Capitolo 5 - Cair Paravel

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Partirono, camminando nel deserto verde che si espandeva nel territorio davanti a loro. Non c'era segno di vita umana nei paraggi, solo animali di varia specie. Incontrarono una famiglia di leoni che stava riposando sotto un albero di quercia e, poco dopo, avvistarono due scimmie arrampicarsi sopra una palma.

Nel cielo volavano a stormi triangolari molti uccelli, alcuni sembravano rondini e altri gabbiani. Il cielo era limpido, di un colore azzurro chiaro che dava una visione nitida dell'orizzonte. Mentre camminavano, notarono che alla loro destra era piantato un palo con un'indicazione scritta sopra ad esso:

- Benvenuti a Narnia, paese libero grazie ai quattro re e regine che sconfissero la Strega Bianca –

" Oh, eccoci. Siamo arrivati a Narnia. Mi ricordo questo cartello, l'avevamo notato anche l'anno scorso. Dobbiamo dirigerci sempre dritti, se non ricordo male" disse Andrew

" Forse se incontriamo qualche abitante di Narnia, possiamo chiedergli informazioni per arrivare a Cair Paravel " disse James

" Sono d'accordo con te " aggiunse Jessica

" Ok, faremo come dite voi. È l'unica soluzione, se non vogliamo perderci "

Infatti poco dopo incontrarono un gruppo di centauri che stavano cacciando. Nella loro ingenuità, i tre ragazzi gli andarono subito incontro, rischiando quasi di essere colpiti.

" Non si disturba mai un centauro quando sta cacciando " disse uno di loro. Era l'unico che si era accorto della presenza di Andrew, James e Jessica.

" Ci scusi, non lo sapevamo " disse Andrew

" Cercavate qualcuno?"

" No, volevamo solo chiedere un'informazione "

" Ok, allora aspettate qui il mio ritorno. Quando abbiamo finito di cacciare potrò rispondere alle vostre domande"

E con un nitrito e di impennata ripartì per raggiungere il branco.

I tre ragazzi, rimasti un po' impauriti dalla reazione del centauro, cercarono un posto dove riposare e mangiare. Scelsero l'ombra sotto un' abete. Da mettere nello stomaco gli era rimasto gran poco: un pane a testa e dell'acqua che, dopo tutto il viaggio, era diventata quasi calda.

" Bleah, che schifo. Io non la bevo quest'acqua " disse James

" Bisogna accontentarsi purtroppo, non vedo fiumi o il modo per cambiarla ora" disse Andrew

" Beh, io vado a cercarla. Rimani qui tu amore?" chiese a Jessica

" Si, si ... mi raccomando, stai attento! E torna presto "

" Non è sicuro dividersi in un luogo che non si conosce " aggiunse Andrew

" Ma non è neanche sicuro bere dell'acqua che non ti disseta. State tranquilli, so cavarmela. Torno appena avrò recuperato dell'acqua fresca. Dammi le borracce, se mi allontano troppo prometto che torno indietro"

" Ok, va bene"

Partì, proseguendo verso la direzione che stavano intraprendendo fino a prima.

Il tempo sembrava trascorrere al rilento stando fermi sotto quell'albero. Poi, Andrew e Jessica avevano gran poco di cui parlare e si sentivano anche un po' a disagio. C'erano molti silenzi lunghissimi e quindi la noia avanzava con l'avanzare del buio. Il pomeriggio era diventato ormai sera, il sole luna e l'azzurro del cielo era blu della notte. Le stelle riempivano il cielo e la luna era piena, ma di una dimensione così grande che sembrava vicinissima all' atmosfera. Aveva un colore bianco, ma sporco di arancione scuro, quasi rosso. Si potevano vedere perfettamente i crateri presenti in essa.

La Storia dei Mondi - Parte secondaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora