Mi sveglia di soprassalto nella notte,la puzza d'alcool a stordirmi e mi ricordai di essere sola in casa,la testa martellava e pensavo di morire da quanto male facesse.
Mi ricordai di aver bevuto ma poi nient'altro,sperai solo di non aver fatto cagate.
Mi alzai e guardai l'orologio sul telefono,le 2:30.
Ero ridotta uno schifo: il trucco colato che mi faceva sembrare un panda,i capelli disordinati ed ero in reggiseno e mutande,ew.
Andai in cucina e presi un'aspirina per il mal di testa con un goccio d'acqua,poi decisi di farmi una doccia.
L'acqua calda scorreva sul mio corpo ed i muscoli tesi si rilassavano sotto il suo scruscío delicato.
Dopo quasi un'ora uscí dalla doccia vestendomi con una semplice tuta,indossai una felpa ed uscí di casa,dopo aver preso chiavi e telefono.
Il silenzio regnava oltre qualche rumore di macchine in lontananza,le uniche luci che illuminava le strade erano quelle dei lampioni che sovrastavano la luna e l'unica cosa a cui io riuscivo a pensare era a cosa stava succedendo.
Stavo cambiando e non poco,dall'arrivo di Lew e di quella Elisa.
Lew mi stava cambiando,mi faceva diffondere amore e diventare piú disponibile e dolce con gli altri,mi stava aprendo gli occhi. Mentre Elisa?
Beh,lei non lo so.
Quando si trattava di lei io non capivo piú niente ma ero felice,le farfalle nel mio stomaco a confermarmi ció,il solo pronunciare del suo nome a farmi brillare gli occhi.
Eppure lo ignorai,ignorai ció che ormai ai miei occhi era evidente,ció che peró il cervello non voleva accadesse.
Non ero contro gli omosessuali eh,semplicemente provarlo in prima persona era difficile,dovevo accettarmi e sapevo mi ci sarebbe voluto un po'.
Io sapevo che lei mi piaceva ma il mio cervello escludeva questa cosa.
Il mio cuore era ancora distrutto e dire che facevo fatica a fidarmi era dire poco. Stavo ricostruendo il mio cuore da sola eppure sapevo che c'era qualcosa che mancava,che lo reggeva,tipo pilone centrale,per far si che io riuscissi ad amare come prima. Ma la paura era piú forte dell'amore,della felicità. Avevo fatto amicizia con Lucifero,con le tenebre e non so se da sola ne sarei mai uscita.
Non mi accorsi di essermi allontana troppo da casa quando mi ritrovai in un parco che subito non riconobbi ma poi i ricordi si presentarono come leoni davanti alla porta di quello che ormai era il mio cuore distrutto e sbranarono tutto ció che ero riuscita a ricostruire in 2 mesi.
Le lacrime minacciavano di uscire ma non l'avrei permesso,alzai la testa e mi avviai per tornare a casa quando incontrai Adami,la crush di Gaia e Federico,soprannominato da tutti Egio, che mi bloccarono e mi trascinarono in un vialetto.
Se pensavano che avessi paura di loro si sbagliavano di grosso.
Sputai in faccia ad Adami e gli dissi una parola,o meglio,un nome che subito lo fece indietreggiare e quel nome era il suo,della mia migliore amica,Gaia.
Ma Egio si avvicinó ancora di piú e inizió a togliermi la felpa quando lo fermai iniziando a parlare.
G: "se mi vuoi fottere,abbi almeno la decenza di portarmi a casa tua e far si che bagni le tue lenzuola."
Buon viso a cattivo gioco,stronzo. E questo fu tutto quello che pensai prima di essere portata in una casa poco lontano da lí.
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A little mistake.
TienerfictieGiorgia,soprannominata Albe,una vita comune forse un po' incasinata. Si nasconde nel suo mondo,per niente timida. Ragazza dai capelli marroni come gli occhi,bassa e abbastanza magra,etero al 100%. Un giorno,peró,conobbe una ragazza e possiamo dire c...