it was.

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Ika »

Ero ancora lí stesa su quel letto,con qualche lacrima che mi rigava il volto,avevo in mano quella foto.Perché il male é tornato,perché la vita a cosí crudele e soprattutto perché lui se ne é andato e non e rimasto con noi con me...
Altre lacrime si fecero largo sul mio volto bianco,me le asciugai col dorso della mano e continuai a guardare il soffitto.Ora capisco come si é sentito George in questi anni,non sono una vera amica,non sono stata al fianco del mio migliore amico quel ragazzo che considero mio fratello e lui mi ha perdonato per tutto.Ed io non me lo merito.Ricominciai a piangere,qualche singhiozzo intervallava le piccole gocce che cadevano dai miei occhi.
Sentií un cigolio,d'istinto mi portai la foto al petto,una testa rossa sbucò dalla porta,il mio cuore prese a battere all'impazzata,speravo vivamente fosse lui e invece a quella sorridente testa rossa mancava un orecchio,mi rabbuiai all'istante,mentre quella figura alta e robusta che riconoscevo come il mio migliore amico si poggiava sulla scrivania di fronte al mio letto e mi guardava triste.
-Che ci fai ancora sveglia?-spostò lo sguardo per tutta la stanza per poi posarsi sulla cornice che tenevo in mano,la poggiai indifferente sul comodino,abbassandola in modo che non potesse vedere di cosa si trattava-Sai,potrei farti la stessa domanda-dissi io
schernendolo-E la foto?-chiese lui sornione-Oh-feci sorpresa,sapeva sempre come lasciarmi senza parole-non é niente-lo fermai,non sembrava convinto e sapevo che non era un buon segno,se George Weasley voleva sapere una cosa,in un modo o nell'altro arrivava a capo della cosa.
-Sai che non ti credo vero?-annuií,conoscendolo non mi avrebbe mai creduta e poi io ero una pessima bugiarda e lui lo sapeva bene-Dai,a me puoi dirlo...-fece la faccia da cane bastonato,mi faceva tenerezza,mi sedetti sul letto e battei un pò la mano sul posto di fianco al mio,venne a sedersi e mi guardò,impaziente che io gli svelassi il grande mistero...
Presi la foto e gliela mostrai,al primo impatto rimase un pò stranito,poi dopo si passò il dorso della mano sulla guancia,gliela presi nella mia e appoggiai la testa sulla sua spalla-George scusa-Per cosa?-chiese lui con la voce spezzata,mentre cercava a stento di trattenere le lacrime-Per il fatto di essere scappata,solo ora capisco come ti sei sentito,io s-sono una p-pe-ssima amica...-lasciai il discorso sospeso mentre crollavo di nuovo,alzai lo sguardo ed incontrai i suoi occhi,quei due occhi che avevo visto costantemente felici,sorridenti e furbi e che ora emanavano un'enorme tristezza,quei due occhi color caramello che mi avevano sempre rassicurata,l'opposto di quelli di Fred,che invece erano azzurri,come il mare d'inverno,quei due occhi nei quali affogavo ogni volta che li incontravo,quei due occhi che mi avevano sempre fatto uno strano effetto.
-Io ho incontrato Fred-dissi io rompendo quel silenzio che si era creato,riempito solo da qualche nostro respiro ogni tanto-Come...hai visto Fred?-dovevo dirlo a qualcuno,una persona della quale mi fidassi,che mi fosse sempre stata vicina-Oggi nel bosco ero abbracciata a lui-Sicura di stare bene?-mi interruppe prendendomi per pazza-Mai stata meglio e so cosa stai pensando,io non sono pazza.Scusa non dovevo dirti niente-mi alzai per scendere in cucina,lui mi bloccó per un polso e mi strinse in un abbraccio-Io ti credo-disse semplicemente,alzai lo sguardo e sorrisi.
Ci stendemmo sul letto,io tra le sue braccia,con la testa poggiata sulla sua spalla e lui che mi cingeva i fianchi con le sue forti braccia ed io che mi sentivo sempre piú a casa mia.
-George io non so che fare-Riferito a cosa?-mi interruppe lui-Con Fred-Beh,cosa vorresti fare?-chiese sorpreso-Ma allora non capisci proprio,non ricordi la lettera,quella nella casa sull'albero,lo specchio e il suo profumo nel bosco,io non faccio che pensare a lui,ai suoi abbracci che mi mancano ogni giorno di piú,al suo sorrisetto derisorio dopo i suoi scherzi,che sopporterei solo per riaverlo vicino,ai suoi sguardi,quelli che mi mandava di nascosto solo per farmi sapere che c'era,la sua voce che riempiva gran parte delle mie giornate,il suo profumo,quell'odore di fragola,che ti pizzicava il naso non appena entravi nella sua stessa stanza.Mi manca lui.Vorrei rivivere ogni momento per poterlo vivere fino in fondo,senza trascurare il minimo secondo,solo per rivedere i suoi occhi,quelli nei quali mi perdevo ogni volta che incontravo il suo sguardo,quelli che mi hanno incantata dal primo istante,da quella volta sul treno-Vorresti illuminarmi?-disse sarcastico-Era il 1° Settembre di 19 anni fa,ero appena salita sul treno,senza una meta ben precisa,senza sapere dove andare,con chi parlare o che cosa pensare.Vagai invano per il corridoio del treno per un tempo indefinito,finché qualcosa di rosso sbucò da uno scompartimento,spaventata urlai e caddi all'indietro,mentre questo misterioso idiota rideva,gli sbraitai contro mentre tutto il treno ci accerchiava,poco dopo sei comparso tu,che ignaro di tutto mangiavi delle cioccorane.Poco dopo la folla si dissolse,mentre io mi allontanavo indignata,senza sapere che quell'idiota mi stava seguendo per chiedermi di sedermi nel vostro stesso scompartimento,aveva appena 12 anni eppure era piú alto di me di ben venti centimetri,ci guardammo negli occhi,rimanemmo cosí per un tempo indefinito,finché non sentimmo il treno fermarsi,fui sommersa dai primini non riuscendo piú a vederlo-mi persi a guardare il vuoto mentre sentivo George sghignazzare,gli diedi un pugno nello stomaco-HEY!Non essere violenta!-strilló lui a bassa voce,era comunque notte fonda-E tu allora non ridere-misi su un finto broncio mentre lui mi accarezzava i capelli,sorrisi involontariamente a quel gesto.
-Ah l'amour l'amour,amica mia sei cotta peggio di una zucca.Fidati-Non é vero!-dissi io piú rossa di un peperone-Se non fosse stato vero,non saresti arrossita e poi non parleresti di lui con gli occhi che ti brillano-rimasi interdetta dalle sue parole-Mi conosci proprio meglio di chiunque altro,idiota che non sei altro-ridemmo in seguito alle mie parole.Intanto la stanchezza iniziava a farsi sentire,le nostre parole erano biascicate ed io non riuscivo piú a seguire il discorso di George,che intanto abbassava il tono,rallentando il discorso,finché i miei occhi si chiusero fino a non vedere piú nulla.

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