-Senti Luke, mi puoi dire che hai?- Brendon, il figlio del suo capo lo stava martoriando perché Luke era diverso, ma il biondino non poteva dirgli che il suo cambiamento dipendesse dal semplice fatto che lui era Robert e non Luke. Lo avevano invitato a bere e a filtrare, ma Robert rispondeva di aver un forte mal di testa e rimaneva a casa a guardare un film su quel personaggio famoso. Che poi in realtà diceva la verità, perché quel lavoro lo faceva stare male, Robert aveva sempre avuto la colazione servita, aveva sempre dovuto solo essere un ragazzo per guadagnarsi quello che aveva nella vita, ma qui non era così. A New York doveva lavorare per pagare il suo stupido appartamento. Doveva lavorare per potere fare colazione o pranzo o cena, perché poteva davvero deciderne solo una. Tranne quelle volte in cui Brendon e Dallon gli facevano una sorpresa e gli portavano una pizza. Se la fortuna voleva, aveva deciso di fare colazione. Era dimagrito e nessuno tra i suoi amici aveva mancato di farglielo notare. -Senti Brendon, sto benissimo - disse senza provare nemmeno a girarsi, non riusciva a mentire a nessuno, nemmeno a chi non lo conosceva affatto. Anche se dopo due settimane passate insieme i due ragazzi lo conoscevano meglio anche di persone con cui aveva passato una vita. Il campanello sopra la porta squillò e Luke si sentì sollevato, ogni scusa era buona per scappare da quell'interrogatorio. Dall'altra parte si ergeva la figura di un ragazzo slanciato, portava un cappuccio nero, un septum* nero abbinato perfettamente alla sua pelle ambrata ricoperta di tatuaggi. Aveva già visto quel ragazzo, era il fattorino della pizzeria davanti. Trovava buffo come il suo look da duro andasse in contrasto con la maglietta rosso ciliegia che indossava per consegnare le pizze. Dall'altra stanza uscì un raggiante Brendon, girò dall'altra parte e con un gesto veloce lo abbracciò -Thomas, è da un po' che non ci si vede!- l'altro si passò una mano dietro la nuca mentre con l'altra indicava la pizzeria -Sai lavoro- Robert sorrise imbarazzato - Sai che nessuno meglio di noi può capirti, che ti serve?- senza troppe cerimonie Thomas posò alcuni volantini sul legno lucido -Un po' di pubblicità per i 5 seconds of summer- Brendon fece passare gli occhi dai fogli azzurri al viso di Tommy -Certo amico!- sorrise poi. Anche lui e Dallon avevano una band e funzionava, presto avrebbero girata il video per il loro primo singolo, conoscevano alcune band locali con grandi potenziali, lui, Dallon e Spencer erano però i più esperti in quel campo e con il pub degli Urie potevano offrire un sacco di pubblicità alle band emergenti. Thomas salutò entrambi per poi dirigersi velocemente in pizzeria. -Stasera non hai scampo, Luke.-
-In che senso?- Robert nel frattempo si diresse di nuovo nello sgabuzzino per andare a prendere alcuni scatoloni, proprio non lo sopportava quel Brendon. -Hai visto come ti guardava?- il biondino arrossì leggermente -Chi?- fece finta di non capire e si trattenne dietro uno scatolone per non far vedere il colore di cui si erano tinte le sue guancie -Thomas.- quasì urlò. Robert rise e ripose lo scatolo tra lui e Brendon, che lo stava ancora scrutando con i suoi occhi castani. Era strano ma sentiva quell'uomo suo amico più di chiunque altro ed era piacevole avere qualcuno che si preoccupasse di lui che non fosse sua madre. Gli piaceva illudersi che quella vita era davvero sua, ma ogni pomeriggio la chiamata di Luke lo ridestava e gli ricordava che tutto quello non gli apparteneva. Il campanello suonò di nuovo e dalla porta entrò Dallon. Abbracciò da dietro il suo ragazzo per poi lasciargli una bacio sul collo. -Ciao Luke!- disse poi, Robert fece un cenno di saluto sorridendogli. Loro due non lo avevano mai infastidito, era abituato a vedere sempre suo fratello con dei ragazzi e poi chi era lui per giudicare due persone che si amavano? Non escludeva nemmeno l'ipotesi che un giorno lui potesse innamorarsi di un ragazzo, trovava Thomas molto attraente adesso che ci pensava. Quando entrambi finirono di estrarre tutto il contenuto dallo scatolone, Brendon strinse la mano a Dallon ed insieme uscirono dal locale -Stasera alle otto e mezza passo da casa tua.- annunciò il moro con un occhiolino, Robert non ebbe tempo di rispondere che i due ragazzi erano già dall'altra parte della strada.
Alle otto e un quarto Robert era già pronto, non indossava molto bene le vesti di Luke, letteralmente. Portava una camicia nera, che ovviamente gli stava larga dalle spalle, i jeans gli andavano un po' lunghi e gli stivaletti marroni invece larghi. Ma non poteva indossare i suoi cardigan o i suoi pantaloni da sfigato, doveva essere Luke Hemmings in tutto e per tutto. Fortunatamente nessuno aveva notato la sua differenza di altezza, erano pochi centimetri, ma Dallon era alto quanto Luke quindi era meglio stargli alla larga se non voleva far notare quei pochi centimetri di differenza. Era nervoso, perché quella sera non poteva rimanere rinchiuso a guardare "The Imitation Game" doveva essere un barista di un lurido pub Newyorkese, doveva inventare un sacco di scuse, perché quella sera non si sarebbe ubriacato, come avrebbe fatto Luke, non si sarebbe portato a letto nessuno, come avrebbe fatto Luke, insomma quella sera lui non sarebbe stato il vero Luke semplicemente perché lui era Robert Clifford, lo sfigato della sua scuola, che non beveva ma accettava scommesse dove doveva prendere in giro una ragazza solo per sembrare cool come i suoi coetanei. Quando sentì suonare, si precipitò alla porta e trovò un Brendon Urie che indossava una camicia bianca, una giacca fucsia e dei jeans non troppo lunghi per far intravedere le calze su cui vi erano ricamate le iniziali della sua band: "P!ATD". Insomma quello che avrebbe avuto stasera Robert, panico in discoteca, perché era la prima volta che ci metteva piede. -Wow!- disse soltanto il biondino -Che c'è?- chiese scettico Brendon -Sei elegante...- il più grande continuò a guardarlo incuriosito, con un sopracciglio a mezza altezza -Mi vesto sempre così per uscire, Luke- il ragazzo arrossì violentemente -Si certo è perché è da molto che non esco con voi.- l'altrò girò le spalle -Sarà...- per poi uscire dalla porta ancora perplesso, Robert lo seguì a ruota assicurandosi di aver chiuso tutto.
Il locale si divideva in due zone, da un lato c'era un piccolo palco su cui si sarebbero esibiti i 5 seconds of summer, o come li chiamava Dallon i "5SOS" -Mi raccomando 5SOS non 5 es o es, a loro da già fastidio che io li chiami così!- Robert annuì, continuando a guardare il locale. A dividere la sala del palco al pub c'era un arco con una tendina verde. Il tutto sembrava armonioso, non era il solito pub, non era come quello degli Urie, quello era una topaia, questo aveva qualcosa di elegante. Forse erano le sedie rosse abbinate perfettamente al legno scuro dei mobili, oppure semplicemente era la luce. C'erano dei grandi lampadari, probabilmente fatti dai proprietari, che tenevano la luce intrappolata in delle bottiglie di birra verdi. L'atmosfera era rilassante, a parte il frastuono che facevano le band sul palco, perché per Robert altro non era. Il tutto sembrava inglobato in una strana luce verde. Brendon richiamò l'attenzione del ragazzo che si era perso nei dettagli di quel locale, probabilmente a Sydney ce n'erano altri uguali, ma quello sentiva fosse speciale. -Fra poco si esibiscono loro- disse sorridendo il moro, che teneva in mano due birre -Tieni- fece andare gli occhi dalla bottiglia al ragazzo -Non ne voglio- disse poco convinto -Dai Luke, che cazzo hai? Prendi questa birra!- gliela infilò nelle mani di forza -Pago io, okay?- Robert cercò di tornare la birra a Brendon -Non è questo, voglio smettere- quello che seguì a quella risposta fu una risata fragorosa -Dai smettila di fare il coglione e prendi bevi 'sta birra!- Robert annuì, il piano era quello di lasciarla sul bancone quando Brendon si sarebbe distratto. Thomas e un altro ragazzo biondo iniziarono a sistemare i loro strumenti sul palco, poco dopo iniziarono a suonare. Al basso c'era Thomas, mentre alla batteria il ragazzo biondo e la voce e chitarra del gruppo era una ragazza con i capelli fuxia e blu che ricordavano vagamente una galassia. Robert non aveva mai visto una ragazza come quella nella sua scuola, sembrava strana. Mentre Brendon e Dallon si complimentavano con i ragazzi, Luke rimaneva a studiarla, indossava una canotta nera che gli stava larga e un paio di pantaloni con una gamba completamente nera e l'altra a strisce bianche e nere il tutto era perfettamente completato da un paio di scarponcini neri. -Luke vieni!- la voce del biondo attirò la sua attenzione, non conosceva il suo nome, forse avrebbe dovuto informarsi prima con Luke dei suoi amici. Abbracciò il ragazzo per poi salutare Thomas, che era rimasto a fissarlo per tutto il tempo -Hai visto Luke? Finalmente abbiamo trovato una voce per questa band!- disse il biondo indicando la ragazza -Lei è Gwendolyn! Sicuramente alla chitarra se la cava meglio di me- la presentò Thomas che ricevette in risposta una pacca sulla spalla da Gwendolyn mentre gli faceva notare come fosse ovvio che lei era migliore di lui alla chitarra-Comunque chiamatemi Gwen! Odio essere chiamata con ilmio nome per intero-. Robert non sapeva cosa fosse la perfezione, manell'esatto momento in la vide sorridere penso che probabilmente avesse gliocchi verdi ed un piercing al sopracciglio.
Here we are at the top of the hill - a hill that's quietly crumbling,
Been a while since you dressed for the kill- the kill that sent me tumbling,
Looking up, I see a falling star, and watch its fire burn into the floor,
I am left standing on the edge,
Wondering why we fall so hard, why we fall so hard,
They left us alone,
The kids in the dark,
To burn out forever,
Or light up a spark.Voi vi immaginate se io già non aggiornavo al terzo capitolo? lmao
Siamo arrivati alla parte di Robert che stranamente (o forse no?) invidia la vita tutt'altro che perfetta di Luke. Com'è la frase fatta? I soldi non fanno la felicità? Yep! Sono così scontata e triste, but ho voluto mettere un po' la mia ottica delle cose u.u Niente spero ai pochi che seguono la storia che piaccia questo capitolo, i prossimi inizieranno a essere un po' più lunghetti e sensati! Spero che le visualizzazioni cresceranno! Davvero ci tengo tantissimo a questa storia, gli scleri via whatsapp con la mia migliore amica di ship ( <3 ) sono davvero inquietanti AHAHAHAHVorrei ringraziare @Ihemmonade perchè mi ha fatto scoprire il mondo delle ff muke e ho amato da morire Slut Wars. Forse non finirò mai di dirlo *w*
Thomas: http://imgur.com/cO9ZlcC
Gwen: http://imgur.com/0gY12Ao
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Il posto dei santi; Muke
FanfictionCoraggio e paura. Voglia di vivere e voglia nascondersi. Le stelle e la terra. Il verde e il blu. Due protagonisti, due storie diverse, tanti fraintendimenti. Troppi baci. //Michael Clifford- 20 Luke Hemmings- 21 Robert Clifford- 18 Gwen - 21//