Marco

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Non ero mai stata al Live23 e quando Ella me ne aveva parlato ero molto imbarazzata perché lei veniva dall'Inghilterra. Appena entrai, una band apparentemente rock suonava a tutto volume,il chitarrista addirittura si mise ad urlare e si tolse la maglietta e dopo qualche secondo cadde stramazzando a terra. Risi un sacco e anche Ella.
Le persone non facevano che fissarmi,forse perché non ero la tipica cliente locale ma forse era solo un impressione. Mi persi per un attimo nei miei pensieri ed Ella era già sparita tra la folla, così andai al bancone circondata da uomini dai capelli lunghi e giubbotti di pelle. Il barista, un ragazzo decisamente più grande di me ma non di molto, mi ammicca un sorriso e io ricambio. " Hey,che posso portarti?"
Io:" Non lo so è la prima volta per me qui, tu che mi consigli?" spero di riuscire a contenermi.
F:"Tranquilla ci penso io, una birra andrà più che bene. Io sono Francesco"
Io:" Io sono Ambra, adesso devo andare a cercare la mia amica quindi...magari torno dopo" non so perché ma ero tremendamente imbarazzata e mi allontanai gesticolando e parlottando.
Vidi Ella alle prese con un ragazzo,un gran bel ragazzo, quindi decisi che forse era arrivato il mio turno ma non feci in tempo a girarmi che mi urtai con un ragazzo, lo guardai bene e riconobbi Marco. Non sapendo bene che fare lo salutai timidamente.
Io:" Ciao" dissi guardando in basso invece che nei suoi occhi color nocciola.
M:" Tranquilla, lui non c'è." come se mi avesse letto nel pensiero.
Io:" Anche se ci fosse non mi importerebbe, non è il mio ragazzo e non siamo nemmeno amici" ero davvero nervosa.
M:" Vieni andiamo nell'altra sala" mi prende per un braccio velocemente e mi trascina via.
" Devi dimenticarlo, lui è uno stronzo e non ti merita"
Io:" Sai non c'era bisogno che me lo dicessi tu,io l'ho già dimenticato. E comunque ricordati che decido io della mia vita non sarà certo lui a rovinarla." Non capivo cosa stesse succedendo, un migliore amico non dovrebbe supportarti? Certo, non si deve per forza essere d'accordo su tutto ma nemmeno ostacolarsi. Marco stava ostacolando Riccardo, il suo migliore amico,io non farei mai una cosa del genere. Ma avrei capito presto il perché del suo atteggiamento.
M:" Sono d'accordo, senti ti va di andare fuori a parlare?"non avevo ancora trovato Ella ma infondo eravamo uscite per me.
Io:" Certo, farei di tutto per non sentire mai più questa musica spaccatimpani"

Andammo nel retro del locale a parlare, lui scolò l'ultimo sorso di birra e io feci lo stesso. Con lui mi sentivo a mio agio come non mi sentivo da tempo. Iniziammo a parlare del più e del meno, ma poi...
Si piazzò davanti a me, il suo viso a un centimetro dal mio, le sue braccia contro il muro. Non sapevo che fare, sentivo l'odore di alcol del suo alito sul mio collo, avevo paura che avesse frainteso le mie intenzioni.
M:" Sai penso di essere leggermente ubriaco" rise, ancora con la testa tuffata tra i miei capelli.
Io:" Marco..." cercai di scansarmi,ma lui non vacillò. " Dai,cosa fai?"
M:" Rilassati, sai volevo parlarti di una cosa" i suoi occhi cominciarono a brillare e incrociai il suo sguardo color nocciola. " Non avrei mai dovuto permettere che ti facesse soffrire, non avrei mai dovuto permettere che ti avesse lui" io ero senza parole.
Io:" Lui non mi ha mai avuto" parlo con un filo di voce mentre Marco comincia a posarmi una fila di baci sul collo mentre tento di fermarlo e poi si ferma per un momento a guardarmi.
Subito dopo preme le sue labbra sulle mie e io d'istinto lo spingo via, corro dentro il locale in cerca di Ella per fortuna la trovo subito. Non le do il tempo di chiedere nulla, siamo già in taxi verso casa. Questa serata è stata un disastro, Marco prova qualcosa per me o ha solo commesso un errore spinto da un infatuazione?
La parte impulsiva e irrazionale di me credeva che quella fosse stata una serata fantastica e sperava che Riccardo venisse a sapere di me e Marco così da farlo soffrire almeno quanto avevo sofferto io, ma la parte razionale e responsabile mi diceva che avevo commesso troppi errori e io non sapevo se sarei riuscita a rimediare a quel caos.

Inner chaosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora