Ho paura

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Passarono due mesi senza che accadesse niente di nuovo. Infatti mi annoiai a morte. Me ne stavo sempre tra me e me,neanche Rebecca riuscì a convincermi a uscire di casa,non ero depressa,non ero stanca,non ero malata... Me ne stavo giornate intere a pensare a ogni cosa e svelarne il significato che per me avrebbe potuto contare. Ma in realtà avevo solo paura,paura di quello che avrei potuto provare. Io mi sfogai con Rebecca e lei non fece altro che ripetermi la stessa identica ramanzina e io le risposi come al solito. Ma forse avrei dovuto davvero aprire gli occhi e capire quanto davvero lui ci tenesse a me: lui era disposto a cambiare, lui ci teneva veramente a me,lui mi voleva veramente. E io invece pensavo solo a me ed al mio stupito orgoglio e il mio egoismo.

                                ***
La mattina successiva ero strana. Come al solito avevo la testa tra le mie nuvole e tutti non facevano altro che chiedermi cosa avessi anche se di rado  ricevevano una risposta. Tutti tranne Riccardo.Avevo l'impressione che lui avesse capito che cosa mi stesse succedendo e sapeva che avrei dovuto trovare il coraggio di ammetterlo come lo aveva ammesso lui. Quella mattina per tutti ero invisibile e la cosa non mi dispiaceva,avevo ancora tanto a cui pensare eppure mi ronzava sempre il pensiero di perderlo, lui con i suoi grandi occhi blu e i capelli castani, lui che con quelle parole riusciva a farmi riflettere come nessun'altro prima  d'ora. Forse dovevo solo buttarmi e provarci. Non mi accorsi che era già l'ultima ora,andai in bagno di nuovo per stare un po' da sola dato che in quell'ora non c'era mai nessuno, fatto sta che ci trovai due ragazzi della classe affianco alla mia che conoscevo di vista ma non ci avevo mai parlato.
"Ciao Ambra" mi disse uno dei due mentre l'altro se ne stava andando
"Come fai a sapere il mio nome?"
"Ma se ti conoscono tutti qui nel piano!"
"Allora avranno sbagliato persona perché io non li conosco"
"Piacere Marco...noi due abbiamo tanto di cui parlare"
"Si sono d'accordo"

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