Capitolo 18.

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Tornai a casa esausto,la madre di Abbie era tornata e aveva insistito sul fatto che tornassi a casa.Entrai in cucina e presi una mela,gli diedi un morso e mi sedetti ripensando ad Abbie.

Non si ricordava più di me,e forse non l'avrei costretta a ricordarmi.Beh,stava bene e questa era la cosa più importante.Volevo il meglio per lei.Insomma non volevo vederla soffrire,la vedevo come una seconda sorella.
Ma certo perché da oggi in poi tutti i fratelli baciano le proprie sorelle.
Pensai.
I baci,quei baci così caldi,così dolci.
Gettai dentro al cestino della spazzatura il torsolo della mela e mi diressi di sopra a fare un bagno caldo.
Andai in camera e aprii l'armadio.
Presi un paio di Boxer neri,una maglietta bianca a maniche corte ed andai in bagno.
Aprii il rubinetto dell'acqua calda insieme a quello dell'acqua fredda cercando di creare un miscuglio di acqua tiepida.
Mi spogliai e gettai i vestiti nel cesto dei vestiti sporchi.
Entrai dentro la vasca e tutti i pensieri in quel momento svanirono.
Presi il bagno schiuma mettendone un po' nella vasca creando una sottospecie di schiuma.
Chiusi gli occhi sospirando in quel momento sentivo tanta leggerezza.

POV'S ABBIE.

Continuavo a giocare con i piccoli tubicini del respiratore.
Non ricordavo nulla,non sapevo perché mi trovassi in quel ospedale,il ragazzo riccio mi aveva spiegato che c'era stato un incidente stradale,e avevo avuto alcune ferite gravi,e per questo mi trovavo in quel posto così freddo,era andato via e adesso qui con me c'era una signora.
Un'infermiera entrò con un vassoio in mano pieno di cibo.
La signora andò a prendere un piatto ed un cucchiaio e si avvicinò a me.
Era  minestrina.

<<Abbie togli la mascherina,devi mangiare.>>
Disse la signora avvicinandosi ancor di più.

<<M-Ma questa mi serve per respirare.>>
Ripetei le stesse parole del ragazzo che era andato oramai via.

<<Puoi toglierla,devi solo mangiare.>>
Disse dolcemente.
Scossi la testa spaventata all'idea di dover togliere la mascherina.
Avvicinò le sue fredde mani alla mia mascherina togliendola definitivamente.
Spalancai gli occhi continuandola a fissare sbigottita.
Avvicinò il cucchiaio pieno di quella minestra fatta poltiglia verso la mia bocca,non avevo fame,mi voltai schifata.

Sospirò fissandomi.
<<Abbie,devi mangiare.>>
Disse dopo interminabili minuti.
Scossi la testa infastidita,abbassai lo sguardo verso le mie mani in quel momento le vedevo estremamente interessanti.
Presi la mascherina e la rimisi,ne avevo estremamente bisogno.

<<Chi sei?>>
Domandai alzando lo sguardo verso la signora.
<<Beh,Tua madre.>>
Disse scandendo bene l'ultima parola.
Rimasi con gli occhi spalancati.
Non risposi,abbassai nuovamente lo sguardo verso le mie mani che giocherellavano con i tubicini di plastica del respiratore.
Mi annoiavo tremendamente,ma non potevo alzarmi o almeno non ne avevo le forze.
Non riuscivo a muovere le gambe,erano come paralizzate.Mi sistemai bene su quel letto troppo scomodo per le mie spalle prima di cadere in un sonno profondo.

POV'S HARRY.
Mi svegliai a causa della sveglia che suonava
Interrottamente.Erano le 6:40.
Possibile che avevo dormito così tanto tempo?
Mi alzai del tutto scombussolato.
Aprii l'armadio cercando di mettere qualcosa di decente,optai per una maglietta nera a maniche lunghe insieme a degli jeans neri,e poi misi i miei soliti stivaletti.
Andai in bagno,mi guardai allo specchio.
Avevo i ricci tutti arruffati,li sistemai.
Lavai i denti,il viso e poi scesi di sotto.
Presi delle fette biscottate insieme a della marmellata e mangiai,quando ebbi finito presi la tracolla da camera mia e uscii per dirigermi a scuola.

Le strade erano semi vuote anche perché era abbastanza presto.
Sentii una pacca alla spalla destra,mi voltai e vidi un ciuffo biondo.

<<Ehi Harry!>>
Era Luke,uno dei miei tanti amici.
<<Luke.>>
Feci un cenno col capo prima di tornare a camminare,solo che questa volta insieme a Luke.

***

Mi sedetti al mio solito banco fissando quello dove doveva esserci Abbie,affianco a me.
La classe dopo qualche minuto si riempì in un batter d'occhio.
Il prof. di storia entrò insieme ad una ragazza.

<<Buongiorno ragazzi,lei è la vostra nuova compagna di classe.>>
Tutti la fissarono,alcuni anche facendo battute poco belle.
Era una ragazza veramente bella.
Indossava una maglione bianco a maniche lunghe largo,con dei jeans stretti blu.
Aveva i capelli,castani lisci,che gli scendevano lungo le spalle.

<<Si chiama Alexa,guarda puoi sederti lì.>>
Indicò il banco vicino al mio.
Si avvicinò fissandomi,mi sorrise e si sedette al banco che gli era stato affidato.
Il professore cominciò a spiegare gesticolando ed io rimasi lì impassibile a fissarlo senza riuscir a capire.
Un pezzo di carta stropicciato mi fece distrarre.
Lo srotolai e lessi il contenuto:
Comunque pensavo che potresti mostrarmi come muovermi in questa scuola,sai sono nuova quindi non so la maggior parte delle cose.

Mi voltai verso Alexa,e gli feci un cenno col capo.
Quindi dopo le lezioni avrei dovuto mostrarle la scuola,beh,direi okay.

***

La campanella suonò facendo finire l'ora e le lezioni.
Tutti i ragazzi si alzarono dirigendosi verso la porta.Alexa rimase seduta aspettando che dicessi qualcosa.

<<Comunque,sono Harry.>>
Gli dissi allungandole la mano,la strinse sorridendo.

<<Come mai ti sei trasferita in questa scuola?>>
Chiesi alzandomi e prendendo la tracolla.

<<I miei genitori lavorano in questa città,ma io sono di Toronto,nel Canada.>>
Disse alzandosi sorridente.Prese il cappotto e poi mi seguii verso l'uscita.
Andai verso il mio armadietto posando i libri.

<<Sinceramente non saprei cosa mostrarti in questa scuola,non che sia una scuola molto grande.>>
Dissi facendo spallucce.

<<C'è qualche posto particolare qui a Londra?>>
Chiese.

<<Adoro andare al Richmond Park,vuoi venire con me?>>
Mi fisso con quella luce così strana negli occhi prima di annuire felice.

Uscimmo da scuola e ci dirigemmo verso il Richmond Park.


#SPAZIOME.
Sinceramente so che come capitolo è corto e fa anche pena.
Ma non ho immaginazione,anche perché circa tre o quattro giorni fa mi hanno messo il busto,per chi non lo sapesse è un semplice busto di plastica che serve per tenere la schiena dritta,e non riesco a pensare a nient'altro che al dolore che mi fa.
Per dirla tutta non mi concentro per niente,se non per il dolore.
Comunque.Passando ai fatti.
Spero solo vi piaccia,ce l'ho messa tutta per scrivere questo capitolo "decentemente".
Bye.

-Dark_Paradise9

Promise?Promise. ||Harry Styles.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora