Capitolo 5

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Leggete lo Spazio Autrice,è importante!

Buona Lettura.

"Eccoci arrivati" dice mio papà.
Dopo 7 ore di viaggio siamo arrivati all'aeroporto alle 2 del pomeriggio.
Ora siamo davanti al "nostro" attico.
Entriamo dentro alla costruzione,prendiamo l'ascensore ed arriviamo all'ultimo piano.

I ragazzi sono ancora sotto,a scaricare le valigie,dato che si sono offerti.

Mio papà bussa alla porta, ed un signore sulla cinquantina ci apre.
"David!" Dice mio padre abbracciandolo.

David?!

Il signore ricambia l'abbraccio e poi saluta mia mamma.
"Piacere,David." Dice porgendomi la mano.
La stringo,insicura.
Mio papà si avvicina a me e mi dice "Lui è il signore che si occupa dell'azienda qui in America, è il mio migliore amico." Dice sorridendomi.
David ci invita ad entrare.

"È bellissima" dice mia madre.

"Dai entra" mi incita mia sorellina, tirandomi per la gamba.

È bellissima, ma nessuna può sostituire quella che avevamo a Londra.
All'entrata ci sono delle gradinate ai lati, che portano al piano superiore. Se proseguiamo, invece, passando per un corridoio arriviamo alla veranda, che dà sulla città.
Proseguendo dalla veranda si arriva in cucina. È spaziosa, e moderna.
Decido di andare all'entrata, dove ci sono i miei genitori.

"Bethany,se vuoi puoi andare di sopra. Puoi andare nella stanza vicino a quella di mio figlio." Dice.
Spero stia scherzando.
"Ah,quindi lei e la sua famiglia,vivrete con noi" non ci posso credere,quando me lo volevano dire i miei?
"No,no. Solo mio figlio. Sai,io e sua madre ci siamo separati da 7 anni, io e lui non abbiamo un buon rapporto. Io vivo con la mia fidanzata in un altro appartamento, e lui non lo vuole accettare. Voleva andare via di casa, e quando l'ho raccontato a tuo padre, mi ha detto che non ci sarebbero stati problemi se fosse venuto a vivere con voi." Spiega.

Ah.

"Okay,allora io vado di sopra" annuncio.

Salgo le scale, e percorro il lungo corridoio. Voglio la camera al fondo. Anche a Londra avevo la camera al fondo,quindi anche qui sarà mia.

Apro la porta. La stanza è azzurra,ed è già arredata. Ci sono delle foto sulla scrivania. Mi avvicino, ci sono due bambini,un ragazzo ed una ragazza. Devono avere più o meno 10 anni. Sono così teneri.
Ma perché ci sono delle fotografie? Perché c'è una libreria?
Sento un rumore, mi volto. Provengono dalla porta vicino a quella della stanza. È il bagno,credo.
Mi avvicino, e tiro verso il basso la maniglia. Apro e mi ritrovo un ragazzo,girato di spalle, con addosso un solo asciugamano avvolto al bacino.
Urlo e il ragazzo si gira.
Non ci credo. Non può essere lui.

Pov's Cameron

Ero andato a Londra, obbligato dai miei genitori, a salutare i miei parenti. L'avevo fatto solo per mia mamma,che ci teneva.
Finalmente dopo una stressante settimana, sono su questo aereo in volo verso New York.
Ho rischiato di perderlo, dato che mia nonna non smetteva di abbracciarmi e mia zia mi assillava sul fatto se avessi una "fidanzatina" o no.
Ho iniziato ad infastidire la ragazza vicino a me, che da 10 minuti si è addormentata.
Inizio a pichiettare il mio dito sulla sua spalla.
Dopo un po' apre prima un occhio e poi l'altro.
E così buffa.
"Che vuoi?" Chiede alzando gli occhi.
Vorrei ripeterle che se lo fa così tante volte diventa strabica,ma mi limito a dire "Niente,sono annoiato" ed è vero, saranno passati solo 10 minuti, ma non so che fare, oltre ad infastidirla.
"E quindi?" Continua.
"Continuiamo con il gioco delle domande" insisto.
"No lasciami dormire,sono stanca" dice girandosi,dandomi le spalle.
"Daiiii"
"Sei noioso ed assillante, te lo ha già detto qualcuno?" Chiede
"Me lo ripete mio padre ogni giorno."rispondo"Tocca a me. Qual'è il tuo cibo preferito?"
"Chi ti ha detto che voglio giocare?" Chiede.
"Tecnicamente hai fatto una domanda, quindi hai accettato la mia proposta. Cibo preferito?" Insisto
"Lasagne" risponde.
"Oddio,che schifo."
La mia maestra delle elementari faceva le lasagne tre volte alla settimana, ma sfortunatamente non era brava a cucinare, così un giorno ho vomitato l'intero pasto,quindi le lasagne e gli spinaci non li mangio più.
"Tu sei fuori! Le lasagne sono la cosa più buona del mondo!" Risponde. Si sistema meglio sul sedile e poi mi guarda dritto negli occhi.
"La pizza al salame è buona,non le lasagne" rispondo con aria da sfida.
"La pizza al salame? Fai sul serio? Odio la pizza al salame!"
"Sei l'unica a cui non piaccia!" Rispondo scandalizzato.
"Okay, vediamo" risponde. Si alza e va nella fila accanto alla nostra. Sorride al ragazzo seduto che stava ascoltando la musica e gli toglie una cuffietta. Inizia a gesticolare con le mani fino a quando non alza la voce per farsi sentire da me "Ah,quindi non ti piace la pizza al salame?" Chiede lei. "No,non mi piace." Dice sorridendole e guardando la scollatura della maglia.
Ecco perché non gli piace..
Si gira verso di me e mi sorride compiaciuta.
Alzo gli occhi al cielo.
"Oh, guarda che se alzi troppo gli occhi al cielo diventi strabico" mi dice sruzzicandomi.
Mi giro verso il finestrino e sbuffo.
"Meno male" sussurra.
Questo era il suo intento?
Liberarsi di me? Non c'è la farà.
Mi giro verso di lei, che ha chiuso di nuovo gli occhi.
"Comunque no, le lasagne non le mangio più da quando ho 8 anni. Mia mamma mi dice che sono strano- dico facendo le virgolette- ma non tutti siamo uguali. Ad esempio a me piace la pizza al salame e a te no." Dico.
La sento imprecare e girarsi verso di me.
"Cosa devo fare per farti stare zitto?" Chiede esasperata.
Ah,io lo so... Nota il mio sorriso malizioso, e mi tira uno schiaffetto su braccio, accompagnato da un "schifoso".
Ridacchio e poi le domando "Cos'altro non ti piace?"
"La pizza al salame e tutte quelle complicate con mille cose su di essa, i carciofi, i broccoli, il pesce, e alcuni tipi di carne. Insomma,mangio quasi tutto. Alcune volte mi meraviglio di tutto ciò che mangio in un solo pasto."
Confessa ridacchiando.
"Non si nota." Sussurro. Ha un corpo da favola, curve perfette, dovrebbe avere più tutte, però.
Mi guarda con uno sguardo interrogativo.
"Volevo dire, hai un corpo fantastico e da quello che dici tu,mangi come una balena."
"Delicato,il ragazzo" " e a te cosa non piace?" Chiede arossendo leggermente.
...
Salgo nell'auto lussuosa di mio padre rivolgendogli un "ciao".
"Oggi ti dovrai comportare bene. Non soltanto oggi,ma sempre. Ti ho dato questa possibilità, non sprecarla." Dice mio padre.
Non gli rispondo.
Vorrei tanto fargli vedere che sono autonomo,mi tratta come un bambino.
Il tragitto dura poco. Senza rivolgergli la parola entro nel palazzo,prendo l'ascensore e arrivo all'ultimo piano.
Tiro fuori le chiavi dalla giacca e apro la porta.

"Non hai neanche salutato il portiere. Cerca di comportarti bene." Mio padre entra nell'appartamento,rimproverandomi.

"Io vado su" dico.
Lo sento sbuffare.
Vado in camera mia,metto la valigia nella camera degli armadi e poi vado in bagno.
Ho bisogno di una doccia.

Dopo 30 minuti prendo un asciugamano e lo avvolgo al bacino.

La porta del bagno si apre.
Che cosa vuole ancora?
Un urlo.
Mi giro,invece di trovare mio padre, trovo la ragazza dell'aereo.
"Ehm.." dice in imbarazzo.
Quindi è lei la figlia di Mitchell.
"Allora sei tu.." Sussurro.
"Gia e tu sei.." Sussurra.
"Sì."

Come ho potuto?

"Quello che è successo poco prima,non succederà mai più." Annuncia.
Si gira e lascia la stanza,rossa in volto.
Cazzo.Cazzo.Cazzo.Cazzo.

Spazio Autrice:
Volevo sapere cosa ne pensate del libro fino ad ora..
Commentate e votate!
Grazie se lo farete.
Molto importante,ho cambiato il nome del padre di Bethany da Micheal a Mitchell!

Everything can Change ||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora