CAPITOLO 29

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NATALE
Natale non era mai stato così bello per me, né era mai stato trascorso in maniera così dolce. Tutte le vacanze erano state semplicemente fantastiche, i migliori giorni della mia vita, ma quel giorno in particolare, il giorno di Natale, alleggiava una strana atmosfera di bontà e gentilezza. Sembrava manifestarsi ovunque, a partire dalle piccole nuvolette di vapore che si formavano ogni qualvolta aprissimo bocca per parlare. Anche Harry doveva pensarla al mio stesso modo, perché era molto più di buonumore di quanto lo avessi mai visto.
"Dormito bene?" mi aveva chiesto quella mattina appena sveglio ed aveva riso quando ero diventato tutto rosso in viso, il ricordo della sera prima ancora impresso troppo vivido nella mia memoria.
In quel momento, però, non me ne preoccupavo più.
Eravamo seduti sulle poltrone dopo mangiato e scherzavamo cercando di non far passare mai il tempo, di bloccarlo in quei momenti felici. Ridevamo di cose senza valore che in altre situazioni non ci avrebbero minimamente interessato. Un po come quando da piccoli ci veniva la ridarella, magari a lezione mentre la maestra spegava ed allora non c'era verso per farti smettere, continuavi finché l'effetto non finiva, nonostante a volte ti ci volessero addirittura ore.
Mi fermai dal continuare a fare lo scemo solo quando volsi lo sguardo allo scintillante albero di Natale nell'angolo del salotto e mi accorsi dei due piccoli pacchetti quasi nascosti sotto alcuni rami verdi finti.
"Non abbiamo aperto i regali!" esclamai sbigottito. Ero ancora incredulo di essermelo dimenticato, per la prima volta mi ero concentrato sulla bontà di quel giorno, di quella festività, senza badare ad un vero guadagno. Era la prima volta che vedevo il Natale da questa prospettiva e ciò mi rendeva piuttosto fiero di me. Era ovvio che la nuova presenza di Harry nella mi vita mi stava cambiando in meglio, stava facendo uscire la parte migliore di me e tutto ciò era più che positivo. Il riccio aveva positivamente influenzato i miei comportamenti e la mia personalità, non solo rendendomi migliore, ma facendomici sentire migliore.
Mi sentii davvero più grande, più maturo, in quel momento, perché ora accoglievo la vera essenza del Natale e mi immaginai che se uno spiritello, passato o futuro che fosse, fosse venuto a farci visita quella notte, non avrebbe potuto rimproverarci di niente.
"Davvero?" chiese Harry, girandosi in fretta a guardarmi, come se gli avessi detto di aver dimenticato la testa invece che due piccoli pacchetti quasi insignificanti. Mi fece capire che anche per lui era strana questa piccola grande dimenticanza. Ciò mi rese ancora più orgoglioso e fiero di me stesso, aumentando la mia autostima in maniera decisiva: anche io avevo questo effetto su Harry. Anche io lo rendevo una persona migliore, lo facevo sentire meglio. Anche lui era come me in fondo, pieno di dubbi ed incertezze che solo io sapevo risolvere.
Tutte queste rivelazioni erano anche meglio di mille regali, era valsa la pena dimenticarsi di aprirli alla mattina per sentirsi così poi in quel momento. Un riconoscimento fin troppo grande per un'attesa così piccola.
"Come abbiamo fatto a dimenticarcene?" chiese ancora Harry. Alzai le spalle e mi alzai per poi avvicinarmi all'albero. Mi chinai e raccolsi i due identici pacchettini racchiusi in carta blu scura. Per fortuna c'erano scritti i nomi a cui erano destinati, perché a parte quel piccolo scarabocchio di nomi diverso, i pacchetti erano perfettamente uguali, perfetti come se fossero gemelli.
Lanciai ad Harry il pacchetto per lui e mi risedetti sulla poltrona, guardando con aria confusa il mio senza aprirlo.
"Sono uguali" scherzò Harry. Anche lui stava osservando in modo strano il suo pacchetto, confrontandolo meticolosamente con il mio, quasi temesse davvero che i due regali fossero uguali.
"Ma è impossibile che abbiamo fatto lo stesso regalo, proprio impossibile, giuro!" esclamammo insieme, ridendo della contemporaneità delle nostre parole.
Ero sicuro che Harry non potesse aver fatto il mio stesso regalo, perché era una cosa troppo gay affinché avesse potuto anche solo pensarci distrattamente. Perfino Niall, di solito disposto ad accontentare ogni mia mania, si era rifiutato di accompagnarmi a comprare il regalo quando glielo avevo chiesto, dicendo che ero caduto troppo in basso per i suoi gusti. Giada invece ne era stata entusiasta, come sempre era stata d'altronde, assicurandomi che sarebbe stata un'idea fantastica. Non si sarebbe mai smentita, lei e la sua mania di volersi circondare di amici gay. Almeno era stata felicissima di potermi accompagnare, anche se era stata una situazione piuttosto imbarazzante.
Doveva essere assolutamente un caso se i nostri pacchetti erano simili, perché Harry non avrebbe mai pensato ad un regalo simile.
"Apriamo insieme?" chiesi, pur sapendo che avrei gradito di più godermi prima la sua reazione al suo regalo e poi aprire il mio. Non volevo pero rischiare di vedere una brutta reazione sul suo volto, cosa plausibile purtroppo.
"Si" rispose Harry, sorridendomi raggiante alla proposta. Gli si leggeva negli occhi che ora che se ne era ricordato non vedeva l'ora di scartare il suo regalo.
"Sempre che non sia la stessa cosa" non potetti fare a meno di scherzare nonostante non ci credessi davvero.
"Impossibile, il mio è personalizzato" rispose Harry con una finta alzata di spalle che sarebbe dovuta servire a non darmi altre informazioni sul regalo prima che lo aprissi per non rovinarmi la sorpresa. Anche il mio, non riuscii a fare a meno comunque di pensare, ma non lo dissi.
Al tre, scartammo insieme il regalo. Mi ritrovai davanti lo stesso braccialetto di cuoio nero che avevo regalato ad Harry e per un attimo pensai che avessi scambiato i regali. Solo che nella parte d'argento, al posto di Louis come avevo fatto incidere per Harry, c'era il suo nome, scritto per me.
Scoppiai a ridere, perché ci eravamo davvero scambiati lo stesso regalo, nonostsnte fosse personalizzato e le probabilità fossero davvero minime.
"Questo è perché siamo innamorati" disse Harry, avvicinandosi a me per ringraziarmi con un bacio.
"Ormai ci leggiamo nel pensiero" aggiunse. Questa volta fui io a baciarlo.
Come avrete notato, non metto più le citazioni sotto il titolo da qualche capitolo. Mi ero scordata di dirlo, ho deciso di eliminarlo del tutto. Mi dispiace, gli aggiungerò forse a storia compiuta, ultimamente non ho proprio tempo per pensare a quali frasi mettere.
Apprezzate quest'ultima calma prima che inizi la vera e propria tempesta! Se i problemi che c'erano vi sembravano grandi, aspettate di vedere cosa succederà
Baci Baci
werenotcool

LOVE ME//LARRYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora