Cosa mi succede?

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Non so come ma tra le chiamate della mamma di Rebecca e l'ansia degli altri di perdere l'autobus io e Riccardo  ci ritrovammo da soli per le strade della città. La cosa non mi entusiasmava dato che fin'ora  non aveva fatto altro che annoiarmi con l'intento di ingelosirmi, ma appena gli altri andarono via cominciò ad assumere un atteggiamento diverso,più rilassato. Cominciammo a parlare del più e del meno e scoprii che era una persona non solo molto simpatica ma anche estremamente intelligente. Allora mi sorse un dubbio e gli domandai: " Ma perché non provi mai ad essere te stesso con gli altri come stai facendo adesso? Potresti conquistare molte più ragazze sfoderando il tuo lato sensibile sai?! " finii con quel tocco di sarcasmo che lo fece sorridere. Lui poi iniziò:" Non lo so,voglio sempre dare l'impressione di uno che ha la testa sulle spalle e che non si fa calpestare da nessuno, specialmente con le ragazze!" . Ed ecco che ritornavamo alle solite. Ma visto che entrammo subito in confidenza continuai.
Io:"non hai bisogno di altre ragazze, tutte quelle di Alessandria non ti bastano?!"
Ric:"non se sono le solite sgualdrine che si buttano ai miei piedi dopo due secondi"
Io:"pensavo che non ti importasse così tanto del loro carattere infondo a voi uomini interessa solo una cosa.." dissi con una vena indignata
Ric:" nahh...io non sono quel tipo di ragazzo e mi dispiace che tu pensi questo di me" continuò quasi dispiaciuto
Io:" è perché dovrebbe interessarti proprio il mio parere?"
Ric:"perché...."
La nostra conversazione venne interrotta dallo squillo del mio cellulare ...cazzo avevo promesso a mia madre che sarei rientrata entro le 18 ed erano già le 19..(okay ero definitivamente morta) , se c'era una cosa che mia madre odiava era che io arrivassi in ritardo per questo ogni volta che uscivo con i miei amici ero sempre la prima ad andare via. Senza indugi inventai una scusa in fretta e furia di cui neanche io afferrai il senso, per andare via ma appena tentai la fuga lui mi tirò per un polso facendomi girare verso di lui: i nostri sguardi si incrociarono per un secondo e solo in quell'istante mi resi conto dell'intensità dei suoi occhi blu e di quanto i miei si stessero consumando guardandoli...poi tornai alla realtà e mi liberai dalla sua presa lentamente,contemporaneamente a lui seguendo un ritmo perfetto. Ma che cosa mi stava succedendo?! Dovetti ripetere più volte a me stessa che si trattava di RICCARDO per rendermi conto di quanto stupida fossi stata a guardarlo dritto negli occhi perché probabilmente  è così che faceva con tutte. Ma con me non funziona, nossignore deve imparare che io non sono quel tipo di ragazza e non lo sarò mai. Ma chi si crede di essere?! Io non posso sacrificare la mia dignità e calpestare il mio orgoglio per un tipo come Riccardo! Ne ora né mai.

Inner chaosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora