Capitolo 18

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Due mesi dopo...

Jasmine Pov's

《Eddai, sbrigateviii! Faremo tardi e non voglio sentire nessuna storia da mia zia!》grido già sapendo cosa mi urlerebbe contro mia zia se tornassi in ritardo a casa dopo tre lunghi , stressanti, favolosi e tesissimi mesi di vacanza.

《Eccoci stiamo arrivando, calmati Jasmine o ti potrei uccidere da un momento all'altro!》mi grida Sara per farsi sentire.

La fisso attentamente con gli occhi socchiusi mentre inizia a scendere dalle scale Con le valigie sulle mani fino a quando non inciampa su uno scalino e finisce con il sedere per terra.

La sento imprecare da qui e non posso fare che unirmi a ridere a crepapelle con gli altri per la scena accaduta davanti ai nostri occhi.

****

Gli altri hanno già caricato le valigie in macchina e ci stanno aspettando già da 10 minuti..
Sara ogni volta che arriva alla fine delle scale si ricorda di aver dimenticato qualcosa in camera e corre alla reception per prendere le chiavi e recuperare le cose nella stanza.

《Muovi quel culo e vai in macchina!》gli dico mentre mi piego per riallacciare il laccio delle mie superstar nere.

Ultimamente sono veramente felice..mio fratello Jake è uscito dal coma circa un mese fa e tutti i giorni ci siamo sentiti al telefono come non mai..penso che il nostro rapporto stia migliorando più di prima.

Zia Nora si è trasferita nella mia casa a Napoli dove "mamma", se così si può considerare dopo le brutte parole che mi ha scritto e che ancora non mi ha chiarito , e Jake vivono con me da molti anni.

La mancanza di non avere un padre da quando avevo 6 anni si fa ormai sentire..e vedere bambini che trascinano per una mano il loro padre in un parco mi fa solo pensare a colui che mi ha messo al mondo che non è più con me.

Papà..sapessi quanto mi manchi!
Mi mancano i tuoi occhioni azzurri,i tuoi capelli ricci, la tua barba che mi provocava piccoli pizzichii sulla guancia, il tuo profumo..
E se solo potessi tornare indietro le ultime parole che ti direi sarebbero " ti voglio bene papà"..quando le ultime che realmente ti ho detto sono state "sei un padre schifoso, ti odio!".

Me ne pento, me ne pento amaramente.
A riportami alla realtà è la voce di Sara che grida qualcosa nella mia direzione.

****

《ZIAAAA! 》urlo correndo nella sua direzione e lasciando cadere le valigie per terra per avere le mani libere e per riuscire ad abbracciarla. Quanto mi era mancata la sua presenza in casa!

《Oh, tesoro mio! Ma quanto sei cresciuta in tutti questi anni, sei diventata una signorina, una signorina bella bella !》eh già, io e zia non ci vedevamo dalla mia partenza per andare a vivere a Napoli, ma abbiamo continuato a tenerci in contatto al telefono ogni tanto, giusto per qualche news lì a Milano.

Le sorrido e raccolgo i bagagli dal prato mentre mando un bacio volante ai miei amici che tornano in macchina e se ne vanno.

Entro in casa e la trovo così..diversa..da come era prima, forse è solo una mia impressione e lo spero con tutto il cuore.

Quella donna soprannominata da me " mamma" mi guarda e io la liquido salutandola con un cenno di testa.

Penso che questa vita mi distruggerà , e io non sono pronta per combattere questa vita!

Escape from HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora