Pensare che ho vissuto questa scena un milione di volte leggendo i miei libri.
Le porte della scuola sono di un blu intenso, un po' ammaccate, aperte, per lasciarmi entrare. Probabilmente se fossi in uno dei miei libri mi aspetterei di vedermi passare davanti il ragazzo di ieri. Lui ed io ci scontreremmo, mi cadrebbero i libri che porto in mano e mentre mi aiuterebbe a raccoglierli ci toccheremmo le mani e ci innamoreremmo.
Probabilmente questo potrebbe anche accadere ma non con una persona come me. E non con un idiota come lui.Tanti. Tanti paia di occhi mi osservano mentre la preside mi presenta alla classe.
Ho già individuato i diversi gruppi: cinque ragazze vanitose al fondo della classe; il ragazzo timido in seconda fila; i giocatori di calcio tutti insieme in un angolo; la ragazza secchiona e infine il solito ragazzo bello e cattivo a cui tutte sbavano dietro. Ovviamente ci sono anche altri, a cui non do' troppo peso.
L'unico banco libero è vicino alla ragazza con una marea di libri sul banco, la penna in mano, pronta a prendere appunti della lezione. Anche lei sembra timida. Ogni volta che prova a guardarmi le scivolano gli occhiali sul naso e velocemente se li tira su con la punta del dito. Mi sembra simpatica. Sinceramente sarà una persona intelligente, altro che quelle oche in fondo alla classe che sghignazzano ad ogni mio movimento. Mi fanno sentire impacciata, ma non ci do' peso, non ne vale la pena.
-Ciao -le dico. Guardo sul banco aspettando che lei giri la testa, ma non lo fa.
-Ciao. Se vuoi prendermi in giro per i miei libri fa' pure, non mi importa.
Non mi sarei mai aspettata una risposta del genere. Guardo il suo banco. Milioni di libri. Sembra quasi la mia stanza.
-Se prendono in giro te, allora è meglio che non mi conoscano.
Finalmente gira la testa verso di me. I suoi occhi azzurri sono talmente accesi che sembrano quasi ghiaccio che ricopre il mare. Sembra stupita: non si aspettava una risposta del genere.
-Mi chiamo Ruby -mi tende la mano. Gliela stringo mentre le faccio un sorriso.
-Maggs.
-Non deve essere facile per te...
Ormai mi ero accomodata, avevo tirato fuori carta e penna, pronta ad assistere alla lezione. Non pensavo mi volesse ancora parlare.
-Come scusa?
-Insomma, nuova scuola, nuova città, devi ricominciare tutto da capo...
-Ah sì, era proprio quello che volevo.
Ruby continua a guardare dritto davanti a sé ma appena finisco di parlare la sua espressione seria si tramuta in un sorriso.
Penso di essermi fatta un'amica.La campanella è appena suonata. I cancelli si aprono e il mare di studenti corre lungo il viale: c'è chi va verso la propria moto, la macchina e altri, tipo me, che vanno a piedi.
Appena imbocco il vialetto sento Ruby corrermi dietro.
-Maggs, se vai da quella parte vengo con te, abito anche io per di là.
-Va bene.
Ci incamminiamo. Non mi aspettavo di parlare molto con lei. Non ci scambiano nemmeno una parola. Il nostro, però, non è un silenzio imbarazzante. È come se dopo quel discorso che abbiamo fatto in classe, le barriere che c'erano tra di noi sono crollate in un attimo. Mi sembra di conoscerla da sempre.La casa di Ruby è prima della mia. La saluto con un cenno della mano mentre oltrepassa il cancello e poi apre la porta d'ingresso.
Ho ancora un tratto da fare a piedi, mi metto in marcia.
Vedo già la casa della zia quando una voce mi ferma.
- Com'è andata a scuola, ragazza nuova?
Mi giro. Non può essere lui.
-Salve ragazzo senza nome -lo guardo per un po'. Quegli occhi grigi sono talmente belli...
Mi volto. Non posso, non posso proprio. Lentamente, riprendo a camminare.
Lui mi viene dietro e infine si mette al mio fianco.
-Sai -mi dice -non ho mai incontrato una persona più scorbutica di te.
Ha sempre il solito sorrisetto.
-E io non ne ho mai incontrato una più calma.
Si ferma di colpo e mi giro a guardarlo. Il suo solito sorriso si è allargato e ora noto ancora di più la mascella squadrata. Gli brillano gli occhi.
Sembra quasi una brezza primaverile che si è scontrata con il gelido freddo invernale. Non sai chi vince, se la nascita o la morte, ma una cosa è certa: entrambe ti incantano da morire.
-Che c'è?
-Sei davvero una strana ragazza, ragazza nuova.
-Ed è una cosa bella?
Ci ragiona un po' su.
-Sì -mi guarda negli occhi -bellissima.
Cosa sta succedendo? Mi sento avvampare. Non era questo che volevo, anzi, era tutto quello che volevo evitare.
Lungo il resto del tragitto rimaniamo in silenzio e quando arriviamo davanti al cancello della casa di mia zia, lui si ferma con me.
Non gli dico nulla, tiro fuori la chiave, la giro nella toppa e lascio l'inferriata aperta, in modo che entri anche lui.
Ci andiamo a sedere sui gradini d'entrata anche se sono davvero freddi.
Alzo lo sguardo al cielo: è nuvoloso. Poi mi volto a guardarlo. Di profilo la sua mascella è ancora più marcata e gli occhi grigi indagano su tutto il giardino, ricoperto da un sottile strato di brina dalla notte precedente. Non ho mai incontrato un ragazzo così strano.
Il freddo si fa improvvisamente più accentuato e un brivido mi corre lungo la schiena. Piano piano la neve scivola nell'aria. Piccoli cristalli di ghiaccio fluttuano attorno a noi, creando una strana atmosfera. Penso che se in questo momento fossi stata in un libro io e il fatidico sconosciuto ci saremmo dovuti baciare sotto la neve. Ma non sono in un libro.
-Dovrei entrare.
Si alza lentamente e io lo seguo.
-Posso sapere il tuo nome? -gli domando ancora. Sembra, però, che a parlare non sia io.
-Non ancora, ragazza nuova.
Il suo sguardo è vacuo e girovaga sulle pietre che compongono il vialetto.
-Perché?
I suoi occhi grigi incontrano i miei e dentro ci vedo tutte le sfumature dell'arcobaleno. Sembra abbiano un mare di cose da dire, ma sfortunatamente tutto quello che esce è:
-Perché non sono pronto a soffrire.____________________________________
Spazio autrice
Perfavore fatemi sapere cosa ne pensate, i commenti sono molto graditi!
Grazie ancora per leggere quello che scrivo, mi fa molto piacere :)
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Maggs
RomanceSono sempre stata una ragazza indipendente. Guardo il presente, ho i piedi per terra e non mi piace illudermi o illudere gli altri. Ma quando mi trovai lui davanti... Dio. Un angelo sceso dal cielo. Non voglio distruggere anche lui. Lui, che mi dice...