibile creare un grande
fuoco

Il giorno dopo, mercoledì, entrai frettolosamente ed immerso nei miei pensieri, senza pensare se ci fosse Niall.
Stavo ancora valutando tutto quello che mi aveva detto, perciò avevo deciso che sarei entrato a lezione in tempo ed avrei lasciato che le cose andassero come dovevano, senza pensarci troppo. Il mio ultimo problema era risolvere la situazione con Styles, proprio quando iniziava ad andare tutto come volevo io.
Entrai nell'aula per primo, seguito subito dopo di me da Harry.
Perso com'ero nei miei pensieri non mi ero nemmeno accorto della sua presenza, ma era chiaro che lo dovevo aver preceduto per tutto il tragitto.
Lui si era accorto di me, anche se il suo sguardo vagava ovunque nella stanza pur di non guardarmi.
Il suo sguardo si soffermava poco tempo su ogni cosa, dalla finestra alla cattedra, alla porta dal quale sperava entrasse qualcun'altro oltre a noi. Sapevo per esperienza però che ci sarebbe voluto un bel pò prima che qualcuno varcasse quella soglia. Anche Harry lo sapeva, perciò il silenzio tra di noi era ancora più carico ed insopportabile.
Se quella era la risposta alla proposta di Niall, il silenzio sarebbe diventato più che esplicito.
"Mi serve un favore" ammise invece ad un certo punto Harry.
Dopo tempo, risentivo la sua voce. Era dura, come se non volesse veramente dire le parole che gli erano uscite dalla bocca. Doveva essere stato difficile accettare che io ancora non mi ero inchinato ai suoi piedi per l'umiliazione che gli avevo dato.
"Non ti chiederei niente, ma ho finito il progetto e volevo il tuo consenso prima di mostrarlo al professore" spiegò quando vide che non lo incitavo a parlare, ma neanche lo ripudiavo.
Con il tono ancora duro, le sue parole lasciavano un amaro in bocca, come se volessero ricordarmi che non avevo contribuito quanto avrei potuto. Inoltre, quel 'non ti chiederei niente' mi faceva capire quanto ci era rimasto male per il mio comportamento, l'offesa che aveva rievuto la si leggeva negli occhi volti verso la finestra.
"Lo hai qui?" chiesi. Ero troppo vigliacco per dire qualcosa di più, incapace di tirarmi fuori dalla questione.
"No" rispose Harry, mentre si voltava a guardare gli altri che entravano. Era tornato a riacquistare fiducia in sé ed aveva ripreso il suo tono da superiore.
"Ma comunque non ci sarebbe stato tempo" e così dicendo indicò con la testa il suo gruppo che entrava, come se fosse una spiegazione valida e se ne andò da loro, lasciandomi da solo.
Mi sedetti alla sedia ed iniziai a scribacchiare sul banco. Fui raggiunto da Harry solo quando anche il professore entrò e chiese silenzio. Al riccio scappò un sorriso furbo che non sfuggì al professore.
"Tutto bene, Styles?" chiese allora, cercando di metterlo nelle mani col sacco.
"Si" rispose il riccio, girandosi verso la figlia del professore e sorridendole sornione.
"Anche il progetto?" si sentì chiedere ancora. Mi morsi il labbro, pensando che se avesse chiesto qualcosa anche a me non avrei saputo che rispondere.
"Quasi ultimato, prof" rispose Harry sorridendo ed alzando il pollice in su.
"Allora che ne dici di esporlo davanti tutta la classe?" chiese.
Harry non fece una piega, si alzò ed iniziò a spiegare a tutti quello che sarebbe dovuto essere il nostro progetto e che in realtà apparteneva solo ad Harry.
Anche se a mio parere, come già avevo appurato quando me lo aveva esposto grossolanamente a casa sua, era un buon progetto, il professore lo bloccò a neanche metà discorso.
"Essendo un lavoro non da poco, avrei gradito più approfondimento da parte vostra, soprattutto visto che Louis è il secondo membro del tuo gruppo" lo rimproveró, spiegando quale parte gli era sembrata poco chiara.
"Scusi, professore, è che questa era la mia parte e Louis doveva correggerla questo pomeriggio" rispose Harry.
"La parte che spettava a lui era la più difficile sulla rielaborazione della tesi perciò non aveva ancora avuto il tempo di risistemare la mia" aggiunse per giustificare anche me. Sperai che non chiedesse anche a me di spiegare la mia tesi, magari spinto dalle belle parole di Harry. In tal caso avrei dato la colpa di tutto al riccio ed avrei chiuso definitivamente con ogni possibilità di aiutarlo.
"Non vedo l'ora di sentirlo!" esclamò allora il professore, sinceramente quanto malignamente entusiasta. Sudai freddo ed iniziai a giocare con le mani sperando che non mi chiamasse.
"A tempo debito, prof" rispose invece Harry.
"La settimana prossima sarà tutto pronto e potremo esporrerle il progetto intero" aggiunse a scanso di equivoci.
Il professore lo mandò al posto ed Harry fece un occhiolino che, sebbene rivolto a me soltanto, fece gioire tutta la classe. L'avevamo scampata. Sorrisi riconoscente ad Harry ed il ragazzo scosse le spalle.
"Però devi aiutarmi seriamente" aggiunse.

Così dopo l'università mi ritrovai di nuovo a casa Styles.
Ero in imbarazzo, tanto più visto che avevo due ricordi, uno in più rispetto alla scorsa volta, da cancellare che erano dovuti alla casa di fronte a me.
Harry però mi precedeva, girandosi ogni tanto per sorridermi in maniera rassicurante.
Non lo avrei mai ammesso, ma era confortante che mi stesse così appresso, nonostante sembrasse molto una chioccia col pulcino.
Era rassicurante il modo in cui aprì casa e mi fece entrare, accompagnandomi fino al salotto.
Tirammo fuori i nostri computer portatili e gli accendemmo.
"Spero che tu abbia qualche idea per accontentare il professore" esclamò frustata appoggiandosi con le mani ai bordi del tavolo e chinando la testa.
"Anche perché sembra che vi prendiate molto" commentò malignamente ritirando su la testa e sorridendo aspramente.
"Sei ancora arrabbiato, Harry?" sondai, cercando di fingere di non essere arrabbiato e sperando che avessi ragione sul motivo del suo commento acido.
"Non ero arrabbiato!" ribatté Harry come un bambino, mostrando poi prontamente un broncio adorabile.
"Eri tu che non mi parlavi" aggiunse girandosi a guardare la finestra, visibilmente ed adorabilmente offeso.
Nonostante sapessi bene che sarebbe stato meglio lasciar cadere il discorso, non mi trattenno dal replicargli.
"Tu provavi pena per me!" mi difendetti.
"Non ho mai provato pena per te!" esclamò lui, girandosi d'un tratto con gli occhi sgranati ed alzando il volume della voce.
"Ah, no?" chiesi, un misto di incertezza ed ironia. Incrociai le braccia al petto ed arcai un sopracciglio.
"No" rispose Harry, scuotendo velocemente la testa come se volesse scrollarsi di dosso tutte quelle cattive sensazioni.
"Credevo..." iniziai a dire, sorpreso dalla su totale sicurezza e decisione. Non poteva star mentendo, non avrebbe avuto senso comunque.
"Volevo soltanto provare a renderci la vita più facile per studiare, soltanto questo" spiegò Harry mentre si rivoltava.
Odiavo che non mi guardasse, che cercasse di evitare il mio sguardo, me e le sue parole.
"Volevo provare ad esserti amico" aggiunse.
"Perché?" chiesi indagatorio. Avevamo già provato ad essere amici e la cosa non era finita per niente bene, perciò non riuscivo proprio a fidarmi.
"Perché ho visto come ti tratta la gente e non è giusto" rispose il riccio. Ancora non mi guardava, ma il suo sguardo si era intristito ed ero sicuro ristesse pensando a quel pomeriggio.
"Vedi che provi pietá per me!" esclamai allora, allargando le braccia prima intrecciate per darmi più enfasi.
"No, no, no" esclamò invece Harry, che prese a camminare in tondo per la stanza cercando qualcosa che a me sfuggiva.
D'un tratto, guardò l'orologio ed a quel puni un' imprecazione uscì dalla sua bocca perfetta.
"Senti, possiamo concentrarci sul lavoro e riprendere il discorso un altro momento?" mi chiese, il suo sguardo frettoloso che guardava prima la porta e poi l'orologio in continuazione.
"Aspetti qualcuno?" chiesi. Lui non mi rispose, affrettandosi a riprendere computer e libri, ma la risposta fu evidente: se non ci fossimo sbrigati mi sarei imbattuto un'altra volta nella squadra di basket.
Mi sedetti al posto al tavolo accanto ad Harry e lui mo guardò contento.
"Credo di avere un'idea perfetta!" esclamai mettendomi all'opera.
NON MI PIACE PER NIENTE QUESTO CAPITOLO PERCIÒ NON COMMENTO
Inoltre ho finito i capitoli scritti e non so come continuare...help!
Wd ora ho delle unghie lunghissimissime che è un miracolo se riesco a scrivere

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