Iniziavano tutti a salire nelle macchine dell'FBI. Shiho e Shinichi salirono in quella di Jodie, invece, Goro, Eri e il professore in quella di Shiuchi. Erano arrivati anche i rinforzi. Si avviavano verso la periferia di Beika. Il segnale proveniva da lì. Era stato difficile rintracciarlo e questo poteva voler dire solo che c'era qualcuno con Vermouth che sapeva maneggiare bene i computer e conosceva questi trucchetti. La donna in nero sicuramente sarebbe riuscita a scappare prima che gli agenti sarebbero riuscita a prenderla. Aveva già previsto la presenza dell'FBI, infatti l'aveva chiesto a Shinichi al telefono, e sicuramente era preparata a quest'imboscata da parte loro. L'unica speranza era che almeno sarebbero riusciti a salvare Ran dalle sue grinfie. Shinichi aveva ancora in testa la frase di Vermouth al telefono: "da quando si è svegliata è un po' strana". Cosa voleva dire? Perché Ran era strana? Il detective non si poteva dar pace, l'ansia lo stava massacrando. Aveva paura che qualcuno avesse fatto del male alla sua piccola. Ma sapeva che doveva farsi forza per la ragazza che amava, la stessa a cui avrebbe dato la vita. Il rumore delle sirene delle auto dell'FBI mettevano agitazione a Shinichi. Ogni volta che una di quelle suonava, Ran, aveva meno possibilità di cavarsela. Ma quella lenta e dolorosa tortura durò poco. Infatti, pochi minuti dopo le macchine si fermarono e le sirene smisero di suonare quella triste agonia. A Shinichi tornò in mente quello che era successo a lui due mesi prima: lui dentro un magazzino abbandonato e le auto dell'FBI insieme a Ran fuori dalla struttura, la paura di non potercela fare e di morire, il terrore di non poter respirare più la stessa aria che respirava lei. Adesso si erano invertiti il ruolo del personaggio e il luogo della scena. Desiderava tanto trovarsi lui dentro quella piccola torre che avevano davanti al posto della sua piccola Ran. Però non era un luogo molto inquietante, anzi, era circondato da un bel prato verde. Strano posto per un membro dell'organizzazione in nero. Ma Vermouth si era sempre, più o meno, distinta dagli altri membri dell'organizzazione...tranne che per la sua crudeltà. Il giovane Holmes iniziò a correre, pestando il prato, verso la mini struttura.
-Shinichi è pericoloso!-
Jodie tentò di fermarlo gridando da lontano ma la voce bassa e velata di Shiho, che stava ad occhi chiusi con le braccia incrociate, la interruppe.
-Tanto è inutile. Per quella ragazza farebbe la qualunque. Impressionante, non è vero?-
L'agente Sterling non poteva comunque permettere che Shinichi andasse incontro alla morte di nuovo, quindi, insieme agli altri agenti, andò dentro la struttura. Tutti loro erano armati fino al collo e con fucili puntati e pronti a far fuoco. Jodie aveva solo una normale pistola. Il professore, insieme ai coniugi Mouri e a Shiho restarono a guardare quel pericoloso spettacolo. L'FBI irruppe nella piccola torre e dentro non c'era niente e nessuno apparte una ragazza castana con i capelli lunghi sdraiata a terra: era Ran. Vermouth, come immaginato, era riuscita a svignarsela. Shinichi si avvicinò a Ran pregando che non fosse successo il peggio. Immediatamente, le poggiò due dita nel collo per sentire i battiti del cuore: fortunatamente respirava ancora. La prese in braccio e la portò sopra la macchina dell'agente Sterling.
-Subito all'ospedale!-
Ordinò mentre chiudeva lo sportello dell'auto. Jodie andò con lui, seguita da Shiho, Eri e Goro e dal professore Agasa. Shuichi e gli altri agenti restarono ad analizzare il luogo. Shinichi stringeva forte a sé quella ragazza. La stringeva come per paura di perderla per sempre, per paura di essere abbandonato. Non aveva danni fisici apparte una ferita sulla testa che doveva risalire alla prima telefonata di Vermouth.
Subito arrivarono all'ospedale e i medici si presero Ran e lasciarono gli altri in sala d'attesa. Shinichi odiava quell'ospedale. Lui ne era appena uscito e adesso era dovuto tornare perché, per colpa sua, Ran era stata ferita.
-Shinichi ti va di parlarne?-
Shiho fece un grande sforzo per dire quelle parole. Non le riusciva facile essere quel tipo di amica, quella che aiuta gli altri con le confidenze.
-Lei che arriva dritta al cuore sa ormai come prendermi per non sorprendermi piú, lei che sa come amarmi e coccolarmi nel modo giusto, lei che è il mio respiro ed io che sono quello che la caccia in queste situazione! Mi sento una schifezza...-
Shinichi tirò un pugno al bracciolo del sedile della sala d'attesa dell'ospedale per scaricare la rabbia. E permise anche alla lacrime di uscire dai suoi azzurri occhi misteriosi. E Shiho, vedendolo in quello stato, provò ad aiutarlo con parole dolci.
-Passa così, tutta da qui, la vita che non torna più se non sei più tu a viverla così, come piace a te...vivila senza piú paure. Ricorda Shinichi, fin che sei qui, in questo mondo, tutto può succedere. Non avere paura-
Non era stata molto dolce, come al solito non ci era riuscita. Ma con quelle parole aveva dato un'importante lezione a Shinichi. E lui questo l'aveva capito. Ma, anche se non doveva avere paura, era comunque preoccupato. I dottori stavano ancora facendo controlli a Ran ma non dicevano ancora nulla. Jodie, i genitori di Ran e il dottor Agasa, erano andati a firmare dei documenti per Ran alla home dell'ospedale. Shiho aveva notato l'amico ancora spaventato.
-Entro a vedere, tanto sono piú o meno una loro collega!-
Shinichi le sorrise e aspettò lì fuori che Shiho gli facesse sapere qualcosa. Non perse molto tempo dentro la stanza. Appena Shinichi la vide le corse incontro.
-Shinichi è meglio se entri tu-
Shiho aveva un tono di voce strano, quasi preoccupato. Shinichi la guardò capendo subito che qualcosa lí dentro non andava bene. Entrò subito nella stanza che era piena di dottori a cui lui, però, non fece caso. Guardò solo la ragazza con la testa fasciata davanti a sé alzata vicino la finestra della camera.
-Ran! Stai bene?-
La ragazza si girò e guardo Shinichi stringendo un po' gli occhi.
-Scusami, ci conosciamo?-
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Non basta più il ricordo ora voglio il tuo ritorno ~2~
FanfictionUn appuntamento. Doveva essere un semplicissimo e tranquillo appuntamento fra un ragazzo e una ragazza che si amano...un appuntamento che, purtroppo, non è mai potuto iniziare. La solita organizzazione, la voglia di vendetta da parte loro porterà di...