Drown

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Robert tirò un sospiro di sollievo quando riuscì a staccarsi da Brendon e Dallon, avevano insistito tanto affinchè lo accompagnassero e lui non aveva potuto fare altro se non accettare, non aveva la più pallida idea di come arrivarci. Finalmente era solo con sé stesso, in quei giorni i due ragazzi lo avevano monitorato, non era nemmeno rimasto a casa di Luke perché loro non volevano. Brendon era riuscito a rivolgerli la parola solo quel giorno, Dallon aveva cercato di capire, Thomas non aveva detto nulla, gli aveva sorriso e poi aveva detto cinque semplici parole "Tu per me non esisti."
Salutò da lontano gli "amici" e poi si mise ad aspettare che venisse annunciato il suo volo. Era strano quel posto, era strano dover accettare che quella storia fosse finita. Non avrebbe pensato che sarebbe andata così, era una della sue più grandi paure, ma adesso non sentiva nulla. Era apatico, vedeva le persone partire, magari anche loro stavano abbandonando qualcosa o qualcuno, ma non gli faceva nessuno effetto. Era tornato quello di una volta, appena aveva attraversato la porta dell'aeroporto Robert Clifford era tornato a essere lo stimato studente della Sydney High School e nulla più. Poteva definirsi cinico, solo in quell'instante capì cosa intendeva Michael. Glielo diceva sempre che a lui non gli importava nulla di nessuno e non capiva. Aveva fatto una scommessa per dimostrare a uno sconosciuto che suo fratello era odioso. Soltanto per avere un'altra volta ragione, solo che non si trattava di un dibattito perchè aveva messo in ballo la sua famiglia. Aveva fatto soffrire sua madre, suo padre, suo fratello, Brendon, Dallon, Thomas e Gwen. Solo a pensarlo quel nome si sentiva mancare l'aria, poi riprendeva fiato e continuava a non provare nulla. Quei nomi associati a quelle persone e a quello che aveva fatto, non gli facevano nessun effetto. Non provava nemmeno vergogna per la sua indifferenza, perché davvero, aveva sprecato tutto le sue emozioni in sei mesi.
Robert Clifford era un egoista senza alcuna spina dorsale, aveva offeso una ragazza per guadagnarsi il rispetto di due bulletti e poi era andato a berci su in un pub. Avrebbe semplicemente potuto chiedere aiuto a Michael o a i suoi, avrebbe potuto guardare oltre al suo naso e vedere che c'erano persone pronte ad ascoltarlo. Scosse la testa e artigliò la sua valigia non appena sentì il suo volo. Nell'esatto momento, probabilmente, Luke stava prendendo un aero per tornare a New York.
Sorrise all'hostess che gli indicò il suo posto appena arrivato sull'aereo e poi si sedette. Che gliene importava di provare dei sentimenti, se quando sarebbe tornato a casa avrebbe continuato a vivere come sempre. Aveva lasciato il nuovo Robert sotto casa di Gwen.

Solo appena chiuse la chiamata con Luke si rese conto che tutto quello era finito, quei sei mesi passati a New York erano terminati. La prima settimana lì il ritorno in "patria" gli sembrava così lontano, come se non dovesse davvero accadere di nuovo. Si accorse dopo che Brendon lo stesse fissando, incrociò i suoi occhi e si sentì attaccato dalla consapevolezza che velava gli occhi dell'altro. Adesso lui sapeva, tutti sapevano e si sentiva spogliato dalla sue difese. La maschera di Luke lo aveva fatto andare avanti, adesso invece tutti lo guardavano per com'era. –Siete proprio uguali-
-Già- rispose Robert iniziando a massaggiarsi un braccio. –Sei più basso tu di lui?- annuì –Ecco perché non stavi mai vicino a Brendon, avremmo notato la differenza.-

-E' l'unica cosa che mi ha raccomandato Luke.-
-Non stare vicino a Brendon?- fece segno di sì e poi recuperò la sua valigia da sotto il letto –Avete sbagliato, cosa avreste fatto tornati a casa? Luke sarebbe rimasto con Thomas e con Gwen?- spalancò gli occhi e puntò lo sguardo sulla parete spoglia dell'appartamento –Che significa?-
-Secondo te non me ne sono accorto?- deglutì senza staccare lo sguardo dal muro –Di cosa?-
-Di te e Gwen. Mi sembrava strano in realtà e mi ripetevo che non poteva essere perché tu-perché Luke è gay. Poi però quando ho scoperto la verità ho capito tutto-
-Hai letto...tutto- Brendon gli sorrise colpevole, era stato lui quello a mentire e quello che adesso sembrava dispiaciuto era l'altro –Anche e mi dispiace per i tuoi bulli, ma è stato sbagliato agire così.- si sedette arreso sopra il letto. –Lo so...-
-Sai chi è la prima persona a cui dovevi dire la verità?-

Il posto dei santi; MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora