Run Away

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Allacciò le dita contro la sua nuca. Fece su e giù con il pollice sulla sua pelle per tastare la realtà. Si diede un'altro piccolo slancio verso l'alto per poi sentire il suo bacino scontrasi a quello del ragazzo davanti a lei. Strinse le palpebre in due fessure mentre la lingua continuava a muoversi a ritmo con quella di Ashton. Sentì il cuore schizzarle fuori dal petto. A tratti sarebbe potuta morire. O magari avrebbe cominciato a vivere, per davvero. Aprì per qualche manciata di secondi gli occhi. Riuscì a vedere le palpebre del ragazzo muoversi mentre una ciocca chiara gli finì sul viso scavato. Osservò i suoi lineamenti, era bello. Richiuse gli occhi e sospirò appena tra le sue labbra piene. Il ragazzo, che torreggiava sulla sua immagine minuta, le strattonò le spalle.

-Cazzo Mad.- gemette mentre si passò una mano tra i capelli chiari.

-Cosa?- biascicò la ragazza sentendo le gote andare in fiamme.

-Madison, non dovevi farlo. Cristo Mad. Non dovevi venire.- imprecò alzando le braccia al cielo.

-Io- soffiò sentendo il fiato mozzarsi. Era come se avesse un magone in gola ed un macigno sullo sterno. Faticava a respirare.

-Devi andartene ora.- strattonò la presa attorno alle spalle di Madison -Vai Mad.- sentenziò atono serrando la mascella

Madison annuì. Non lo guardò più. Fece spallucce mentre lasciava quell'ambiente eterogeneo.
Si picchiettò leggermente le labbra rosee mentre il suono ovattato della porta, che si scagliava alle sue spalle, le modellava i timpani. Inalò un po' del suo profumo mentre il freddo di Portland le carezzò la pelle indenne. Affondò leggermente il viso tra il calore della sciarpa soffice, fece lambire la punta del naso, leggermente arrossato a causa della temperatura molto bassa, al cotone indistinto. Pensò a qualche attimo prima e si strinse di più nella giacca che le fasciava il busto gracile. Lei aveva baciato Ashton. Lo aveva fatto. Sentì il cuore stretto in una morsa quando, per una manciata di secondi, chiuse le palpebre e vide le sue labbra modellarsi come arte a quelle di Ashton. Le venne voglia di urlare. Si limitò ad inghiottire una manciata di ossigeno, come se in un certo senso potesse averla aiutata ad ingoiare quel magone. Chiuse le braccia al petto mentre lo zainetto grigio le pendeva sulla schiena che si muoveva sontuosa lungo la strada colorata di un bianco candido. Pensò ad Ashton, a quanto era bello, a quanto le era piaciuto farsi cullare dall'allettante movimento delle sue labbra. Pensò a lui. Il perché quel pomeriggio lui, che l'aveva catalizzata a se per così tanto, l'aveva allontanata creando una voragine tra loro e nel petto di Madison. Si morse l'interno della guancia e sospirò. Aveva le pupille rossastre. Non poté guardarle, ma lo immaginò quando una goccia le rigò la gota.

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Passò il polpastrello sul bordo concentrico del boccale di birra sotto il suo naso. Sospirò appena mentre una ciocca scura le occupò la visuale solo d'un lato. La tirò indietro qualche secondo dopo, gingillando in modo buffo con le dita affusolate. Portava dello smalto nero, era però corroso. Come se non lo rinnovasse da tempo. Si guardò appena il lembo di pelle colorato di una tinta violacea. Le sarebbe piaciuto non poterlo guardare, ma era proprio lì: sul suo braccio. Schiuse gli occhi per qualche istante, esitò appena quando un suono ruvido le riecheggiò nella testa. Quasi poté sentire la stessa agitazione, poté quasi risentire sulla pelle quella sensazione di bruciore pervaderle i sensi e toccarla fin sotto lo strato di pelle lattea. Boccheggiò inalando abbastanza ossigeno per poter continuare a respirare durante quel pomeriggio quasi artico. In quel bar. Incise l'arcata superiore contro il labbro trepidante ed accigliò quando vide il tavolo di legno vacillare .

-Ehi Jade.- biascicò una voce virile.

La mora sussultò appena ed alzò gli occhi vispi. Una curva impercettibile le occupò il viso scavato dalle sofferenze che quella ragazza portava sulle spalle e sulla pelle, come un profumo.

-Sei Cam giusto?- biascicò appena.

-Ehm, è Calum. Non Cam.- sentenziò schernendo.

-Ah sì. Vero.- balbettò mentre con la mano destra si carezzava l'avambraccio opposto.

-Che fai qui tutta sola?- domandò l'ambrato accomodandosi su uno degli sgabelli in legno che facevano da immobili in quel bar un po' fuori mano.

Jade scrollò le spalle. Non voleva dirgli che in quel momento lei stava scappando da qualcosa, o meglio da qualcuno. Non voleva che Calum facesse, anche indirettamente, parte della sua flebile e diafana esistenza. Strinse le labbra piene e si toccò lestamente i capelli tirandoli indietro.

-Cos'hai lì?- sentenziò il ragazzo, puntando lo sguardo asettico verso il lembo di pelle di qualche tonalità più scura.

-Nulla.- sussultò Jade coprendosi il punto imbrunito con le maniche blu della sua felpa, fino a qualche secondo prima tirate su.

-Jade.- profetizzò il moro -Cosa hai li?- mormorò inarcando le sopracciglia, lo sguardo si incupì a malapena e cercò di allungare la mano verso quel punto focale.

-Cosa stai facendo alla mia ragazza.- una voce ponderosa fece da cappa nel piccolo bar atipico.

Jade strabuzzò gli occhi quando notò Liam alle spalle del ragazzo che torchiò gli occhi in due fessure, quasi come se non volesse più vedere né sentire. Come se, sapesse a cosa stava per andare in contro.

-Non mi sta facendo nulla Liam, lascialo stare.- gemette la ragazza precipitandosi dallo sgabello che reggeva a malapena il peso di tutte le sue cicatrici.
Sentì il fiato mozzarsi quando notò le iridi di Liam diventare neutre. Poteva quasi sentire la rabbia di quel ragazzo penetrarle la pelle fino a raggiungerle i sensi. Strinse i polpastrelli contro la felpa tinta di blu e boccheggiò appena. Notò la figura mascolina accennare un movimento lesto. Non riuscì a capire bene cosa stesse succedendo. La testa le cominciò a pulsare. Esitò appena prima di voltarsi all'udire di un suono sordo. Gemette qualcosa ma non riuscì nemmeno lei a capire cosa. Sgranò i grandi occhi neri non appena vide il volto di Calum trucidato. La pelle ambrata del suo viso era diventata di un rosso acceso. Liam gli aveva sferrato un pugno e lei non aveva fatto nulla.

OII

Bentornata a me! So che vi ho fatto penare per questo capitolo, so che ci ho messo tempo ma alla fine ce l'ho fatta. Eh sì ho anche mantenuto la promessa. Innanzitutto come  va?
A me abbastanza bene, a parte l'inizio dell'inferno considerando che è anche l'ultimo anno per me ewe. Btw non so com'è il capitolo poiché non scrivo da parecchio e la mia preoccupazione più grande durante questo periodo di assenza era sempre "chissà se so ancora scrivere".
Magari data la mia assenza lunga e tremenda non mi cagherete in molti, ma vab... Mi bastano i soliti ed i fedeli. Mi raccomando commentate commentate e commentate. I need to know. Davvero, vi prego: commentate. Anche perché è una cosa psicologica no? se vedo che la storia sta piacendo ed ho anche vostre opinioni al riguardo io sono più motivata e scrivo più spesso non solo per voi ma anche per me stessa. Quindi vi chiedo questo favore. In ogni caso spero che mi prendiate sul serio perché nel caso voi lo faceste, beh io vi ripagherei aggiornando presto.
vvb

ciao ciao 

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