Dopo due ore passate a montare ero distrutta. I muscoli dell'interno coscia erano tutti indolenziti, il mio di dietro chiedeva pietà e la mia schiena faticava a stare dritta.
Diana.. quanto la odiavo!
Le chiedevo di girare a destra e lei voleva giare a sinistra, le chiedevo di andare a sinistra e lei andava a destra! Le chiedevo il trotto e lei cercava di andare al galoppo e quando le chiedevo il galoppo non si muoveva di un centimetro. Per non parlare di tutte le sgroppate e impennate a cui sono stata partecipe.
Jimmy cercò di darmi qualche consiglio mentre montava una piccola quarter saura di nome Dalilah, ma non mi aiutò granché.
E mentre rischiavo la vita, più di qualche volta beccai Daniel a ridere per il comportamento pazzoide della cavalla, al contrario di Moon, che era a dir poco perfetto.
Era mezzogiorno e dopo aver lavato Diana e averla messa in paddock (dove cominciò a correre e saltare ancora, come se in campo non avesse fatto niente) raggiunsi Daniel e Jimmy che erano seduti al solito tavolo, pronti per mangiare.
Mi sedetti con una leggerezza pari a quella di un elefante, sfinita, distrutta dall'energia infinita di quell'animale.
"Che panino vuoi?" chiese Jimmy mettendosi in piedi
"con prosciutto, grazie" risposi versando un po' d'acqua in un bicchiere di plastica.
"Va bene, Daniel?" continuò il mio istruttore guardando il ragazzo seduto di fronte a me.
"Lo stesso, grazie" rispose quest'ultimo
"Bene, vado a prenderli, ci vediamo tra qualche minuto" comunicò prima di dirigersi verso la sua piccola macchina verde.
Io e Daniel eravamo rimasti soli, io continuavo a bere, mentre lui mi fissava, quasi stupito dalla velocità con cui bevevo, ma a me non importava, avevo lottato con un cavallo per due ore...
"Allora.." cominciò lui vedendo che avevo placato la mia sete. "Non è andata così male stamattina no?" disse con uno sguardo serio.
Sta scherzando vero?
"Mi prendi in giro?" chiesi con un sorriso tirato
"No..Jimmy mi ha detto che è quasi un anno che non monti. Sei stata brava a..stare in sella" affermò lui sorridendo
"Jimmy. Non mi aveva preparata psicologicamente a quello che avrei dovuto affrontare" scherzai scuotendo il capo
"Ha fatto lo stesso con me e Moon. Solo che a differenza tua io sono caduto più di qualche volta appena ci sono salito" rise il ragazzo, mentre si versava un bicchiere d'acqua
"Scherzi? Moon? Ma l'hai visto? E' così...perfetto" risposi quasi incredula alla sua storia
"Te lo giuro. Mi ricordo che la prima volta che ci sono salito, appena seduto sulla sella, ha cominciato a saltare ovunque come se fossimo in un rodeo. Non ha smesso finché non sono caduto " raccontò sorridendo l'episodio.
Ci mettemmo a ridere dopo quella storia che ora, sembrava una barzelletta.
"lavori?" gli chiesi
"Nel weekend aiuto mio zio al bar..ma sto cercando qualcosa che mi dia più soldi, in modo da potermi prendere Moon. tu?" domandò lui guardandomi incuriosito
"Ho appena finito la scuola, adesso sto cercando qualche lavoretto per aiutare mia madre con le bollette" risposi appoggiandomi alla parete di legno dietro di me.
"Forse mio zio potrebbe offrirti qualcosa, so che la settimana scorsa una dipendente è entrata in maternità e ora sta cercando una sostituta."
"Dici davvero?" chiesi alzandomi di scatto dalla parete.
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Born To Fight
General Fiction"Dopo una caduta è sempre difficile rialzarsi, ed è lì che capisci che salendo su questi animali, rischi la vita, ogni singolo secondo"