Non avevo mai ritenuto la scelta dell'abbigliamento catastrofica. Non ero come le altre ragazze, complessate per la scelta di un vestito. Io prendevo ciò che mi capitava, lo combinavo con qualche accessorio e un paio di scarpe ed era finita. Nessuno aveva mai criticato il mio modo di vestire. Ad un paio di scarpe col tacco preferivo degli anfibi, e ad un vestito corto preferivo un paio di jeans e una maglietta. Mi piaceva essere comoda.
Mi vestii, optando per un crop top e un paio di jeans. Era quasi estate, non avrei avuto sicuramente freddo. Indossai le mie Converse nere. Non cambiavo molto stile nel vestirmi, ma non era un problema di rilevanza mondiale.
Spazzolai i capelli e mi truccai leggermente. A breve sarebbe arrivato Calum, l'oggetto delle mie più grandi torture mentali. Sperai che non sbagliasse l'indirizzo, mentre ridacchiavo al pensiero di lui che suonava il campanello della mia vicina di 85 anni.
Suonò il campanello. Presi la mia borsa e andai frettolosamente ad aprire. Mi aspettava una lunga serata. Quando aprii la porta, spalancai la bocca per lo stupore. Calum era di fronte a me, in tutto il suo splendore. Indossava il solito paio di jeans neri, ma portava una camicia bianca che risaltava unicamente la sua carnagione olivastra. Le maniche erano avvolte fino ai gomiti, dandogli un'aria diversa.
Mi osservò dalla testa ai piedi, per poi ridacchiare. "Ehi." Mi salutò, e io gli sorrisi. Subito dopo, il mio gatto fece la sua comparsa, cominciando a strusciarsi contro le gambe di Calum, miagolando per ottenere la sua attenzione. Lui si accovacciò, coccolandolo teneramente. "Oh, ma sei un amore. E tu chi saresti?" Domandò.
Sbattei le palpebre, prendendo Clyde in braccio. "Ti presento Clyde, il mio gatto." Ridacchiai. "L'ho trovato ferito una notte sulla spiaggia due anni fa e da allora non ci siamo più lasciati." Raccontai.
"Dicono che sia sconsigliato passeggiare sulla spiaggia di notte, specialmente in una città come San Francisco." Disse premurosamente. Non era il caso che si mettesse a fare il padre con me.
"Beh, se hai una vita come la mia e vorresti soltanto stare da sola con i tuoi pensieri, è il luogo migliore in cui stare." Ribattei, senza aggiungere altro.
Lui cambiò argomento. "Sei bellissima stasera." Mi lasciò un bacio fra i capelli.
Cominciammo a passeggiare in modo totalmente casuale. Mi raccontò che Luke aveva provato a cucinare quella sera, senza successo, perché aveva bruciato un tegame. Così Ashton aveva dovuto chiamare per ordinare d'asporto. Aveva provato varie volte a domandarmi qualcosa sulla mia vita, senza riuscirci. Dovevo comunque raccontargli qualcosa, altrimenti non sarebbe nemmeno esistita una conversazione tra di noi. Mi limitai a raccontargli solo le cose che mi rendevano felice.
Sapevo benissimo che quella non era affatto un'uscita come le altre, ma al contempo non era nemmeno un vero e proprio appuntamento. Gli appuntamenti comportano amore, e io non ne provavo. E nemmeno Calum. Non sarebbe mai riuscito a diventare essenziale per me. Non potevo innamorarmi.
Nella mente, la proposta insensata ma allettante di Calum continuava a vagare. Con quel tipo di accordo, entrambi avremmo soddisfatto le nostre esigenze, ma senza mettere di mezzo i sentimenti. Quella maledetta clausola del "non innamorarsi" era importante per me, era una garanzia ottima per convincermi ad accettare. Era ciò di cui avevo bisogno.
"Abiti da sola?" Domandò ad un certo punto, prendendo a calci un sassolino. Non sapevo come rispondergli, al momento che non mi fidavo di lui. Inoltre, si trattava di cose private.
"Sì." Dissi. "Mia madre abita in periferia, con mio fratello. Non li vedo molto spesso, per via del lavoro." Abbassai lo sguardo. "Nonostante tutto, ci sentiamo quasi tutte le settimane." Dissi.
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High
Roman pour AdolescentsTracy è indipendente, astuta e matura. Lavora per una rivista di musica e crede che le storie d'amore siano soltanto una perdita di tempo. Quando, per lavoro, intervista i 5 Seconds of Summer, conosce Calum, il bassista, che si rivela in un ragazzo...