10. The Goodbye (FINALE)

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CASA COHEN

Summer è distesa sul divano di casa sua, con un panno sulla fronte. Ha indosso ancora il pigiama, nonostante siano le nove di mattina ed ha, sul piccolo tavolino accanto al divano, una tazza di una qualche bevanda che dovrebbe alleviare la sua emicrania. Il tremendo mal di testa che l'ha colpita, probabilmente dovuto all'enorme stress vissuto in quegli ultimi giorni, ha portato con sé anche qualche linea di febbre. Seth, che quel giorno ha deciso di andare a lavoro con un paio d'ore di ritardo, si sta occupando di lei.

SETH: Va meglio?

SUMMER (tirandosi su e mettendosi seduta): Andrà meglio quando avremo riportato Sophie a casa.

SETH: La troveremo, vedrai.

Seth si china verso sua moglie, poi le dà un bacio sulla fronte.

SUMMER: Come fai ad essere così tranquillo? Tua sorella è scappata di casa... di nuovo!

SETH: Non sono affatto tranquillo, ma Sophie ci ha fatto recapitare quella lettera in cui spiegava di aver ascoltato la nostra conversazione con Anna riguardo il fatto che a giorni sarebbe stata mandata in quella casa famiglia a Chicago, ricordi? Ha sottolineato che sta bene e che non dobbiamo preoccuparci.

SUMMER (con l'aria di chi sta proponendo una teoria bizzarra): E chi ci assicura che non sia stata uccisa da qualche psicopatico serial killer che poi per depistarci ci ha mandato quel biglietto firmato a nome di Sophie?

SETH: Era la sua calligrafia. La riconoscerei tra mille!

SUMMER (preoccupata): Non ti fa impazzire il fatto che sia lì fuori, chissà dove, tutta sola?

SETH (con lo sguardo nel vuoto): Certo che mi fa impazzire. Ma mi fa impazzire di più il fatto di sapere che quando la troveremo sarà solo per dirle addio. Ce la porteranno via, Summer! Ce la porteranno via.


SPIAGGIA DI NEWPORT BEACH

Ellie e Gabriel, stranamente insieme, salgono la scalinata esterna di una casa di legno che affaccia su una spiaggia non certo principale di Newport Beach. La giornata, seppur iniziata da pochissime ore, è meravigliosa. Il sole fa capolino da dietro le colline della contea e inizia ad irradiare il paesaggio che Ellie, nonostante viva lì da quando è nata, trova ancora straordinariamente bello. I due ragazzi, una volta arrivati su un terrazzo esterno dell'abitazione, si avvicinano alla porta di vetro e bussano. Toc Toc Toc. Tre colpi netti, brevi e decisi, che sembrano essere una sorta di segnale a chiunque si trovi all'interno della residenza. Pochi secondi dopo, la porta si apre.

Dall'altro lato di essa, spunta Sophie. La ragazza indossa solamente una t-shirt da uomo, tanto lunga da fungerle da abito.

GABRIEL (ironico): Vedo che sei proprio affezionata a quella mia maglia!

SOPHIE (facendoli accomodare in casa): E' l'unica cosa che ho. Sai, non posso andarmene in giro a fare shopping.

Sophie chiude la porta dietro i suoi due amici che ormai sono all'interno della casa.

ELLIE (mostrandogli delle buste di plastica): Tranquilla, ti ho portato io qualcosa.

Sophie prende le buste che Ellie le consegna e inizia a sbirciare.

ELLIE: Sono alcuni dei miei vecchi vestiti. Ho pensato che potessero esserti utili. Abbiamo all'incirca la stessa taglia, direi.

SOPHIE: Andranno benissimo! Grazie!

Sophie abbraccia Ellie che la tiene lì, stretta a lei, qualche secondo in più del solito. Poi le ragazze si separano.

GABRIEL (dandole un bacio a stampo): Come stai?

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