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Scendo dalla macchina.

Mi dirigo dentro l'edificio,
Col suono dei miei tacchi che riecheggia.

All'inizio non capisco il perché di tanta gente.

Ma poi.
Vedo qualcuno piangere.

Avanzo.

Volti tristi.

E dietro di me arriva una bara sorretta da volti indefiniti.

Una bara?

Sull'altare c'è una foto.

Mi avvicino.

Il bambino è sorridente.
Nella foto, come nella vita.

Era.

Era sorridente.

E quando mi rendo conto...

Mi si stringe il cuore.

No. Perché lui? Com'è possibile?

La bara è stata posata e gli amici di scuola si sono riuniti intorno.

Quella mattina mi sono svegliata con la morte nel cuore.

Ho ricominciato a respirare,
Solo dopo aver incontrato di nuovo
Il suo sguardo.

Ero andata a lavoro
Essenzialmente per quello.

Non riuscivo a pensare concretamente ad altro.

Vederlo salutarmi con la mano
Sfoderando quel suo sorriso immortale,
Mi rianimò.

Ringraziando con tutta me stessa
che nulla di quell'inferno,
Fosse reale.

Ma ogni sera.

Ho paura di addormentarmi.

Totalmente immobilizzata,
Dall'idea che la mia mente
Possa formare trucidi pensieri
Con co tanta malefica precisione,
Da farmi perdere la cognizione,
Tra sogno e realtà.

Se è di questo che sono capace,
Allora ho paura.

Just Me And Chignon.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora