Le settimane passavano e Blake si mostrava sempre più gentile verso di me. Ancora non riuscivo a capirlo così bene,mi faceva piacere che mi mostrasse interesse ma aveva un qualcosa di strano. Percepivo quando eravamo assieme qualcosa di diverso. Quando magari gli chiedevo qualcosa sul suo passato,era vago,non rispondeva,cambiava discorso, oppure tartassava di domande me. Ma spesso cercavo di convincermi che forse invece ero io quella che si complessava inutilmente,tanto che lasciai perdere i miei stupidi pensieri e un giorno lo invitai direttamente a casa mia per studiare matematica, dato che io ero una frana e invece lui era davvero bravo. La mamma era entusiasta perché non portavo mai ragazzi a casa. E le piaceva Blake,tanto. Diceva sempre che era un ragazzo da togliere il respiro e che era davvero molto educato e gentile con me. Non lo era solo con me, ma anche con la mamma. Sembrava a volte un adulatore, ma sapevo che non lo fosse,era fin troppo buono, era semplicemente cortese. Aveva già conquistato la mamma al primo colpo e lei non aveva mai nessun problema a farlo venire anche quando non era in casa. Non mi faceva mai storie,ormai avevo quasi 18 anni, invece lui li aveva già compiuti. Anche ad April piaceva e non le dispiaceva mai se invece di passare del tempo con lei,lo passavo con lui. Era felice per me,e anche io lo ero. Quando ero con Blake mi sentivo in pace,tranquilla, ma eravamo solo amici.Ero però troppo attratta da lui. Mi piaceva, già lo sentivo,ma non volevo ammetterlo neanche a me stessa,perché io ero fatta così. Per il momento però eravamo amici, ma ogni tanto qualche suo sguardo che mi colpiva, mi faceva andare in tilt. E sapevo che non era uno sguardo da "solo amici" quello. Non ero poi così ingenua,ero abbastanza sveglia e riuscivo a percepire le cose. Un giorno lui mi invitò ad andare a casa sua. Quel pomeriggio dopo scuola,invece di riaccompagnarmi a casa mi invitò. E non potetti rispondere di no. Dopo scuola allora subito andammo verso la sua casa in auto e scoprii non fosse poi così tanto lontana da casa mia. Anzi erano abbastanza vicine. Arrivati vidi che la sua casa in confronto alla mia insulsa e minuscola era un castello.Lo sembrava davvero. Aveva i tetti alti, le mura antiche e le porte enormi. Non mi sembrava di averla mai vista nei paraggi,ma forse non me ne ero accorta dato che ero un tipo che non usciva molto. Quando entrai mi sentì davvero in una reggia. <<Dammi il cappotto ci penso io a posarlo.>> Mi disse levandomelo dalle spalle. Ammiravo quella casa inebriata dalla bellezza e dall'odore di pini e foglie che sentivo.Forse era l'autunno che era ormai da poco entrato alle porte. <<Vieni.>> Mi disse sorridendomi in modo così gentile.Allora io lo seguii.<<Mio zio non c'è. E' come sempre fuori per lavoro e starà fuori anche questo fine settimana.>> Mi continuò a spiegare mentre ci addentravamo nel magico e immenso salotto che aveva. Mi fece visitare la casa perché tanto ero curiosa. La cucina aveva uno stile molto antico,ma mi piaceva. Non ci stesi molto a scoprire che tutta la casa era davvero "antica". Ma non mi dispiaceva,anzi mi piaceva ancor di più. Mi fece visitare tutte le stanze,anche quelle degli ospiti,dicendomi che quando avrei voluto e se avessi avuto bisogno, quella stanza sarebbe stata tutta per me. Ero lusingata ovviamente. Blake mi faceva sempre arrossire. Poi mi portò nella sua stanza. Era enorme,aveva anche un letto enorme e in confronto il mio che gli avevo fatto vedere in camera mia,sembrava quello dei nani. Guardai tutto velocemente in quella camera, tanto da scoprire che aveva una libreria con moltissimi libri. Subito mi avvicinai e vidi che c'erano molti libri che trattavano di Angeli. Altri che trattavano di miti,del Paradiso,dell'Inferno e dei Demoni. Non rimasi sconvolta nel vedere quelle copertine,perché spesso anche io mi addentravo in questo mondo per leggere di quelle storie. All'improvviso mi si avvicinò. <<Ti piacciono?>> Mi disse riferendosi ai libri. <<Molto,anche io a volte leggo di queste storie,mi piace fantasticare.>> Gli risposi. <<Bé,non proprio fantasticare,secondo me queste storie hanno un pò del vero.>> Subito scoppiai a ridere dopo quella sua affermazione. <<Io non credo,secondo me sono solo storie inventate da persone con un' immensa fantasia.>> Dopo aver pronunciato quelle parole lo vidi irrigidirsi. Non volevo aver rovinato tutto. Ma non sembrò perché mi si avvicinò, così vicino che le punte delle nostre scarpe si toccarono.<<Se vuoi,puoi prenderne uno,così magari ti ricrederai.>>Mi disse con un tono di voce diverso dal solito. Era un tono di voce più caldo,più profondo,più sexy. I miei muscoli erano tesi,non resistevo più. Non mi uscirono le parole di bocca, perché eravamo così vicini che sentivo il suo respiro sbattere contro il mio. Mi guardava con quegli occhi come se mi stesse spogliando e sentivo un fuoco divampare dentro di me. Il cuore mi batteva a mille,pensavo che in quel momento mi avesse presa e mi avesse baciata,buttata sul letto,fatto qualcosa. Si avvicinò ancora di più e ormai ne ero convinta.Ne ero certa. Ma.. <<Scendiamo giù in cucina che ti preparo qualcosa da mangiare.>> Mi disse iniziando a indietreggiare e dirigendosi verso la porta. Il mio cuore finalmente iniziò a riprendere un battito normale,mi liberai da un respiro che si era fatto pesante avendolo a quella distanza e lo fissai ancora vicina alla libreria. <<Va bene.>> Gli dissi facendo finta che quello che era successo non mi avesse toccata. Ma mi aveva toccata eccome. Quando mi si era avvicinato così tanto avevo visto un Blake che non conoscevo,un Blake più avventato. E la cosa non mi diede assolutamente fastidio. Anzi mi piaceva e molto. Scendemmo giù e quando arrivammo in cucina aprii il frigo e inizio a preparare due panini. Ne preparò uno con prosciutto e formaggio e uno solo con burro di arachidi che mi porse. Sapeva che lo amavo, a scuola ne portavo sempre uno e lui ogni volta rideva perché mai un giorno mi mancava. Diedi un morso al panino che mi fece risollevare dalla scossa turbolenta che mi aveva fatto prendere prima quello sconsiderato. Mi guardava da dietro il panino mentre lo mordeva. <<Che guardi?>> Gli chiesi facendo anche io l'avventata. <<Tu che mangi.>> Mi disse sorridendo come un'ebete. Non seppi rispondere e allora abbassando lo sguardo continuai a mangiare,con un sorrisetto che appena si vedeva. <<Che vuoi da bere?>> Mi chiese girandosi verso il frigorifero.<<Succo,se ce l'hai.>> Uscì due diversi tipi di succo: uno al lampone e uno alla mela. Scelsi quello alla mela perché mi piaceva tanto. Prese un bicchiere e gli versò dentro il succo. Me lo porse e in quel momento senza farlo apposta gli toccai la mano per afferrare il bicchiere. Sentii una scossa,mi venne la pelle d'oca. Era successo qualcosa. Lo guardai negli occhi per cercare nei suoi una risposta. Mi guardò incredulo anche lui e nessuno dei due disse niente. Presi il bicchiere e bevvi il mio succo, nel frattempo facendo finta di niente. Qualcosa era accaduto,lo avevo sentito. C'era stato un contatto tra pelle e pelle ed era stato strano da morire. Era cambiato qualcosa,riuscivo a percepirlo.
STAI LEGGENDO
Angeli Contro Demoni
FantasyEro una semplice ragazza,alle prese con la scuola e i suoi amati libri da leggere. Odiavo lo sport,sudare, essere tutta appiccicata mi faceva venire i brividi. Ma non ero una prima donna,anzi spesso non ero neanche poi così femminile. La mamma lo di...