17 - Imparando

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Era una bella giornata il giorno dopo. Aprì gli occhi, notando il sole che passava attraverso le tende dello stesso colore di qualsiasi altro tessuto: rosse. Era felice, anche se ancora dolorante. Erano mesi ormai che non dormiva più dentro a un letto comodo, sotto delle coperte calde, ovviamente rosse anch'esse. Era strano che Tyriam ancora non era venuto a chiamarlo per l'allenamento; perciò, cercò di deviare quel pensiero accucciandosi ancor di più sotto le coperte calde e, chiudendo gli occhi, si mise comodo con la testa nel cuscino. Fu proprio in quel momento che riaprì nuovamente gli occhi non appena udì delle voci fuori dalla sua porta.
<Io credo che non ce la possa fare. Io credo che non sia in grado di passare il tuo allenamento, Tyriam. Perché non lo riporti dove lo hai trovato?>
<Perché mi sento che questo ragazzo ha delle doti. Ha qualcosa che lo distingue dagli altri. Ne sono certo! Già il fatto che sia riuscito a sopravvivere al lago di Sanangad è un gran passo...si fidi di me Gran Re. Mi dia una settimana, e lo trasformerò in un grande guerriero con lo scopo di comprendere il significato della vendetta, e specialmente: su chi infliggerla> Jori rimase qualche secondo sdraiato a faccia in su, guardando il soffitto mentre cercava di isolare quelle voci da tutti i rumori all'esterno.
<Mmh. Va bene, ti dò una settimana a partire da oggi. Se non raggiungerà lo scopo che hai in mente tu, rimandalo via> fu udendo quelle parole che a Jori scappò una lacrima. Non poteva aver fatto tutta quella strada per poi tornare indietro a mani vuote. Doveva imparare a combattere, doveva imparare a difendersi e, più importante di tutti, doveva imparare come diventare adulto, vendicando il suo regno.
Toc toc
<Jori! Alza il culo! È tempo di allenarsi!> non gli diede nemmeno il tempo di rispondere che aprì la porta, ed entrò in camera violando ogni suo tipo di intimità. Ma ormai aveva imparato che non ne aveva mai avuta nemmeno un briciolo da quando è partito per questo viaggio.
<Si. Arrivo> si alzò ancora dolorante, con i graffi alle gambe e alla faccia che gli prudevano.
Sicuramente si sarebbe preso un'altra batosta in quel rettangolo di sabbia.

Erano ormai passati cinque giorni da quando Jori era arrivato al castello, e in quei pochi giorni aveva imparato come ci si comportava, aveva imparato a essere forte, ma anche ad essere prudente. Ad essere aggressivo, ma allo stesso tempo furtivo. Aveva imparato ad essere un guerriero, ed era tutto grazie al suo maestro.
<Bene ragazzo, sei pronto?> sorrise Tyriam.
<E me lo chiedi?> Jori indossava gli stessi vestiti che aveva indossato per tutto il viaggio. Erano diventati come una protezione per lui. Lo facevano sentire libero, ma al contempo protetto.
Nella mano destra aveva un pugnale dalla punta arrotondata, e nella sinistra un pezzo di vetro appuntito ricoperto da un panno.
Tyriam aveva lo stesso coltellino da cucina che usò per tutti quei giorni di allenamento.
<Bene, si parte!> ringhiò Tyriam.
Jori partì all'attacco. Gli aveva insegnato che doveva essere sempre il primo ad attaccare, senza nemmeno dare l'opportunità all'altro di pensarci. Tyriam gli lanciò un fendente frontale che mirava alla faccia, ma Jori lo schivò elegantemente a destra, e con il pezzo di vetro fece un piccolo graffio sulla guancia sinistra del maestro.
Tyriam subito si gira e graffia Jori in piena schiena <non dare mai le spalle al tuo avversario. Non sai mai come si comporterà>.
Jori fece una giravolta verso destra, prendendo l'avambraccio di Tyriam con il manico del pugnale, e saettò dietro di lui, tenendolo fermo con il braccio a stringere la gola <ricevuto maestro> ma non appena Tyriam si sentì bloccato, diede una testata all'indietro sul naso di Jori che iniziò a sanguinare <per tutti gli dèi...il naso...> dalla rabbia si precipitò verso il suo maestro, che però lo schivò e infilò il suo piede tra quelli di Jori, facendolo inciampare e cadere faccia a terra <non combattere con rabbia ragazzo. La rabbia deconcentra>.
Jori si alzò in piedi, non voleva arrendersi, doveva diventare più forte e mancavano solo due giorni <proviamo ancora>.

1. Il Risveglio del DragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora