Capitolo 4

32 2 0
                                    

Ieri sera mi sono addormentata pensando ai suoi occhi grigi. In effetti non ho mai conosciuto nessuno con quel colore di occhi. Mi ricordano la nebbia, tutto così confuso, misterioso, anche lui si comporta come se non volesse davvero mostrarsi per ciò che è realmente. Ma è sempre stato gentile, un po' introverso, calmo. Ripenso ancora alla sua pelle pallida che quasi si confondeva con i fiocchi di neve che vi si poggiavano sopra.
A pensarci bene, alla fine, a me piace la nebbia...

A scuola non si fa altro che parlare della festa di Halloween. Sinceramente non mi sono mai interessata a questo giorno, per me era uno come un altro. Quando però Ruby mi è corsa incontro tutta eccitata con dei denti da vampiro in mano, sapevo già dove voleva arrivare col suo discorso.
-Sai -mi dice -Molto presto la scuola preparerà una festa per Halloween. Tu sei nuova, quindi non lo sai, ma in questa scuola è tradizione che gli studenti formino dei gruppi per aiutare i rappresentanti a costruire tutte le decorazioni per il ballo. Ovviamente è tutto volontario... Ma tu sei mia amica vero?
Gli occhiali le scivolano sul naso, come sempre quando si sente in imbarazzo.
-Fino a caso contrario, Ruby...
Camminiamo verso la nostra classe, io guardo avanti sorridendo mentre pronuncio queste parole mentre lei mi osserva meravigliata.
-Quindi verrai con me se ti chiederò di far parte di uno di quei gruppi, vero?
-Sono obbligata, a quanto pare.
Ridiamo. Non mi sono mai sentita bene come ora. Persino la noiosa lezione che stiamo per affrontare non mi spaventa. Forse ho davvero trovati un'amica. Mi fa bene ricominciare, devo solo smettere di pensare al passato.
Io e Ruby siamo appena entrate in classe quando subito dopo arriva la professoressa a tenere la sua solita lezione.
Mi hanno spostato il banco vicino alla finestra. Guardo fuori: il cielo è di un blu intenso, e nonostante sia inverno, non c'è nemmeno una nuvola. La brina sui rami degli alberi scintilla al sole e si scioglie lentamente. Questa giornata sarà molto lunga.

Quando usciamo da scuola mi sento distrutta. I pensieri che mi urlavano nella testa erano più forti di qualsiasi parola. Ora, non vedo l'ora di tornare a casa, e non vedere nessuno per il resto della giornata.
Io e Ruby ci affrettiamo lungo il viale della scuola, anche se è ghiacciato. Ad un tratto però, sento il risuonare di tacchi alti che vengono verso di noi. Ci giriamo e ci ritroviamo difronte le cinque ragazze dell'ultima fila. Non ho ancora imparato i loro nomi e non intendo farlo. Sono vestite poco, anche se si muore dal freddo, e si passano le mani nei lunghi capelli, probabilmente per intimare i ragazzi a guardarle. Ovviamente tutti si girano a fissarle, una coppia di amici si ferma poco lontano da noi e ride. Ci indicano, ci stanno mettendo a confronto. Evito di guardarli, altrimenti scoppierebbe davvero un casino.
-Dove vai Ruby?
La voce della ragazza bionda ossigenata è talmente acuta che mi perfora un orecchio. La mia amica è in difficoltà. Sono sicura che non è la prima volta che queste oche la infastidiscono ma decido di stare in disparte, almeno fino a quando le cose non si mettano male.
-A casa... -la voce di Ruby è un sussurro. Abbassa lo sguardo e incassa il viso nella sciarpa.
-Come? A casina? Dalla mamma?
La sua voce insolente mi si insinua nella testa mentre le altre ragazze iniziano a ridere. Non le sopporto.
-Andiamo via, Ruby.
La prendo per il braccio e la porto con me mentre il gruppetto inizia a ridere e a darci nomignoli poco piacevoli. Arrivate al cancello della scuola, non c'è più traccia di quelle ragazze.
-Grazie Maggs...
Gli occhiali le continuano a scivolare lungo il naso sottile. Non capisco proprio perché devono prendersela con una come lei, non da fastidio a nessuno. Cerco di contenermi.
-Ruby, non ringraziarmi, ma sappi che la prossima volta le prendo a botte.
Ho la voce talmente ferma e l'espressione seria che mi spavento solo a pensarci. Cerco di scrollarmi questa storia di dosso quando una folata di vento mi costringe a rifugiare il viso nella sciarpa. Quando si calma, Ruby mi fa notare un ragazzo appoggiato ad un lampione, dall'altra parte della strada.
-Continua a fissarci. Lo conosci?
È di nuovo lui. Ora mi viene anche a prendere a scuola?
-Ti dispiace andare a casa da sola?
Mi fa cenno di no, le sue guance si colorano di rosso mentre lancia un'altra occhiata al ragazzo e poi si incammina lungo la strada. Non sapevo che lui facesse questo effetto alle altre ragazze.
Gli vado incontro.
-Salve ragazza nuova.
Il suo solito sorriso mi fa brillare gli occhi.
-Salve ragazzo senza nome, mi accompagni a casa?
-Sono venuto per farti da cavaliere, no?
Ci incamminiamo, una vicino all'altro, per un momento senza dire una parola. È strano sentirsi così tanto a proprio agio con una persona che prima consideravo insopportabile.
-Sei stata brava prima -ci fermiamo e lo guardo negli occhi. Si riferisce a quando ho portato via Ruby da quelle ragazze.
-Mi spii?
Vorrei sembrare seria ma ho un sorriso stampato in faccia che non riesce ad andare via.
-Sto dicendo sul serio. Hai fatto bene ad andartene altrimenti... -la sua voce si perde in un sussurro.
-Altrimenti?
-Altrimenti sarei intervenuto io, e non mi pareva il caso di far tornare a casa quelle ragazze senza capelli.
Scoppio in una risata. Una delle poche vere risate che ho fatto da quando ho ricominciato. Mi sento bene con lui.
-Sai -gli dico -Nessuno mi aveva fatto sorridere come fai tu da quando sono qui.
I suoi occhi grigi brillano più di prima. Sono talmente belli...
-Mi sento onorato, ragazza nuova.
Il suo sguardo si sposta indugiando sulla strada. Gli è comparso un lieve rossore sul viso.

Continuiamo fino a casa di mia zia in silenzio, ascoltiamo i nostri passi mentre il ghiaccio scricchiola sotto di noi e vediamo il nostro fiato condensarsi nell'aria pomeridiana.

-Grazie di avermi accompagnata...
-Maggs.
La sua voce trema. Non mi ha mai chiamato per nome. Guarda per terra, come se dovesse dire una cosa importante.
-Maggs, forse è proprio così.
-Riguardo a cosa? -sono confusa, di cosa sta parlando?
-Forse siamo il sole e le stelle. Le stelle vengono illuminate dal sole, ma lui non le vede mai brillare. Quando il sole è con le stelle, esse non brillano mai per lui, non sono mai loro stesse.
-Cosa intendi con questo?
-Tu sei la più brillante delle stelle, Maggs, e non te ne accorgi nemmeno, ma non brillerai mai per me, non sarai mai te stessa con me.

Il mio cuore salta un battito.


____________________________________
Spazio autrice
Perfavore fatemi sapere cosa ne pensate, i commenti sono molto graditi!
Grazie ancora per leggere quello che scrivo, mi fa molto piacere :)

MaggsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora