Capitolo 7

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Ricordo che da piccola la mia famiglia viveva in una casa vicino al mare. Non ho mai capito perché. Ricordo che mio padre mi portava spesso sulle sue rive a pescare. L'acqua era limpida e potevi vedere i pesci sotto la superficie se facevi attenzione. Il rumore dell'acqua mi rimaneva impressa nelle orecchie e la sera, quando poggiavo la testa sul cuscino, sentivo ancora il suono delle onde infrangersi contro la scogliera. Mi sentivo trasportata in questa dimensione che sembrava senza tempo, ero contenta, dopo una giornata passata a ridere, e sembrava anche che il profumo delle coperte si mischiasse con quello di salsedine.
Sento le stesse sensazioni oggi, mentre poggio la testa sul cuscino e chiudo gli occhi.
Non pensavo che arrivata qui la pace mi avrebbe accolto tra le sue braccia. Pensavo fosse tutto più difficile, tra l'integrazione e il resto.
Le persone, qui, sembrano essere diverse da quelle che conoscevo. Ma probabilmente le persone si aiutano, mentono. O almeno quelle che conosco. Sono sempre li a darti consigli che poi non seguono nemmeno loro.
Il passato mi avvolge come una nuvola di fumo in questa pace bianca. Non posso non pensarci però. Tutto quel trambusto. La mia testa stava scopiando, non sapevo più se essere dalla parte del bene o no.
Mi tiro le coperte sopra la testa. Non pensarci mi ripeto, Andrà tutto bene qui.
Ma il fatto è che anche se certe volte riesco a rincuorarmi, conosco il disastro che sono. Sono come un'onda distruttrice che demolisce tutto ciò che la circonda. Riesco a far del male alle persone a cui voglio bene anche quando non voglio, soprattutto in questa circostanza.
Non sono tagliata per amare.
Non fa per me. Riesco solo ad allontanare le persone. Forse il mio posto è da sola.
Con tutto quello che ho fatto, che mi sono fatta, non merito di essere amata. Specialmente non da quel ragazzo. Lui è così dolce, sincero. Glielo si vede dagli occhi. Quando sta con me gli brillano, e vorrei tanto che non lo facessero perché ad ogni scintilla mi innamoro sempre di più. Le sue mani grandi mi scaldano e contemporaneamente mi fanno venire i brividi lungo la schiena quando mi accarezzano. Non mi sono mai sentita così.
Purtroppo non posso stare con lui. È come dice lui: siamo come il sole e le stelle. Non può vedere la parte più oscura di me, non capirebbe. E poi probabilmente riuscirei a distruggerlo prima che scopra la vera me.
Quindi è meglio finirla prima di iniziare, è davvero meglio così. Non posso far soffrire anche lui. Lo conosco da poco ma penso di aver capito la sua essenza. È una persona buona e sensibile, e non merita un mostro come me al suo fianco.
Glielo farò sapere.

La mattinata scolastica sembra passare sempre più in fretta. Ad ogni ora che passa la mia ansia sale. Non riesco a concentrarmi sulle lezioni, penso solo alle parole che mi sono ripetuta molte volte e che ripeterò per un'ultima al ragazzo.
Sposto lo sguardo fuori dalla finestra e osservo la strada, ora bianca, che si prolunga sotto la scuola. Appoggiato al solito lampione il ragazzo guarda la scuola e anche le nuvole colme di neve che illuminano i suoi occhi grigi di un insolito bianco.
Mi viene una tenerezza a guardarlo. Talmente innocente. E io che sto già premeditando di lasciarlo...
Un tuffo al cuore, uno squarcio mi si apre. Mi convinco che quello che sto per dirgli farà sicuramente più male a me che a lui. Devo aggiungere questa parte al mio discorso.

Quando esco dalla scuola non bado a Ruby, né a quelle stupide ragazze e a Breanne  che mi iniziano ad urlare dietro. Vado dritta da lui. Sento lo sguardo di chiunque su di me il che mi mette ancora più agitazione.
Le mani mi iniziano a tremare, non posso lasciarmi andare proprio ora. Inizio a sentire le grida contro di me ovattate, come se mi trovassi in una grande bolla di sapone. L'unica differenza è che intorno a me non vedo colori.
Il mondo mi crolla addosso quando lui mi mostra il sorriso più bello e sincero che io abbia mai visto. Sto per spezzargli il cuore... I suoi occhi iniziano a brillare e la neve che vi ci vedo riflessa sembra rispecchiare la sua anima, così nobile e pura. E io la sto per infangare...
Mi sento davvero male ma lo faccio solo per il suo bene, lo faccio soffrire di meno.

-Ciao...
La sua voce dolce mi viene sussurrata all'orecchio mentre la sua mano cerca di incrociare le dita con la mia.
-Ciao.
Mi sposto bruscamente e sul suo viso riesco a leggere lo smarrimento. Ci siamo baciati ieri, e oggi sei così fredda? Starà pensando di sicuro questo.
-Io... ti devo parlare.
Non ci posso credere, mi trema persino la voce. Sembro una foglia in preda della tempesta, e sta volta nessuno mi può salvare.
-Dimmi, Maggs.
Il mio nome, pronunciato da lui, sembra acquisire mille sfumature che non ha realmente. Sembra tutto più bello con lui.
Improvvisamente tutto il discorso che avevo pensato, che avevo ripetuto guardandomi allo specchio sembra svanito. La mia mente non riesce a ricordarne nemmeno una sola parola.
-Io...
Non riesco a parlare. L'istinto mi dice che non è questo che voglio ma la ragione cerca di prevalere dicendomi che sto facendo la cosa giusta.
-Dimmi. Noi...
Lo interrompono prima che possa continuare. Ora o mai più, Maggs. Ora, o non ce la farai. Ora, che il tuo cuore si è congelato.
-Non c'è nessun "noi". Non ci possiamo più vedere. Non siamo fatti per stare insieme. Lo hai detto anche tu: siamo come il sole e le stelle.
Abbasso lo sguardo per non fargli vedere che ho le lacrime agli occhi e un groppo in gola.
Quando finalmente alzo la testa, riesco solo a vedere una lacrima scura scendere dai suoi occhi grigi, i quali hanno perso ogni sfumatura.

Ho ucciso tutti i suoi colori.

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Spazio autrice
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E grazie ancora per leggere quello che scrivo, mi fa davvero molto piacere! :)

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