07. Troubles Can Ring A Bell

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HARBOR SCHOOL

KIMBERLY (voltandosi verso sinistra dove c'è la sua migliore amica): Sei pronta?

SIENNA (tirando un sospiro per farsi coraggio): Andiamo!

Per Sienna è il giorno del rientro a scuola dopo il tragico gesto di quella maledetta sera. Dall'ultima valutazione psichiatrica di un paio di giorni fa, è emerso che la ragazza è perfettamente cosciente ed in salute e, secondo il parere dei medici, non c'è pericolo che possa commettere nuovamente una sciocchezza simile. Per sua stessa decisione, ha fatto trascorrere solamente una quarantina di ore prima di tornare a scuola. Ha una gran voglia di lasciarsi quella brutta storia alle spalle e pensa che ricominciare a vivere sia il modo migliore per farlo. Ora, però, nel cortile della Harbor, quella sicurezza è quasi del tutto svanita. E' spaventata. Non sa da cosa, esattamente, ma è spaventata. Sarà forse la consapevolezza di dover affrontare quegli sguardi, quei bisbigli che la seguiranno passo dopo passo, quelle domande poco opportune. Grazie al cielo c'è Kimberly con lei quella mattina. Non che ci fossero dubbi su questo. Non l'avrebbe mai lasciata affrontare quel branco di squali da sola. "Io per te, tu per me", è sempre stata questa la loro filosofia. Non è certo il momento migliore per cambiarla!

Sienna fa un passo in avanti e Kimberly la segue immediatamente. Un attimo per prendere l'ultima boccata di coraggio e le due ragazze iniziano a camminare verso la porta d'ingresso principale della Harbor, accompagnate da decine e decine di occhi che aprono e chiudono la loro strada, come a formare il lungo tappeto rosso di una qualche manifestazione cinematografica.


PONTILE DI NEWPORT BEACH

In quella mattinata soleggiata ma non eccessivamente calda, dato il periodo dell'anno, Alex sta per recarsi in ufficio. Prima, però, come da tradizione per coloro che lavorano in commissariato, è passata al bar sul pontile per comperare delle ciambelle e dei caffè da portare ai suoi colleghi. Lo fanno una volta ciascuno. E' un modo come un altro per fare gruppo e sentire di poter contare l'uno sull'altro, cosa che in un lavoro come quello è di fondamentale importanza. Alex, dopo aver ordinato, è alla cassa a pagare, quando si sente chiamare da una voce alle sue spalle.

SETH: Alex!

ALEX (voltandosi e vedendolo): Ehi, Seth. Buongiorno!

SETH: Buongiorno a te. Cosa ci fai qui?

ALEX (sottolineando l'ovvietà della risposta): Tu che dici?

SETH (grattandosi il capo con la mano destra): Domanda stupida! E' che non ti ricordavo come un tipo da colazione al pontile di prima mattina!

ALEX (dopo aver finito di pagare ed afferrato il resto): Sono leggermente cambiata da quando ero l'adolescente bionda, ribelle e tatuata che lavorava al Bait Shop.

SETH: ...ed eri fidanzata con quel fustacchione del tuo collega!

ALEX (dopo averci riflettuto per un secondo): Ti riferisci a te? Ma dai, saremmo stati insieme per una settimana! Due al massimo!

SETH: Ero molto richiesto all'epoca. Cambiavo ragazza ogni tot di giorni.

ALEX: Ma se ho avuto più ragazze io in un mese che tu in tutta la vita!

SETH: Ok, colpito.

I due iniziano a ridere. Era da tempo che non si sentivano così vicini. Ricordare il passato ha messo una gran malinconia a entrambi. Le serate spensierate, i concerti, ridere e scherzare tutti insieme, i primi drammi, gli amori.

ALEX: Sai che ti dico? Perché non organizziamo una serata come i vecchi tempi? Io, te, Summer, Ryan. Portate pure chi volete. Ho sentito che questa sera suona una buona band al Bait Shop. Che ne dici?

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