<Bene, io credo tu sia pronto per la prova finale> disse Tyriam tutto contento.
<Che prova?> chiese Jori completamente incuriosito.
Tyriam si girò, dandogli le spalle, e si incamminò salendo le scale. Le stesse scale che Jori percorreva su e giù di corsa, per allenare le gambe.
<Ma, dove stai andando?> chiese Jori, mentre iniziò a camminare per seguirlo.
<Stai zitto e seguimi> ribatté secco Tyriam.
Erano ormai all'ultimo giorno di allenamento e, a quanto pare da quello che disse il suo maestro, lui era pronto. Così lo seguì.Entrarono in una stanza semi-buia. Ai muri erano presenti delle torce che emanavano una luce soffusa, quasi tenebrosa. Si accorse dopo che non era una stanza, bensì un corridoio. Odiava i corridoi, specialmente se oscuri, come lo era quello.
Tyriam non disse una parola per tutto il tragitto, fino a che non arrivarono davanti a una porta dal colore nero, quasi grigio per lo sporco delle ragnatele.
<Dove...siamo?> era rimasto a bocca aperta davanti quella porta, così piena di incisioni, scritte, e disegni.
<Questa, ragazzo, è la stanza dei maghi. Qui tu puoi scoprire segreti che una persona normale non potrebbe nemmeno sapere. E ricorda, un mago non rivela mai la sua identità, se non in casi di estrema importanza> Jori era per lo più scettico. Non ha mai creduto all'esistenza dei maghi. Ma Tyriam era così serio al riguardo, e poi, dopo aver parlato con un drago, poteva aspettarsi di tutto dalla vita.
<Capisco> era a corto di parole. Era sconcertato.
Tyriam tirò fuori una chiave da un sacchetto in pelle che aveva in tasca, la infilò nella serratura, e sbloccò la porta. La aprì lentamente, facendo alzare una nube di polvere grigia, ed entrò.
Jori rimase qualche secondo fuori, sperando che la nube sparisse, ma rimase deluso non appena Tyriam lo invitò ad entrare, facendogli cenno con la mano.
Gli poggiò una mano sulla spalla e con l'altra indicò, a mano aperta, la grande sala cui erano entrati.
<Questa, è la la Grande Sala dei Maghi. Qui sono state prese tutte le decisioni più importanti del mondo, quelle per l'attacco, e quelle per la difesa. Qui veniva attuata ogni giorno una grande riunione di maghi e stregoni, per decidere la prossima azione che il Gran Re doveva compiere. Noi, siamo i consiglieri del Re> sembrava entusiasta dal modo in cui sorrideva ad ogni nome che era inciso sui muri.
Gli stava raccontando la vita e le gesta di ogni personaggio inciso su ogni lastra, fino a che non arrivarono all'ultima <...e infine, ecco il grande: Maestro Prathis. L'uomo che sconfisse il potente Drago Ghiacciato> quasi si commosse nel dire quelle parole <sai, lui era un grande maestro. Lui mi insegnò il significato del pensiero. Mi insegnò la magia, i suoi pregi e i suoi difetti. Era come...un padre per me> chiuse gli occhi.
<Ehm...non vorrei essere troppo franco, ma come è morto?> chiese Jori.
<Io non ero l'unico alunno presente nel suo corso. Fin da bambino, io ho iniziato i suoi studi con un altro bamino poco più grande di me. Il suo nome era Trepan, detto anche Trepan Pugni di Ferro. Lo chiamava così il maestro perché una volta sbagliò una pozione, e per la rabbia iniziò a prendere a cazzotti una lastra di ferro che era quasi impossibile da piegare. Lui invece ci fece dei buchi, con i segni delle sue nocche> sorrise al ricordo.
<Perciò mi stai dicendo che Trepan lo conosci già da quando eri bambino?> Jori sgranò gli occhi dallo stupore. Ma non chiese altro, la storia era troppo interessante.
<Si. Col passare degli anni, io e lui siamo diventati dei veri maghi passando il primo grado, per maghi apprendisti. Eravamo fratelli e avevamo fiducia l'un l'altro. Ma un giorno il maestro notò un miglioramento solo nei miei confronti, e Trepan per gelosia iniziò ad incolpare il maestro dicendogli che era scarso come mago e che non era in grado nemmeno più di stare in piedi, per i troppi anni. Il maestro cercò di tranquillizzarlo ma appena notò che Trepan insisteva, decise di cacciarlo. Lui ovviamente, per il troppo orgoglio, si rifiutò ed iniziò a lanciare ogni tipo di magia al maestro. Quel giorno non ero daccordo per nulla con quello che diceva e faceva Trepan, ma su una cosa aveva ragione: il maestro era troppo vecchio. Riuscì ad ucciderlo e non appena cercai di parlargli, lui cercò di fare lo stesso con me. Mi colpì qui> indicò il suo occhio di metallo <facendomi esplodere l'occhio dall'orbita. In quel momento non pensai molto all'occhio, e gli feci una promessa: che se solo avesse rimesso piede nel Trakenland io lo avrei ucciso con le mie stesse mani. E questa è la storia di maestro Prathis, e dei suoi allievi> finì Tyriam.
Jori non aveva le parole per una risposta sensata, perciò l'unica cosa che gli uscì dalla bocca fu un piccolo squittio di sconcerto.
<Ora si è fatto tardi, ragazzo. È tempo di andare. Domani dobbiamo presentarci davanti al Gran Re. Mi raccomando, non farmi fare brutte figure> gli fece l'occhiolino e sorrise.
<Conta pure su di me> Jori si impettì tutto fiero di se stesso.
Si diressero nuovamente verso quella porta polverosa e scricchiolante <e tu, Jori? Come sei finito fin qui? Cosa è successo alla tua famiglia?> chiese Tyriam incuriosito.

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1. Il Risveglio del Drago
FantasyJori, figlio di Re Raniar, è un principe del famoso regno dello Spikeland. Tutto prosegue secondo i piani fino a quando un impostore molto vicino a lui lo tradisce in un giorno di festa. Da quel momento si troverà ad affrontare delle scelte che non...