Hem

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Si toccò il tessuto doppio del suo maglione scuro, per poi boccheggiare appena. Si sistemò entrambe le cinghie di cuoio sulle spalle e riprese a camminare per il corridoio gremito. Sentì le gote bruciarle, la stavano guardando. Era la prima volta che riusciva a sentire tutti quegli sguardi oltrepassarle la pelle. Probabilmente perché negl'ultimi tempi l'avevano vista quasi sempre con lui. E la sua assenza aveva acceso curiosità nelle sagome che quella mattina la stavano scrutando con sguardi asettici. Sentì mozzarle il fiato. A momenti sarebbe scoppiata in uno di quei pianti isterici. Ma non poteva, o meglio non voleva. Lei non era mai stata osservata con circospezione, era sempre stata molto sola nella sua vita, e solo il pensiero di un qualcuno guardarla piangere, le fece venir voglia di morire. Strinse entrambe le mani in un pugno che si lasciò scivolare sui fianchi fasciati da uno dei suo maglione preferiti. Grigio. Il suo maglione preferito era di un grigio antracite, una tinta che le faceva morire il colore quasi olivastro della sua pelle. Sua madre l'aveva intimidita più volte ripetendo di volerlo buttare, perché secondo lei in un qual modo le "spegneva" il volto. Ma Madison aveva imparato ad annuire sempre, con tutti. Aveva imparato che per far tacere bisognava tacere per primi, ma in ogni caso annuire ed essere gentili con tutti. Gracchiò quando qualcuno le incappò contro. Imprecò mentalmente. Chiuse gli occhi e cercò di immaginare qualcosa di migliore. Riuscì a vedere Ashton. Riuscì a sentire le sue mani intrecciarsi alle sue, e sentirsi finalmente al riparo. Sorrise appena. Una fitta allo stomaco la riportò al presente. Riaprì velocemente gli occhi e notò una sagoma nota, fissarla più di tutte. Sussultò e si strinse ancor di più nel maglione scuro. Immaginò un pugno stringerle il cuore in una morsa. Perché in realtà fu quella la percezione a rivestirle l'ego quando riuscì a fissare lo sguardo in un paio di pozze blu.
Louis.
D'un tratto tutt'intorno si fece indefinito. Riusciva a sentire solo il suo respiro affannato riecheggiare in quell'atrio. Chiuse gli occhi ancora una volta. Si passò la lingua all'interno delle labbra, quasi volesse riassaporare quel bacio. Lo ricordava ancora. Era stato il suo primo bacio. Probabilmente anche l'ultimo. Una serie di brividi le dipinsero ogni centimetro di pelle. Quella sera aveva appena finito di studiare biologia, sbuffò appena prima di passare l'ultima volta le dita sulla copertina spessa. Rilesse l'incisione posta al centro di essa e una strana smorfia le dipinse il viso scavato. La biologia non la faceva impazzire, o tanto meno non quanto amava scrivere o la letteratura inglese. Evidentemente non considerava la
biologia una materia predisposta a salvare il modo, o almeno secondo l'etica di Madison, non lo era. Stava ricordando gli attimi prima di quel momento. Si passò un dito sulle labbra quando ripensò al campanello suonare. Riaprì gli occhi, quasi come se quel campanello dentro il suo subconscio l'avesse risvegliata. Louis stava continuando a guardarla. Come quella sera. O forse no. Quella mattina, in quel corridoio così pieno di pensieri sussultanti, lui in realtà la stava guardava con astio.

-Madison,- esordì il moro alle sue spalle -andiamo in classe dai.- replicò scrollandole una spalla

-Arrivo Cal.- soffiò sentendo le lacrime fermarsi sull'orlo del precipizio, un pò come lei una manciata di minuti prima.

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Una curva le occupò il viso. Una serie di note piacevoli le stavano modellando i timpani. Era un po' che non ascoltava della buona musica. O meglio era da un po che non si sentisse così stranamente felice. Sentì le gote andarle in fiamme quando il riccio le sorrise da sopra il palcoscenico poligonale che si apriva nel suo campo visivo. Avvicinò il boccale di vetro freddo ad entrambe le labbra leggermente rosee. Sorrise mentre lasciò il liquido pervaderle i sensi. Sollevò un sopracciglio quando notò il ragazzo scendere con sfrontatezza dal palco antistante.

-Ehi- esordì passandosi una mando tra i lunghi capelli ricci

-Ciao- soffiò la bionda poggiando il boccale mezzo pieno sul bancone sotto il suo naso

-Alla fine sei venuta- bofonchiò allacciandosi uno dei bottoni della camicia di flanella verde

-Si, ecco,- biascicò appena -ho pensato di passare, sai volevo sentirti cantare.- incespicò con le parole quando un paio di pozze di un colore più chiaro del cristallo si fissarono nelle sue

-Beh, allora possiamo considerarlo il nostro primo appuntamento giusto?- schernì allungando la mano verso quella di Char

-Oh,- sospirò -va bene- balbettò facendo lambire i polpastrelli sul dorso della mano lattea del ragazzo davanti a lei

-Allora dove vogliamo andare?- domandò mentre una curva gli fece sfoggiare un paio di fossette sul viso pallido

-Dove vuoi.- sentenziò intrecciando le dita a quelle di Harry che sorrise ancora.

🐨🐨🐨
Heiiiii
come va?
io sto bene dai
SCUSATE lo so, vi aspettavate qualche aggiornamento però sono stata piuttosto indaffarata con la scuola in quest'ultima settima, solo adesso ho cominciato a respirare, so scusatemi ancora. Non temete ora cominciano le feste natalizie,quindi vi prometto che aggiornerò spesso.

btw in questo capitolo abbiamo visto una Mad che non vede Ashton da quella sera in cui Noah l'aveva "rapita", che fine avrà fatto?
Ah poi avete visto chi ha fatto la sua comparsa? il nostro amato Lou😽
Beh poi abbiamo visto Char ed Harry che vanno insieme al loro primo appuntamento chissà come andrà tra di loro, chissà se Char sarà veramente felice per una volta. In ogni caso scusate se il capitolo fa penare, ma vab l'importante è che ho pubblicato in modo che la storia possa andare avanti con la sua story line.

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alla prossima
ciao ciao

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