Capitolo 6

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Quella mattina la sveglia suonò alle sei. Mi svegliai con il solito dolore che dovevo placare con gli antidolorifici. Il sole non era ancora sorto e fuori si sentiva solo in cinguettio degli uccelli.

Aprii l'armadio e tirai fuori un paio di jeans chiari e una maglietta nera con delle scritte bianche che mi arrivava fin sotto il sedere.

Andai in bagno per lavarmi il viso e mi guardai allo specchio. Tutto sembrava tornato come una volta, alla mia solita routine: sveglia presto, colazione veloce, andare in maneggio, pulire i box, montare i cavalli e tornare verso le otto di sera. Ripensando a questo lato del mio passato, mi ritrovai a sorridere davanti al mio riflesso e potei notare la mia felicità che non provavo più da molto tempo.

Passai davanti alla camera di mia madre che dormiva ancora e non potevo darle torto visto che era tornata alle quattro e mezza dal lavoro, stamattina.

Ieri sera, dopo averle detto che oggi sarei tornata da Jimmy, mi saltò letteralmente al collo e dopo essersi messa a piangere, tra i singhiozzi mi disse che era molto contenta e che aspettava questo giorno da molto tempo.

Dopo essermi fatta una tazza di latte caldo le lasciai un biglietto dove le ricordavo che sarei tornata tardi e di non aspettarmi per cena. Dopo averlo posato sul tavolo presi le chiavi della macchina e mi diressi verso il maneggio.

***

Come immaginavo, non c'era anima viva. Jimmy doveva ancora arrivare quindi eravamo solo io i cavalli e..

Sentì che la radio della scuderia era accesa, ciò significava che c'era già qualcuno.

Mi guardai in giro ma non c'erano macchine a parte la mia quindi pensai che forse qualcuno si era dimenticato di spegnerla la sera precedente.

Entrai in scuderia e mi diressi verso la selleria che si trovava subito a sinistra, dietro ad una porta di legno color verde scuro. Era molto grande, nel lato destro c'erano tutte le selle con i rispettivi sottosella, al centro le testiere e a sinistra gli armadietti tra cui il mio, dove c'era ancora scritto "Hayley" con la mia grafia da bambina. Ci misi dentro la borsa e le scarpe che sostituii con i miei stivali color marrone chiaro.

Cominciai a camminare trai box finché non trovai quello di Red che Jimmy gentilmente, aveva posto a fianco a quello di Diana. Red stava mangiando gli ultimi residui di fieno mentre Diana guardava fuori dalla piccola finestrella che dava sui paddock. Cercai di attirare la sua attenzione schioccando la lingua. La cavalla si girò e venne cautamente verso di me. Misi una mano tra le sbarre e lei la annusò, poi mi guardò di nuovo prima di tornare a guardare fuori.

Sentì una macchina arrivare, sicuramente quella di Jimmy.

Stavo per andare da lui quando "Hei!" sentì alle mie spalle.

Mi girai di colpo sussultando dallo spavento e mi trovai di fronte un ragazzo più alto di me, con jeans chiari, maglietta bianca, occhi azzurro-verdi, capelli castano chiaro a spazzola e una carnagione abbronzata.

Wow..

"Buongiorno ragazzi! Scusate il ritardo ma mi sono fermato a comprare le brioches" urlò allegramente Jimmy con due sacchetti di carta bianchi tra le mani.

"C-ciao" salutai cercando ancora di capire chi fosse il ragazzo alle mie spalle.

"Ciao Hayley! Vedo che vi siete già conosciuti" disse guardando prima me e poi il ragazzo che "In realtà ci stavamo per presentare proprio adesso" rispose.

Jimmy rimase per qualche secondo in silenzio per poi "Ah..Be Hayley lui è Daniel, Daniel, Hayley" aggiungere.

Dopo esserci stretti con imbarazzo le mani, seguimmo Jimmy verso la stanza delle riunioni. Fuori da essa c'era un piccolo tavolo con due panchine dove ci sedemmo per mangiare le brioches e per tutto il tempo parlarono solo Jimmy e Daniel.

***

Dopo aver finito di mangiare e aver pulito insieme i box, finalmente era ora di montare.

Erano quasi le nove e l'aria si stava già facendo più calda.

Tirai fuori Diana dal box e la legai in modo da poterla spazzolare e sellare.

Pur essendo ancora una puledra, era più alta di Red e per pulirle la schiena dovevo quasi mettermi sulle punte dei piedi. Di fronte a me Daniel stava pulendo un bellissimo stallone nero con una piccola lista bianca a forma di mezza luna.

"Come si chiama?" chiesi continuando a spazzolare Diana

Daniel sorrise, accarezzò l'animale e "Moon" disse.

"E' tuo?" continuai

"Non ancora, Jimmy mi ha dato il permesso di montarlo, come se fosse mio, finché non avrò i soldi per comprarlo. E lei? E' tua?" chiese indicando col capo la cavalla che fissava Moon e Daniel ad orecchie alte.

"No.. il mio cavallo è un altro" risposi abbassando lo sguardo "ma è una storia lunga" continua cercando si sorridere

Daniel si limitò ad annuire, come se avesse capito che non mi andava di parlarne.

Dopo aver sellato i cavalli ci dirigemmo verso il campo coperto, dove Jimmy aveva appena sistemato la sabbia con il trattore.

Entrammo nell'arena, Diana sembrava apparentemente calma, continuava a guardare in giro mentre Daniel stringeva il sottopancia a Moon prima di salire.

"Arrivo tra una decina di minuti voi iniziate pure. Hayley se ti serve qualcosa chiedi a Daniel" spiegò Jimmy prima di dirigersi verso la scuderia.

Chiedi a Daniel?

Mi venne in mente quando in passato Jimmy usò le stesse parole con me, a quel tempo io ero la più brava e Carol e James erano arrivati da poco, forse due o tre mesi.

"Quindi devo tenerle così le mani?" chiese Carol posizionando le mani come le era stato detto

"Sì, adesso prova a trottare tenendole così"spiegò Jimmy dal centro del campo

Carol iniziò a trottare con Sisko, in vecchio quarter che veniva sempre usato per le lezioni insieme a Twister e Alexy che in questo momento era montata da James.

Io invece stavo montando un paint horse di nome Spirit, bianco e nero con un occhio azzurro.

"Brava Carol, ora prova a girare intorno al cono" disse l'istruttore continuando a guardare l'allieva che, girò perfettamente intorno al cono senza che il cavallo si fermasse al passo.

"Molto brava. James prova a fare la stessa cosa al galoppo" continuò girandosi in direzione di James che partì al galoppo e cominciò a cerchiare finché il cavallo non fece una transizione al trotto.

"Andava bene all'inizio, ma l'hai tirato troppo in bocca verso la fine" spiegò Jimmy con la sua solita gentilezza. "Ora devo assentarmi per qualche minuto, se vi serve qualcosa chiedete a Hayley"comunicò prima di andarsene.

Forse, nel periodo in cui smisi di venire, Jimmy mi aveva rimpiazzata. No, non era da Jimmy, forse Daniel era semplicemente più bravo di me. In fondo non montavo a cavallo da un anno quasi.

Strinsi il sottopancia a Diana, misi un piede nella staffa e con un piccolo slancio fui in sella.

La sensazione era stupenda e mi era mancata. Mi era mancato sentire il respiro dell'animale con le mie gambe, il cuoio fresco delle redini fra le mani, la sensazione di libertà e forza che i cavalli mi trasmettevano.

"Finalmente" pensai.

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