9 - Ed io avrò cura di te...

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La luce che entrava da quello spiffero delle tende, che di solito servono per oscurare la stanza, colpì gli occhi dei due amanti la mattina presto. Forse avevano dormito si e no quattro ore, cinque al massimo. La notte avevano fatto sesso per un po' di volte, anche violentemente, per cui si erano accasciati completamente esausti e appagati da quella moltitudine di orgasmi che li colpì. La coperta e il fodero del divano odoravano di un loro miscuglio di profumi, inutile dire che esalavano anche di sesso. I vestiti erano sparsi a terra, come si vede nei classici film d'amore americani, quando riprendono il corridoio della camera per poi arrivare a mostrare la coppia appena dopo l'atto. Louis si svegliò per primo, si stiracchiò piano per non far svegliare Harry, ancorato al suo corpo, più di quanto già la luce non aveva contribuito a svegliarlo. Ma fu tutto inutile perché Harry poco dopo cercò di spalancare le fessure che erano i suoi occhi.

"Buongiorno bellezza", disse teneramente Louis, stringendoselo un po' di più al petto e lasciandogli un bacio sulla fronte.

"Ciao occhi azzurri! Wooa...sta luce mi sta dando ai nervi...", sfregò gli occhi avidamente, perché davvero quella luce era talmente forte che lo avrebbe potuto accecare da un momento all'altro. Strano. Era davvero strano che un sole di quella lucentezza brillasse nel cielo di Londra così violentemente, soprattutto a metà marzo.

"Ma come? Non ti piace la luce mattutina che ti risveglia e ti fa vedere che a fianco a te hai la persona con cui hai fatto sesso tutta notte?", ammiccò il maggiore. Harry fece un risolino, poi lo guardò negli occhi sollevando un po' il capo.

"Si che mi piace, soprattutto se sei tu che hai fatto sesso con me...dimmi che non è stato un sogno...se lo è stato, non svegliarmi..."

"No, non è stato un sogno...abbiamo davvero fatto l'amore e non potrei essere più felice di così..."

Harry gli baciò le labbra, e cominciò a strusciarglisi addosso, lentamente, facendogli sentire la sua erezione mattutina che l'aveva colpito dopo solo aver visto quei meravigliosi zaffiri che lo guardavano. Invano far sapere che, subito, anche quella di Louis crebbe, senza inibizioni o boxer che la avvolgevano, sotto alle coperte, perché non avevano neanche avuto le forze di rimettersi almeno l'intimo dopo l'amore. Il bacio si trasformò subito in qualcosa di più spinto, come se avesse l'intenzione di farli ricadere nel baratro del sesso mattutino. Il riccio ci mise ben poco a sollevarsi e portare le ginocchia ai lati dei fianchi di Louis, per mettersi a cavalcioni, continuando a baciarlo, senza mai poter staccarsi dalle sue labbra, o forse senza mai volersi staccare da quel calore che emanavano. Si bearono del tocco tra le loro bocche fino a che il suono stridulo del citofono li svegliò dalla trance in cui si erano lasciati andare appena svegli, ancora stanchi.

"Sono le dieci di sabato mattina, chiunque sia lo uccido...", disse Louis, alzandosi dal letto e rivestendosi più velocemente possibile. Harry ridacchiò a quello scatto di nervosismo di Louis, come se il maggiore non volesse più smettere di stare nelle sue braccia e, soprattutto, fosse costretto da una forza bruta ad andare a rispondere a quel maledetto campanello.

Che, tra l'altro, non voleva smettere di suonare. Come se ci fosse urgenza di aprire a quell'ora infausta del sabato mattina.

"Arrivo, un attimo...fff, che palle, cazzo...", diceva Louis mentre si infilava i jeans della sera prima, ma rimanendo a petto nudo, non riuscendo a vestirsi con calma per l'ansia che gli stava dando quel dannato suono. Aprì la porta e non poté che sbuffare ritmicamente, mentre un ometto biondo con un sorriso a trentadue denti gli alzava il sacchetto di carta riciclata con la swirl all'uvetta di Starbucks.

"WOO, Tommo, non ti facevo così figo a petto nudo! Sai che quasi quasi mi ricredo e ci provo con te?", gli disse scherzando, abbassando il sacchetto di carta e sbattendo gli occhi, per far venire reale quella messinscena che gli provocò la vista di Louis in quelle condizioni.

The House of Love (slash) #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora