Tre giorni.
Erano passati tre giorni da quando Daniel era uscito dalla scuderia, senza farsi più vedere.
Tre giorni in cui Moon non veniva toccato, tranne per essere messo nella giostra.
Avevo chiesto più di qualche volta a Jimmy se avesse notizie del ragazzo, ma lui semplicemente mi diceva che non stava molto bene. sapevo che c'era dell'altro, sapevo quando il mio istruttore mentiva.
In quei tre giorni la mia mente era altrove, non riuscivo ad allenarmi correttamente così quel pomeriggio io e Jane avevamo deciso di saltare il nostro turno scritto sulle tabelle.
Il cielo quel pomeriggio era grigio, accompagnato dal forte vento che preannunciava un temporale estivo.
Mi incamminai verso il paddock di Diana. La cavalla era intenta a strappare gli ultimi ciuffi d'erba rimasti. Le folate d'aria le scompigliavano la criniera nera e corta che continuava a spostarsi senza seguire una precisa direzione.
Fischiai, avvertendola della mia presenza, come facevo ogni volta che la andavo a prendere. L'animale alzò di scatto la testa e mi fissò prima di muovere le narici, come se stesse per nitrire. Poi camminò verso di me.
Mentre le accarezzavo il musetto, continuavo a pensare a quanto mi mancasse Daniel. Sapevo di aver sbagliato quel giorno, aveva sbagliato anche lui ovvio, ma forse l'unica cosa che dovevo fare era lasciarlo solo.
Era dura vedere Moon passare dal box al paddock, si vedeva che l'animale era in attesa del suo padrone e sapevo che in parte la colpa di questa "sparizione" da parte del ragazzo, era mia.
Diedi un'ultima carezza a Diana, prima di allontanarmi e dirigermi verso la scuderia. E mentre mi allontanavo, ero sicura di aver sentito un nitrito, provenire dal paddock dove stava la cavalla.
***
La musica country non mi faceva impazzire, non la detestavo, ma a volte avrei volentieri fatto a meno di ascoltarla. Anni fa non ascoltavo altro, avevo tutti i cd dei migliori gruppi country che portavo ovunque. Forse era per questo che ora il genere non mi ispirava più come una volta, l'averne ascoltata troppa mi ha nauseata.
E quella sera, mentre servivo le bibite alla gente, la musica country suonava forte sopra gli schiamazzi, urla e risate dei cowboy.
Quando Daniel mi aveva detto che il bar di Shane era una specie di ritrovo per le persone che andavano nei maneggi nei dintorni, avevo immaginato che fosse una cosa più... intima. Invece, da quando avevo iniziato a lavorare lì, notai che più si faceva tardi più gente arrivava. Qualche sera prima avevo conosciuto la famosa Heather di cui mi aveva parlato Daniel che allenava cavalli da reining. Era una donna sulla cinquantina, coi capelli biondi che teneva sempre legati in una coda alta. Era molto simpatica e ogni volta che le servivo il suo solito cocktail, cominciava una conversazione in cui lei mi spiegava il lavoro che faceva coi puledri o le gare di reining in cui aveva vinto e prima di andare via mi invitava ad andare a vedere il suo maneggio.
La cantante, che avrà avuto una quarantina d'anni, avvertì dell'inizio di un'altra canzone e incitò i presenti ad alzarsi e andare a ballare al centro del bar dove vi era una piccola pista da ballo in parquet.
Appoggiata coi gomiti al bancone, guardai la gente che ballava sincronizzata e rideva a causa del troppo alcool che circolava in corpo.
La serenità di quel posto, l'allegria della gente, tenne impegnati i miei pensieri fino alla fine del turno. Durante la settimana il bar chiudeva al'una, ora in cui rimanevano solo i componenti del gruppo country che rimettevano apposto gli strumenti, prima di salutare me e Shane e andare via lasciandoci soli.
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Born To Fight
General Fiction"Dopo una caduta è sempre difficile rialzarsi, ed è lì che capisci che salendo su questi animali, rischi la vita, ogni singolo secondo"