Quando scendo dal treno il ragazzo mi fa un cenno con la mano, poi si gira e abbraccia la sua fidanzata. Sono così belli insieme.
Ora però tocca a me. Il freddo torna a pungermi la pelle ma cammino veloce lungo le vie affollate.
Devo trovare la casa di mia zia. Si è offerta di ospitarmi per tutto il tempo necessario e mi ha anche già iscritto alla scuola di questa città perché secondo lei "Anche se cambi vita devi sempre essere istruita".
Sinceramente non ho nessuna voglia di iniziare la scuola da capo ma ho voluto io iniziare la mia nuova vita qui e probabilmente la zia ha ragione. Forse tutti hanno ragione tranne me.La sua casa è sempre uguale. Il solito tetto rosso sbiadito sormontato dai soliti camini grigi e allungati. La solita edera, un po' cresciuta, ricopre il muro che una volta era bianco. La casa è circondata dal giardino, quando ero piccola era pieno di piante dai mille colori e profumi e amavo giocarci a nascondino, ma ora le piante non ci sono più. La maggior parte è secca, i vasi contenenti i gerani sono rotti e i cocci sparsi per il vialetto che porta alle scalette e all'ingresso. Sembra una tipica casa inglese abbandonata. Il freddo contribuisce a rendere il tutto molto più desolato.
Mi avvicino alle scale e alla porta di ingresso. Busso. Nessuna risposta. Riprovo più volte ma non mi viene ad aprire nessuno.
- Zia! -urlo- Zia sono Maggs!
-Non ti aprirà nessuno a quest'ora.
Dietro di me è apparso un ragazzo. È più alto di me. I capelli castano scuro gli ricadono sulla fronte e sembrano illuminare i suoi occhi grigi. Ha la carnagione pallida che mi ricorda l'inverno. Il suo sorriso sembra, però, il sole che scioglie la neve. Ne rimango incantata. Indossa un cappotto lungo fino alle ginocchia col colletto alzato che gli copre le orecchie, e la sciarpa che ha legata attorno al collo gli ricade sul petto. Mi guarda con circospezione e divertimento quasi fossi un animale di un circo, pronto a fare le acrobazie per lui.
-Perché?
-La signora che abita qui va sempre in chiesa a quest'ora. È molto religiosa. Se aspetti, tra mezz'ora tornerà.
-Grazie.
Non voglio che questo ragazzo rimanga qui a vedermi fare la figura della scema. Tra tutte le persone che ho incontrato, questa sembra l'unica che io non riesca a leggere nel profondo.
Appoggio la valigia davanti alla porta e mi siedo sui gradini dell'ingresso. Fa talmente tanto freddo che le punte delle dita sono diventate quasi blu. Il mio respiro si condensa nell'aria, così nascondo la bocca nella sciarpa. Quando alzo lo sguardo, però, il ragazzo è ancora difronte a me.
-Hai bisogno di qualcosa? -gli chiedo.
Continua a guardarmi con quell'espressione di stupore e meraviglia, come se non avesse mai visto una ragazza prima d'ora. Mi rivolge ancora quel suo sorriso e, non so perché, un brivido mi attraversa la schiena.
-Hai freddo?
-Sai, sei un buon osservatore. -sono piuttosto sarcastica, spero che lo capisca -Si può sapere chi sei?
-Mi dispiace, informazione riservata. -risponde
Mi alzo. Sono tutta indolenzita. Faccio per andargli difronte ma scivolo sul ghiaccio. Non lo avevo visto prima: è uno strato talmente sottile e trasparente che solo alla luce i piccoli brillantini risplendono.
Sono pronta a cadere per terra ma non so come vado a sbattere contro il suo petto. Una vampata di calore mi accende le guance di rosso. Le sue braccia mi tengono forte, mi sorreggono. Sono appoggiata a lui, e pensare che non lo conosco nemmeno.
Sembra che stiamo così un'eternità ma improvvisamente il ragazzo diventa serio. Le sue braccia si irrigidiscono e una scossa mi travolge. Si stacca immediatamente da me, il suo sorriso è sparito.
-Scusa... -lo sussurro talmente piano che non penso abbia sentito.
-Scusa te -mi risponde veloce, si gira, si guarda attorno e se ne va, lanciandomi un'ultima occhiata.
Lungo il vialetto scontra una vecchia signora. La zia.Il camino acceso illumina la sala. Il calore si diffonde nella piccola casa e per poco sembra quasi animata. Il rumoroso orologio ticchetta talmente forte che dopo un po' sembra che lo senta all'interno della mia testa. La zia sta preparando la cena. Ha detto che mi vede talmente sciupata e tutt'ossa che mi vuole mettere all'ingrasso. Le ho detto il più gentilmente possibile che mangio pochissimo ma lei non ne vuole sapere. Probabilmente è da lei che ho preso la mia testardaggine. In effetti ci assomigliano un po'...
Nonostante io la chiami zia, lei è zia a mio padre. Lui, però, morì poco dopo aver messo incinta mia madre. Lei non voleva saperne di farmi nascere, voleva abortire. Fu grazie ai genitori di mio padre e alla zia che mia madre decise di tenermi.-Allora, ti piace qui Maggs?
La zia mi guarda, gli occhietti vispi scrutano ogni mio minimo dettaglio.
-Sì zia, lo sai che mi è sempre piaciuto venire qui da te.
Per la prima volta sto dicendo la verità. In questa città si respira una calma e una tranquillità che ho sempre invidiato. Da bambina non vedevo l'ora di venire qui.
-Mi fa piacere, piccola mia. Se hai finito, la tua camera è di sopra che ti aspetta.
Mi sorride, come se sapesse quanto mi rende felice il fatto di avere una camera mia in questa casa. Si alza da tavola piano piano e inizia a sparecchiare la tavola mentre io corro di sopra.
Il corridoio di legno antico scricchiola sotto i miei piedi e mi fa sentire ancora più legata a questa casa. Tre passi e poi a destra. La porta della mia stanza è di legno, dipinto con la vernice azzurra color pastello, in molto punti staccata.
Giro il pomello rotondo ed entro nella stanza. Un intenso profumo di legno e cera mi accolgono e mi inebriano i sensi. La camera è semplice come la ricordavo: il letto in un angolo, la scrivania appoggiata alla parete con accanto la finestra, e il tappeto colorato al centro.
Mi sento chiamare e vado in cima alle scale, sporgendomi di sotto.
-Maggs! -urla la zia -Chi era quel ragazzo di oggi?
-Pensavo lo conoscessi -le rispondo.
-No. Chi era? -chiede ancora.
-Nessuno, zia.
Nessuno...____________________________________
Spazio autrice
Perfavore fatemi sapere cosa ne pensate, i commenti sono molto graditi!
Grazie ancora per leggere quello che scrivo, mi fa molto piacere :)
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Maggs
RomanceSono sempre stata una ragazza indipendente. Guardo il presente, ho i piedi per terra e non mi piace illudermi o illudere gli altri. Ma quando mi trovai lui davanti... Dio. Un angelo sceso dal cielo. Non voglio distruggere anche lui. Lui, che mi dice...