Chi sei?

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Nelle strade innevate di Alessandria, era arrivato il Natale e tutti ne sembravano felici,anche io lo ero. Se le vacanze mi avessero separata da lui almeno per un po' sarei stata sicuramente meglio.
Le ultime settimane di scuola erano state davvero imbarazzanti e singolari.
Non faceva altro che seguirmi,dappertutto, ma senza dire mai una parola;forse voleva assicurarsi che stessi bene anche se mi sembrava improbabile,perché averlo cosi vicino e così lontano allo stesso tempo faceva più male che ignorarmi del tutto. Oppure lo faceva per farmela pagare,per come lo avevo fatto sentire e sperava che un giorno avrei ceduto e sarei ritornata da lui,ma non vacillai nemmeno per un istante,il mio atteggiamento era freddo come il ghiaccio e i miei occhi erano pieni di foga.
Mi seguiva come per accompagnarmi e poi se ne andava.

***

Era mercoledì,io odio il mercoledì, ma uscii comunque per far piacere a Rebecca. Mi vestii semplicemente e mi truccai,come mio solito. Arrivati in centro c'era davvero tantissima gente,immaginavo di non essere l'unica a ridursi all'ultimo per i regali di Natale e questo mi fece sorridere e incuriosì Rebecca.
R:" Perché ridi?" disse senza giudicarmi.
Io:" No niente,una stupidaggine" e scacciai quel pensiero.
R:" Forse è meglio se andiamo da un'altra parte" non capivo,eravamo appena arrivate.
Io:" Perché? Siamo qui da appena un quarto d'ora.
R:" C'è troppa gente oggi" e mi tirò per un braccio ma io opposi resistenza." E va bene" poi girò la testa in direzione di un piccolo bar e lo vidi.
Come faceva ad essere dappertutto? Perché non mi lasciava stare?
E perchè tutte queste domande?
Ma soprattutto chi era lui per rovinarmi la vita? Nessuno.
Io:" No,invece restiamo. Non mi faccio rovinare la giornata da quell'idiota"
R:" Okey,ma evitiamo di entrare in quel bar" non era molto convinta.
Io:" So che vuoi stare con Alessandro, se vuoi me ne vado e vi lascio soli" volevo davvero andar via.
R:" Figurati! Non ci parliamo da settimane. Devi dimostrargli che sei andata avanti dai entriamo"
All'interno di quel piccolo bar stava per scatenarsi un enorme caos e non sapevo se sarei stata capace di gestirlo.
Sentii Riccardo dire qualcosa ai suoi amici ma non capii molto bene e poi venne al bancone a sedersi vicino a me, ovviamente non disse una parola e continuava a fissarmi così mi girai e lo guardai così intensamente che distolse lo sguardo e se ne andò come intimorito dalla mia presenza.
Riuscii a gestire quel caos per 30 minuti contati...
Alessandro ci propose di unirci al gruppo ma rifiutammo e Riccardo furioso mi attaccò.
R:" Non preoccuparti,non ho alcun interesse a ripetere lo stesso sbaglio due volte" tutti uscimmo fuori sbigottiti.
Io:" Meglio così, magari  io potrei farlo con Marco lo stesso sbaglio" mi pentii subito di averlo detto ma se lo meritava se per lui amarmi era stato uno sbaglio allora non è la persona che pensavo.
R:" Ah quindi ora ti piacciono le cose a tre?!" disse furioso con una risata isterica.
Io:" Tre?! Vuoi dire io, te e Marco?! Mi dispiace ma se pensavi che tra noi ci fosse qualcosa ti sbagliavi di grosso. Non ti è bastata l'ultima volta?!" adesso ero veramente sfinita. L'avevo distrutto, ne ero certa perché se ne andò infuriato sbraitando a destra e a manca.
Io:" Andiamo Rebecca, per oggi ne ho abbastanza"
Forse Riccardo non era davvero la persona giusta per me. La prima volta l'avevo detto a cuor pesante ma adesso,dopo la sua reazione, mi sembra di non averlo mai amato veramente, è come se fosse due persone diverse e oggi avevo conosciuto il suo lato peggiore e non volevo mai più averci a che fare.

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