Capitolo 21.

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Entrai in macchina con mia madre. Mi aiutò a sedermi sul sedile posteriore dell'auto. Durante il tragitto verso casa non dissi niente, a stento guardai fuori dal finestrino. Mi piaceva vedere la natura, la strada, le persone che camminano con i loro cani, i bambini che si davano la mano, mi piaceva guardare fuori, volevo capire approfonditamente il contesto in cui mi trovavo..

****

Arrivate a casa mia madre mi aiutò nuovamente a scendere dall'auto. Quando entrammo guardai attentamente quelle quattro mura che mi circondavano, il mio sguardo si spostò verso la cucina, c'era mio padre seduto sulla sedia con carta e penna che segnava numeri e cifre alte, non feci a meno di avvicinarmi per curiosare cos'altro stesse scrivendo..

Sentì delle risate, mi girai di scatto al suonar del campanello.
Erano: Alyson, Niall ed... Harry

Ero ancora affiancata a mio padre,che non si era neanche accorto della mia presenza.

Ashton lasciò la sedia senza dire una parola,attraversò il corridoio con passi che rimbombavano contro le pareti ed entrò nel bagno.
Ero stanca,tremendamente stanca.

<<Entrate pure ragazzi.>>
Mia madre li fece accomodare nel salotto.
Continuava a fissarmi,incitandomi di venire.Erano lì per me?

Feci dei passi lenti,e deboli.
Ogni respiro seguitava a lacerarmi.Eppure non lo sentivo.Sorridevo.

Cosa volevano ancora, e soprattutto perché ridevano? Senza dire una parola mi sforzai a salire le scale, per andare nella mia camera, da sola.
Mi misi sul letto, alzando gli occhi vidi un paio di cuffie sul comodino, le presi e me le misi, trovai un MP3 attaccato e lo accesi, partì una canzone non tanto allegra. Guardai l'MP3, la canzone si chiamava "The Climb" di Miley Cyrus.
Sentii bussare.

<<Posso entrare?>>
Tolsi le cuffie,alzandomi pian piano.
Mi fermai.Vertigini.Dolore al fianco e al petto,la costola che pungeva più in profondità.

Feci passi lenti,e deboli.
Aprii la porta,da quella fessura risultava difficile vedere dietro di lui.
Harry.
Eppure ero certa che fosse solo.
Il pianerottolo era deserto.E mi aveva chiesto il permesso.

<<Ci sono solo io.>>
Sembrava diverso.Non aggressivo come al solito.Mi ricordava quasi quel ragazzino che avevo conosciuto molti anni prima.

<<Vieni.>>
Mormorai.
Attraversò l'ingresso che conosceva bene.

Respiravo affannosamente.
Il fianco,faceva così male.
Mi sedetti sul letto stringendo forte il fianco destro.
Incitai Harry,che si sedette affianco a me.

<<Come stai?>>
Domandò notando il mio modo di fare.

<<Potrebbe andare meglio.>>
Altri respiri.Più profondi.
La mia voce si schiarì un po'.

Non togliendomi gli occhi di dosso disse : <<Non mi sembra..>>
Non mi diede nemmeno il tempo di rispondere che lui già prese dei cuscini da una poltrona, e me li mise sotto la testa. Dopodiché mi guardo e mi accarezzò una guancia, dandomi anche un dolce bacio sulla fronte, mi piaceva tremendamente quel contatto, gli afferrai la mano e la portai sul mio petto.

HARRY POV'S:

Era così bella, così innocente da far tenerezza, quando mi prese la mano e la portò sul suo petto, mi sentì strano, come se una scossa elettrica entrò nel mio corpo, strano ma piacevole.
C'erano secondi di silenzio, mi sembravano interminabili..

ABBIE POV'S

Mi guardava, non diceva una parola.. Mi sentivo a disagio, forse non dovevo prendergli la mano? La vorrei lasciare, ma non posso, non ci riesco.

****

Mi guardava ancora, stavamo sempre più vicini, ci fissavamo negli occhi, per un attimo credevo di essermi persa tra quei due smeraldi che amavo tanto..
Prese aria, come se volesse dire qualcosa, mi misi comoda per sentire cosa aveva da dire.

Immerso nel silenzio totale,si avvicinò lentamente alla libreria coi raccoglitori neri,ed i libri sparsi ovunque.
Prese un libro,un romanzo.

<<Vedo che ti piace leggere.>>
Disse strisciando l'indice su ogni angolo e pagina.
Si guardò intorno.Sorrise,per la prima volta da tempo sorrise.
Si voltò rapidamente verso di me,fissandomi dritto negli occhi.
Poi continuò a fissare fuori dalla finestra la strada.

POV'S HARRY.

Mi sedetti nuovamente affianco a lei.
La pelle chiara e morbida,stava sdraiata immobile,mi dava le spalle.
Gli passai con gentilezza la mano sui fianchi.sulla coscia,lei si mosse,inquieta,si girò.
Il volto teso e i piedi che sfregavano l'uno contro l'altro.
Si voltò assottigliando gli occhi con le pupille piccole che si incastrarono nella luce proveniente dallo spiraglio tra la tenda e il telaio della finestra.
I polpastrelli morbidi di Abbie sulla mia schiena,sulla pelle spessa e irregolare,pezzetti di puzzle ammonticchiati invece che incastrati,rimasi steso affianco a lei per un bel po' fin quando la suoneria del cellulare mi fece distogliere i pensieri.
Sbuffai.

Presi il telefono dalla tasca dei pantaloni, guardai chi era.
Bene,Alexa.

Alzai lo sguardo, vidi Abbie guardarmi storto.

<<Un attimo>>
Gli sussurrai.

POV'S ABBIE

Harry uscì dalla stanza allontanandosi,tanto da non farmi sentire la maggior parte delle cose.

***

Passarono quei minuti,che sembravano interminabili,ed ancora non era entrato.
Giocherellai con i fili delle cuffie.

Sobbalzai dallo spavento quando sentii
Harry alzare un po' il tono della voce.. Mi preoccupai e mi sforzai per alzarmi dal letto e vedere cosa fosse successo.

POV'S HARRY

<<Ti sto dicendo che non posso venire>> dissi freddo

<<Se non vuoi vedermi, lo potevi dire prima.>> disse con tono leggermente arrogante.

<<Senti Alexa,ci sentiamo un'altra volta.Sono da una mia amica che è appena uscita dall'ospedale.>>dissi con tono serio.
Misi una mano tra i ricci tirando un po'.

<<Si, ovvio. Allora io sono a DisneyLand.>> Rispose con ironia

<<Sono serio.Va bene tra dieci minuti sono li.>>
Sbuffai infastidito.

<<Bene,ti aspetto.>>
Disse per poi agganciare.

Vidi Abbie uscire da camera sua.

<<No, ma cosa fai? >> dissi agitato, volevo solo che restasse nel suo letto.

<<Ti ho sentito alzare la voce e mi sono preoccupata.>>
Rispose quasi in un sussurro.

La presi dalla vita e la caricai in braccio, portandola nel suo letto.

Promise?Promise. ||Harry Styles.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora