È finita

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In macchina Ella non faceva altro che chiedermi perché me ne fossi voluta andare così presto e io continuavo ad ignorarla,non riuscivo a smettere di pensare a Marco e a quello che aveva fatto. Se io non avessi opposto resistenza cosa avrebbe fatto e io come avrei reagito? Basta con tutte queste domande.

                                  ***
Il lunedì mattina avevo fatto il possibile  per mascherare le mie occhiaie da record perché volevo apparire al meglio il problema è che non sapevo né per chi ne perché. Quella mattina, avevo deciso, era solo per me: non mi sarei lasciata intimidire da nessuno. Anche se l'idea di avere sia Marco che Riccardo schierati contro di me mi faceva paura, sicuramente non mi avrebbero rivolto la parola. Invece...appena arrivata davanti a scuola mi girai, soltanto per un istante; non facevano che fissarmi entrambi fino a che non me li ritrovai davanti come due stiletti pronti a piantarsi nel mio cuore.
M:" Dobbiamo parlare" non sapevo di quale 'noi' stesse parlando.
Io:" Noi chi?" dissi in tono molto più sicuro del solito.
R:" Noi tre, evidentemente avevo ragione su di te" che insolente.
Io:" Non ho niente da dirvi" mentivo, avrei voluto urlare in faccia ad entrambi quello che sentivo ma infondo non importava a nessuno di quello che provavo.
M:" Io credo di sì invece" mi guardava intensamente.
Io:" Cosa vuoi sapere?" non riuscivo a smettere di fissarlo.
R:" Ehm...pronto ci sono anch'io!" era palesemente geloso.
Mi girai verso di lui,molto irritata, aveva rovinato il momento.
Io:" Cosa vuoi che ti dica Riccardo?! Che ti amo e che voglio stare con te? Beh, mi spiace ma non è quello che voglio" non sapevo ciò che provavo, stavolta non mentivo.
Io:" E tu Marco, cosa dovrei dirti? Sei un amico fantastico e ti voglio molto bene ma niente di più. E mi spiace, ma questa è la verità."
Non credevo alle mie parole,avevo tenuto testa a quei due e loro non avevano fiatato: ero fiera di me.
Mi allontanai passando tra di loro,nessuno dei due aveva aggiunto qualcosa, penso fossero sconvolti quanto me. È incredibile quanto le parole di una ragazza arrabbiata possano influire su due idioti maschilisti e feriti, ed è incredibile quanto questo mi faccia ridere in un momento così imbarazzante. E perché non peggiorare ulteriormente la situazione?
Mi voltai verso di loro, mentre parlottavano, pronta a parlare per prima e ancora con il sorriso tra le labbra. Ma Marco mi sorprese.
M:" Cosa c'è di così divertente?" disse in tono troppo freddo.
Io:" Vuoi saperlo davvero? D'accordo. Rido perché mi fate pena, siete ridicoli. Smettetela di scervellarvi per una ragazza perché non sarò né la prima ne l'ultima. Quindi vi consiglio di dimenticare tutto e andare avanti come ho fatto io" ridevo dentro.
Me ne andai senza curarmi delle loro risposte. Però sentii Marco rispondere: " Ha ragione"
Mi bastava quello per capire che era finita.

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