Capitolo 10 - Il Cavaliere dei Draghi

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Dopo un po' che speravano tutti che il viaggio finisse, il drago iniziò ad atterrare. Aprirono gli occhi e a stento riuscivano a vedere dove erano, ma se lo immaginavano.

Toccata terra, scesero subito per evitare ulteriore pioggia. Andrew si fermò un attimo per ringraziare Iron.

" Grazie" disse

" Grazie a te, mio cavaliere. Da oggi sono un drago libero, non devo più nascondermi. Godrò del rispetto di tutti finalmente, senza la paura di essere, in qualche modo, preso di mira o quasi ucciso. Sai che se avrai bisogno di me, basta che mi chiami e io arriverò subito"

" Ok. Sono davvero felice di averti conosciuto"

Iron si alzò in volo, ma i due continuarono a comunicare con la mente. Andrew quindi si mise a riparo sotto una tettoia del castello, per finire la conversazione.

" Anche io, ma ricordati che adesso, nella tua vita, non ci sono solo io, ma c'è anche Aurora" disse Iron.

" Come fai a sapere che ... insomma, ecco" rispose Andrew.

" Nel momento in cui il drago trova il suo cavaliere, anima e cuore si uniscono. Quindi io sento ciò che senti tu, io provo il dolore che provi tu. Se il cavaliere muore, muore anche il drago, ma se muore il drago, il cavaliere non muore sebbene senta un vuoto enorme dentro di sé"

" Spero non capiti mai"

"È inutile sperare che non accadano certe cose che devono accadere. Purtroppo, io già ho mille anni umani, che per un drago significano dieci volte tanto. Per la mia razza io faccio parte dei nuovi anziani, non mi rimangono quindi molti anni da vivere. Credo di avere tanti anni quanti ne rimangono a te"

" Quindi, non dovrò vedere la tua morte fino a quando non morirò anche io"

" Sempre se non vengo ucciso prima"

" Non lo permetterò!"

" Questo non puoi saperlo. Ora ti lascio andare, chiamami se hai bisogno di me"

" Ok, sarà fatto"

E così Andrew corse dentro, per raggiungere Aurora e Jessica e andare insieme nell'ufficio del preside.

Era di corsa, una corsa davvero intensa. Sentiva il vento che gli passava nella pelle, vento provocato dalla sua corsa.

Stava salendo le scale a due a due, quando ad un certo punto si sentì male. Il cuore gli si fermò qualche secondo e in un attimo cadde a terra, sbattendo la testa, perdendo i sensi.

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Aprì gli occhi. La prima cosa che notò era che non si trovava più ad Hogwarts. Sopra di lui c'era un cielo azzurro, talmente limpido da sembrare irreale, e così era. Davanti di lui si trovò due figure che stavano aspettando che si svegliasse: erano un uomo dai capelli biondi e la folta barba e un drago blu con due corna davvero possenti.

" Ben svegliato, Andrew" disse l'uomo. Sembrava che lo conoscessero da una vita, viste le espressioni che gli rivolgevano.

" Chi siete?" chiese Andrew un po' confuso " E dove sono?"

" Il mio nome è Eragon e questo è il mio drago, Saphira. Siamo nella tua testa, ti aiutiamo a capire quali sono i tuoi veri poteri e come utilizzarli al meglio. Questo è possibile perché hai fatto una brutta caduta e quasi sei morto perché hai sbattuto il collo nelle scale. Siccome abbiamo poco tempo, arriviamo al dunque" disse avvicinandosi ad Andrew preparandosi.

" Cosa volete da me?"

" Vogliamo insegnarti ad utilizzare i tuoi poteri da Cavaliere di Draghi e per farlo c'è bisogno di molta energia e di determinazione. Se mi ascolterai e farai tutto ciò che ti dico sarai pronto giusto in tempo"

La Storia dei Mondi - Parte secondaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora