Il nuoto è la mia vita,come farò adesso?
"Bethany"
Mi giro e vedo Cameron.
Che vuole? Prima mi evita e ora mi viene a cercare?
"Che c'è?" Rispondo seccata.
"Non puoi stare con il gruppetto di Travis Walker" dice arrabbiato.
"Non conosco nessun Travis Walker " rispondo accigliata.
Voglio andare dai ragazzi, loro si che mi apprezzano.
"Uno dei ragazzi con cui parlavi in mensa. Non puoi parlargli"
"Sei serio?" Dico ridacchiando.
Mi guarda male, quindi deduco sia serio.
Non ci posso credere, mi evita per tutta la giornata e ora che ho parlato con qualcuno mi viene a cercare dicendomi che non posso stare con loro.
"Cameron, levati. Questa giornata è iniziata male. Hai fatto di tutto per evitarmi. Cos'è,non sono abbastanza al top per te? Oh, giusto, tu hai i tavoli riservati. Pensavo fosse una stupidaggine quella dei gruppetti che ci sono nelle scuole, ma mi sbagliavo. Ora sono nella categoria degli sfigati?" Detto ciò lo sorpasso e rientro nella scuola.
"Ragazzina" non è la voce di Cameron, quindi mi giro.
È uno dei ragazzi che si era seduto al mio tavolo a mensa.
"Ciao" dico sorridendo.
"Aspetta,aspetta" dice sorpreso
"Stai sorridendo?" Dice ancora più sorpreso con una faccia buffa.
Ridacchio e annuisco.
"Scusa se non mi sono presentato prima, ma non ci hai dato il tempo. Travis." Dice allungando la mano.
"Bethany" dico afferrandogliela.
"Travis Walker?" Chiedo curiosa.
"Proprio così, ti sono già giunte delle voci?"
"Diciamo" rispondo vagamente
"Su, voglio sentire che si sono inventati questa volta "
" Be-"
Suona la campanella, ancora due ore e poi vado a casa.
"Te lo dico un'altra volta,okay?" Dico controllando l'ora che dovrei avere.
"Possiamo saltare le due ore, ti va?" Propone.
"Non faranno storie? Cioè è il mio primo giorno"
"Tranquilla, mio papà è il preside, se dicono qualcosa a lui gli dirò di non contattare i tuoi"
"Cosa? Tuo papà è il preside?" Sono sorpresa, io fossi stata in lui sarei andata in un'altra scuola.
"Già, sono in pochi a saperlo, quindi ritieniti fortunata. Quindi?"
"Va bene,andiamo"
Ci stiamo incamminando da qualche parte, non so dove anche perché per adesso so dove si trova la mensa e basta.
"Che brutto,cioè non puoi fare delle cazzate sapendo che vanno subito a dire tutto a tuo padre."
"Invece è una cosa bellissima, i professori sanno che sono il figlio del preside, quindi mi alzano i voti, non di tanto però è già un vantaggio e non gli hanno mai detto le cazzate che ho fatto. E ne ho fatte tante, fidati"
Tira fuori dalla tasca un mazzo di chiavi, apre la porta davanti a noi e quando siamo all'interno la chiude dietro di sé.
"Dove siamo?" Chiedo.
"Nel mio posto segreto." Dice ridacchiando.
"Nessuno sa di questo posto, forse neanche mio padre se lo ricorda" continua.
Accende la luce e rimango di sasso.
Sembra un vero e proprio appartamento. C'è un divano al centro della stanza, una televisione, un frigorifero.
"Bello eh? Ci vengo spesso qui. Anche quando non c'è scuola. Nessuno mi disturba. Ci sono solo io." Dice
"Sembra un vero e proprio appartamento." Ribadisco.
Si va a sedere sul divano e io faccio lo stesso.
"Allora cosa stavi dicendo prima in corridoio?" Chiede.
"Conosci Cameron Dallas?" Chiedo.
Alza gli occhi al cielo. "Chi non lo conosce?" "Comunque sì, ci odiamo reciprocamente"
"L'avevo capito" dico ridacchiando.
"In che senso?" Chiede
"Mi ha detto di non parlarti. E poi ho visto le occhiatacce che vi scambiavate a mensa"
"Storia molto lunga" dice sbuffando.
"Ti ricordo che abbiamo due ore"
Voglio sapere cos'è successo tra i due, assolutamente.
"Che noiosa" dice tirandomi un cuscino addosso.
"Lo so" dico facendogli la linguaccia.
"Abbiamo litigato per una ragazza, Maia"
"Perché sei qua?" Chiede cambiando argomento.Le due ore passano tranquillamente. Abbiamo fatto il gioco delle domande. Tutti e due dovevamo rispondere ad una domanda. Travis è un ragazzo davvero speciale, non capisco come mai Cameron lo odi così tanto.
Vive soltanto con il papà, la mamma è morta in un incidente 4 anni fa. Mi ha detto che è molto lunatico da quando è morta sua mamma, ma non gli vuole dare colpe. In due ore ci siamo aperti l'un l'altro e ormai sappiamo quasi tutto di noi, tranne le cose più riservate.
Gli ho detto che se avesse voluto qualche volta poteva venire da me e stare insieme con i ragazzi.
Arrivata a casa ho raccontato tutto a Harry, che a sua volta l'ha raccontato ai ragazzi quando sono andata a casa di Cath.
Credo che per una settimana me la dovrò cavare senza di lei a scuola, ma almeno riuscirò a farmi degli amici al di fuori di Cath.
"Oggi com'è andata senza di me? Lo so, ti sono mancata tanto" dice Cath tirandosi il lenzuolo fino alla testa.
"È andata" dico solamente.
"Okay, me lo raconterai poi"
"Ho fatto un sogno stranissimo" disse.La serata passò tranquillamente, il primo giorno di scuola me lo immaginavo diversamente, ma non è stato poi così male.
Cameron non mi ha rivolto la parola per tutta la cena, ma non me ne è importato più di molto anche perché c'erano i ragazzi che mi tenevano compagnia.
"Mamma io e i ragazzi possiamo andare a fare un giro?" Chiedo scendendo le scale.
Lo so che sono le dieci, però i ragazzi sono in vacanza e non voglio che stiano tutto il giorno in casa. È New York, è una città magica!
"Tesoro, ma domani hai scuola" dice
"Ma i ragazzi.."
"Va bene, ma non tornare tardi" dice sorridendomi.
L'abbraccio e la ringrazio.
Salgo le scale, vado a chiamare i ragazzi e in un men che non si dica siamo nelle strade luminose di New York.
C'è un sacco di gente, tanti turisti che si fermano a fare foto, tanti ragazzi della mia età che scherzano tra di loro.
New York è affascinante di sera. Tutti questi grattacieli altissimi e illuminati.
"Dove andiamo?" Chiede Louis.
"Io andrei a mangiare un gelato" Propone Niall.
Sempre il solito.
"Voglio fare una foto" dico.
Voglio un ricordo di loro quando andranno via. Un ricordo di una fantastica 'vacanza' anche se vado a scuola, con loro a New York.
Scattata la foto giriamo per le vie affollate di New York ed entriamo in vai negozi.
"Il negozio di m&m's!!!" Urla Niall.
"Voglio comprarmi un sacchetto enorme di m&m's" dice prendendomi per mano.
Ridiamo tutti per la scenata che ha fatto ed entriamo nel negozio.
È simile a quello che c'è a Londra, dei tanti che ci sono a Londra.
Dopo quello ci incamminiamo verso Time Square.
"Parker" mi giro sentendo una voce a me famigliare e sentendo il mio cognome.
Travis, che ci fa a quest'ora in giro?
"Walker, che ci fai tutto solo a quest'ora?" Chiedo avvucinandomi a lui.
"Potrei farti la stessa domanda"
"Sono con i miei amici. Rivordi? I miei amici di Londra." Dico girandomi verso di loro.
Louis alza la mano per salutare Travis,che ricambia con un sorriso.
"Be' sto andando a casa" risponde.
"Se vuoi ti accompagniamo" dice Harry avvicinandosi.
Si deve sempre intromettere?
"Oh, va bene" dice Travis.
"Piacere Harry"
"Travis"
Anche gli altri ragazzi si avvicinano e si presentano.
"Non avevi detto di avere anche un'amica?" Sussurra Travis.
Sembra quasi in imbarazzo.
"Geloso? Comunque è a casa non sta bene"
Arrivati davanti a casa sua Travis saluta i ragazzi poi si avvicina a me "Buonanotte Parker"
"Notte Walker"
Mi fa l'occhiolino e poi si gira incamminandosi verso il cancello.
"Mi sa che a Time Square ci andiamo un'altra volta. Tua mamma sarà furiosa, è mezzanotte e un quarto." Dice Liam.
Cazzo.
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Everything can Change ||Cameron Dallas
AléatoireLa vita di Beth è straordinaria: è capitano della squadra di nuoto;ha una migliore amica,Cath; ha un fratello troppo protettivo,ma in fondo lo fa per il suo bene; e quattro ragazzi che la fanno diventare matta, ma che conosce da una vita. Dopo il tr...