Capitolo 4

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"Comincerò col dirvi di non aspettarvi niente, sono qui solo per raccontare la mia storia." Iniziò l'uomo guardando la gente davanti a sé.

Non sembrava molto amichevole..mi stava simpatico.

"Quando ero piccolo mio padre aveva un cavallo da tiro, quelli grandi e grossi. Il problema era che né io né mio padre sapevamo andare a cavallo e mia madre si arrabbiò molto perché avevamo speso soldi per niente. Un amico di mio padre aveva un allevamento di cavalli e ci offrì il suo aiuto per domare l'animale. Ovviamente non fu facile. Non sapevo andare a cavallo e il cavallo non era addestrato. Ma mio padre mi ripeteva sempre che ci vuole determinazione. Lo ascoltai e in poco tempo riuscì a imparare tutti i metodi per addestrare quel cavallo. Ma non mi fermai lì. Cominciai a conoscere nuove persone con altri metodi e altri modi di pensare finché non creai il mio. Ero passato da un cavallo da tiro ai quarter, ai paint, agli appaloosa. Cominciai a gareggiare finché un giorno non ebbi un incidente che cambiò la mia vita. Caddi da cavallo ma il mio piede rimase dentro la staffa. Nessuno riusciva a fermarlo e io venivo trascinato ovunque. Svenni e quando mi svegliai mi ritrovai su un letto e senza la gamba destra. Potete immaginare il mio shock. Anzi no, credo che non si possa immaginare una cosa del genere finché non la si vive. Smisi di montare e le mie giornate erano diventate monotone, senza importanza, senza significato. Mi svegliavo, mangiavo, bevevo e dormivo. Ma arriva un giorno in cui ti domandi perché non stai lottando, perché ti sei arreso. Quindi, dopo un anno circa volevo ricominciare a montare a cavallo, con o senza gamba. Le persone ridevano di me, mi sottovalutavano ma ero sicuro, che quello a ridere sarei stato io dopo. insomma, quante volte ci siamo sentiti dire "non puoi fare questo" "non puoi fare quello"? Ho imparato che nella vita non devi ascoltare i 'non posso' degli altri ma il mio 'posso'. Dobbiamo credere in noi stessi e chiederci chi vogliamo diventare cosa vogliamo da noi stessi e non importa quanto può sembrare strano agli occhi degli altri se alla fine ci rende felici. Non dobbiamo aver paura di fallire, sì, ok non si può sempre vincere ma non abbiate paura di prendere decisioni o non vi spingerete mai oltre. Dobbiamo lavorare duramente. Quando ho ricominciato a montare mi faceva male la gamba, ma io non mi arresi perché senza la fatica non c'è risultato. Adesso ho una moglie, figli e un maneggio. Ma non è stato facile. In quelle situazioni, dove tutto sembra perduto ti chiedi spesso che senso ha andare avanti, ma a volte dobbiamo chiederci che senso ha non farlo"

Silenzio.

Ero rimasta a bocca aperta, come tutti gli altri.

Se un uomo così ce l'ha fatta, perché non dovrei farcela anch'io? La sua situazione è decisamente peggio della mia eppure lui ha quella determinazione, quella forza e quel coraggio che io non ho da tempo.

Tutti cominciarono ad applaudire e l'uomo ringraziò con un cenno del capo prima di spendere dal palco.

Dopo qualche minuto, tutti avevano ricominciato a parlare tra di loro. Jimmy stava parlando con Thomas e continuava a ringraziarlo per aver accettato di essere venuto.

Avrei voluto parlare a quell'uomo, ma provavo imbarazzo per la mia mancanza di forza di volontà, ma di una cosa ero certa.

Mi diressi a passo veloce verso Jimmy che nel frattempo si era messo a parlare con Luke. Quando arrivai di fronte a lui, Luke ci lasciò soli.

"Tu lo sapevi vero? Sapevi che mi avresti convinta." Dissi in tono acido

"No. Volevo solo ricordarti che non sei sola e che c'è gente che ha avuto esperienze simili alla tua" rispose dolcemente

Abbassai lo sguardo poi sentì James che "Jimmy vieni qui con noi!" urlò.

Alzai gli occhi e lui mi sorrise prima di incamminarsi verso gli amici.

No

"Aspetta!" gridai prendendogli il braccio

Lui si girò con un'espressione interrogativa

"Voglio un'altra chance Jimmy! Voglio ricominciare!" dissi con una voce strozzata, cercando di non scoppiare a piangere.

Lui non disse niente, si limitò ad abbracciarmi e ad accarezzarmi la schiena.

Questa volta, non mollerò.

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